Berrettini è tornato «Sto bene e sono felice»
Riparte dal torneo vinto 5 anni fa e che lo proiettò in alto: batte Gaston, oggi di nuovo in campo
Ripartire, cinque anni dopo. Da Phoenix a Phoenix per ritrovare se stesso e riscoprirsi pian piano campione. Nel 2019, da n.57 del mondo, Matteo Berrettini si iscrisse al Challenger dell’Arizona dopo l’eliminazione al primo turno a Indian Wells, vinse il torneo battendo in finale Kukushkin e da lì spiccò il volo verso la fase più gloriosa della carriera: a fine anno si sarebbe qualificato per le Atp Finals e sarebbe entrato in top ten. Ora, dopo l’infortunio che più di ogni altro lo ha trascinato alle soglie del ritiro, The Hammer cerca di risorgere dalle proprie ceneri come il mitico uccello riprodotto dal nome della città: non giocava dal 31 agosto, secondo turno degli Us Open, quando la caviglia destra si torse togliendolo dalla sua passione una volta di più.
Vecchie sensazioni La prima uscita, sotto gli occhi del nuovo team capitanato da coach Roig, è stata di conforto: successo in tre set contro il francese Gaston, n.85 Atp. Dopo un primo set circospetto, com’era prevedibile, Matteo si scioglie, alza il livello, comincia a fare i buchi con il servizio come ai tempi belli (65% di prime in campo con l’83% di punti e 10 ace) e anche nei movimenti appare in palla, certamente sostenuto da qualche chilo in meno rispetto alle origini. In attesa del prossimo rivale, il talentino francese Cazaux, classe 2002, 77 Atp, che affronterà stasera, un bel pieno di fiducia: «Sono davvero felice, sono passati quasi sette mesi dall’ultimo match e mi sono detto che avrei dovuto apprezzare anche il solo tornare in campo. Per questo avrei accettato tranquillamente anche una sconfitta. Vediamo come mi sarò svegliato, forse sarò un po’ indolenzito ma è fisiologico. Per fortuna ho un giorno di risposo da sfruttare, ma mi sento bene». Il Martello che ride.