Nardi, è solo l’inizio
Si arrende a Paul dopo l’impresa con Djokovic Ma il futuro è suo
Il ventenne marchigiano ko agli ottavi in due set contro il n. 17 Atp. Sinner lo esalta: «Luca è proprio forte, ha un grande talento»
Nardi è un giocatore incredibile, sono molto felice per lui. E si è costruito un team tutto suo
Battere il n.1 al mondo è qualcosa di incredibile. Luca farà vedere altro buon tennis in futuro
Un pensierino, forse, l’aveva fatto anche lui. Carico di adrenalina per aver battuto Nole Djokovic, Luca Nardi è tornato in campo per gli ottavi contro Tommy Paul, statunitense 17 al mondo, con la voglia di spaccare, di riprovarci, di continuare il sogno. Ma l’adrenalina dà e l’adrenalina toglie, così il 20enne di Pesaro, che da lunedì entrerà a pieno merito tra i primo 100 del ranking (sarà 95), ha dovuto cedere il passo 6-4 6-3, pur lottando, al solido Paul. Resta un torneo incredibile, per Nardi, entrato al secondo turno come lucky loser e arrivato fino alla seconda settimana con pieno merito. Se il risultato non è stato quello che sognava, almeno Nardi si è preso la benedizione di Sinner. Con Jannik, il pesarese aveva svolto più di un allenamento a Montecarlo, poi avrebbe anche dovuto trascorrere la off season ad Alicante per fare da sparring al campione. Sarebbe stata un’occasione di crescita incredibile se non fosse che Luca, all’inizio della preparazione, si è procurato una leggera
Jannik Sinner
distorsione ed è stato sostituito da un altro talentuoso della cantera azzurra, Francesco Passaro.
Maturità Di Nardi, Sinner ha cantato le lodi sia umane sia tennistiche, stupito dalla maturità che gli ha permesso di reggere il campo e addirittura battere Novak Djokovic, numero 1 al mondo, al primo incrocio: «Nardi è un giocatore incredibile, ha tanto, tanto talento» ha detto l’altoatesino interrogato sul connazionale. Sinner è rimasto colpito soprattutto dall’atteggiamento contro Nole: «Sono momenti importanti, difficili da gestire. Quando giochi con il numero 1 del mondo - spiega - scendi in campo e non sai bene che aspettarti o cosa possa succedere. E allora ecco che batterlo la prima volta che lo incontri è qualcosa di incredibile. Sono molto felice per lui e credo che farà vedere altro buon tennis in futuro. Sento che lo vedremo sul tour per tanto tempo perché se sta bene fisicamente e tennisticamente è davvero forte. E ora si è costruito un team strutturato intorno, la cosa migliore per fare passi avanti. D’altronde in Italia abbiamo tanti ottimi coach, buone strutture dove i giocatori possono crescere».
Il team Nardi era il più atteso della sua generazione, la generazione dei Musetti, degli Arnaldi, era anche quello di cui più si parlava per il suo stile e la sua fantasia, tanto da meritarsi il soprannome di Giotto. Lui però, piuttosto introverso e un po’ restio ad allontanarsi dalla zona di comfort, ha tardato forse più degli altri ad adeguarsi al professionismo, ai lunghi periodi lontano da casa, a Pesaro, dove vive con i suoi genitori: «Ma Luca ha solo 20 anni - commenta il coach Giorgio Galimberti, che lo segue nella sua Academy a Cattolica dall'inizio della stagione -, ognuno ha i propri tempi. È un ragazzo serio, un lavoratore, un grande talento che ha margini di crescita enormi». Il primo punto all’ordine del giorno è il fisico: «Luca sta ancora crescendo e ci stiamo concentrando tanto sulla parte atletica e di forza - prosegue il tecnico affiancato da Marco De Rossi -. Poi il servizio, le volée, la tattica. Piano piano crescerà anche nella consapevolezza». È solo l’inizio.