La Gazzetta dello Sport

L’allenament­o, la cena con papà e poi una serie tv

- di Federica Cocchi

Una serata faticosa, conclusa in gloria con la vittoria su Ben Shelton, lottata per tutto il primo set. E la cosa che più di tutte avrà desiderato Jannik dopo gli impegni con i media e i trattament­i sarà stata tornare a casa, buttarsi sul letto e mangiare qualcosa di leggero, cucinato dal papà Hanspeter che anche quest’anno, come quello passato, è arrivato a Indian Wells col doppio incarico di padre del campione e cuoco della truppa. Un compito che svolge con attenzione e seguendo tutti i dettami di Umberto Ferrara, il preparator­e atletico che gestisce anche l’alimentazi­one e l’integrazio­ne di Jannik studiate attentamen­te a seconda che si tratti di una settimana di torneo o di preparazio­ne.

Fornelli con papà

Dopo la partita Jannik ha detto che ama cucinare con il papà, godersi momenti che in passato non è riuscito a condivider­e per la lontananza. Dieta leggera, dunque, da atleta. Non c’è spazio per l’estro culinario di Hanspeter che cucina principalm­ente pesce leggero cotto al forno, verdure e riso, anche se Jannik ama molto la pasta al sugo, uno dei primi piatti che gli ha insegnato papà: «La nostra routine di questi giorni è molto semplice - ha detto Sinner -: preparare la cena, mettersi a tavola con tutto il team. Poi me ne resto un po’ sul divano con papà a vedere qualcosa in tv, magari su Netflix. Dipende dalla stanchezza». Viene spesso fuori quanto a Sinner siano mancati il nido, la famiglia, la routine che per molti è noiosa abitudine tra le mura domestiche, mentre per lui è coccola, rarità, un piacere che per troppo tempo gli è mancato. Adesso, quando potrebbe colmare tutte le sue mancanze comprandos­i oggetti costosi, cerca di recuperare la quotidiani­tà che gli è mancata da quando a 14 anni è andato via da Sesto Pusteria. Di quanto conti essere circondato dalle persone giuste, lo dice in ogni momento: «Sono sempre stato un giocatore a cui non importa molto che cosa dice la gente. O piaccio o non piaccio, non posso controllar­e tutti. Quello che posso controllar­e sono le persone che mi circondano, che per me sono molto più importanti di tutto il resto».

La giornata

Alla vigilia del match, comunque, le abitudini sono ferree. Le regole sono i binari da cui non si discosta mai, quelli su cui corre il Frecciaros­sa diretto verso il numero 2 al mondo in un testa a testa con Alcaraz. E se proprio Juan Carlos Ferrero aveva detto al suo pupillo di essere più “profession­ale” e attento alla sua vita fuori dal campo, Sinner è abituato a farlo da sempre. Il giorno dopo la vittoria, Jannik ha riposato a lungo, forse non come avrebbe voluto, visto quanto il Rosso ami poltrire sotto le coperte. La mattina, dopo la colazione, è iniziata con un po’ di riscaldame­nto e lavoro atletico prima di fare lavoro sul campo. Un’oretta e mezza di tennis con uno sparring sotto la guida di Darren Cahill, e poi il ritorno a casa per il pranzo, a cura di Hanspeter. Nel primo pomeriggio, dopo un po’ di riposo entra in scena Giacomo Naldi, il fisioterap­ista bolognese che segue Sinner da circa un anno e che ieri si è soffermato in particolar­e sul braccio destro, che Jannik si è toccato qualche volta di troppo contro Shelton.

 ?? INSTAGRAM ?? Al circolo con papà Hanspeter Sinner segue il figlio al circolo anche per gli allenament­i. È il modo che il giocatore ha scelto per recuperare il tempo che non hanno potuto passare insieme in passato
INSTAGRAM Al circolo con papà Hanspeter Sinner segue il figlio al circolo anche per gli allenament­i. È il modo che il giocatore ha scelto per recuperare il tempo che non hanno potuto passare insieme in passato

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy