L’allenamento, la cena con papà e poi una serie tv
Una serata faticosa, conclusa in gloria con la vittoria su Ben Shelton, lottata per tutto il primo set. E la cosa che più di tutte avrà desiderato Jannik dopo gli impegni con i media e i trattamenti sarà stata tornare a casa, buttarsi sul letto e mangiare qualcosa di leggero, cucinato dal papà Hanspeter che anche quest’anno, come quello passato, è arrivato a Indian Wells col doppio incarico di padre del campione e cuoco della truppa. Un compito che svolge con attenzione e seguendo tutti i dettami di Umberto Ferrara, il preparatore atletico che gestisce anche l’alimentazione e l’integrazione di Jannik studiate attentamente a seconda che si tratti di una settimana di torneo o di preparazione.
Fornelli con papà
Dopo la partita Jannik ha detto che ama cucinare con il papà, godersi momenti che in passato non è riuscito a condividere per la lontananza. Dieta leggera, dunque, da atleta. Non c’è spazio per l’estro culinario di Hanspeter che cucina principalmente pesce leggero cotto al forno, verdure e riso, anche se Jannik ama molto la pasta al sugo, uno dei primi piatti che gli ha insegnato papà: «La nostra routine di questi giorni è molto semplice - ha detto Sinner -: preparare la cena, mettersi a tavola con tutto il team. Poi me ne resto un po’ sul divano con papà a vedere qualcosa in tv, magari su Netflix. Dipende dalla stanchezza». Viene spesso fuori quanto a Sinner siano mancati il nido, la famiglia, la routine che per molti è noiosa abitudine tra le mura domestiche, mentre per lui è coccola, rarità, un piacere che per troppo tempo gli è mancato. Adesso, quando potrebbe colmare tutte le sue mancanze comprandosi oggetti costosi, cerca di recuperare la quotidianità che gli è mancata da quando a 14 anni è andato via da Sesto Pusteria. Di quanto conti essere circondato dalle persone giuste, lo dice in ogni momento: «Sono sempre stato un giocatore a cui non importa molto che cosa dice la gente. O piaccio o non piaccio, non posso controllare tutti. Quello che posso controllare sono le persone che mi circondano, che per me sono molto più importanti di tutto il resto».
La giornata
Alla vigilia del match, comunque, le abitudini sono ferree. Le regole sono i binari da cui non si discosta mai, quelli su cui corre il Frecciarossa diretto verso il numero 2 al mondo in un testa a testa con Alcaraz. E se proprio Juan Carlos Ferrero aveva detto al suo pupillo di essere più “professionale” e attento alla sua vita fuori dal campo, Sinner è abituato a farlo da sempre. Il giorno dopo la vittoria, Jannik ha riposato a lungo, forse non come avrebbe voluto, visto quanto il Rosso ami poltrire sotto le coperte. La mattina, dopo la colazione, è iniziata con un po’ di riscaldamento e lavoro atletico prima di fare lavoro sul campo. Un’oretta e mezza di tennis con uno sparring sotto la guida di Darren Cahill, e poi il ritorno a casa per il pranzo, a cura di Hanspeter. Nel primo pomeriggio, dopo un po’ di riposo entra in scena Giacomo Naldi, il fisioterapista bolognese che segue Sinner da circa un anno e che ieri si è soffermato in particolare sul braccio destro, che Jannik si è toccato qualche volta di troppo contro Shelton.