Il video e lo scandalo
Diffuse scene hot di una dipendente: la Roma licenzia lei e il fidanzato
Un video che la ritrae durante atti sessuali è stato visto dai giocatori Il suo ruolo non è più compatibile
Avv. Vitali
Nella lettera di licenziamento Il club sceglie la via del silenzio Un baby calciatore ammette di avere inviato le immagini
La giovane vittima di revenge porn Un ragazzo della Primavera confessa
Una storiaccia. Questo si ripeteva ieri in città a proposito del video hot e del licenziamento della dipendente giallorossa che ne è protagonista. Una storiaccia, tirata fuori dal Fatto Quotidiano, dai contorni poco chiari, in cui il club dei Friedkin - complice pure il silenzio di ieri - rischia di uscirne male. Per capire la risonanza che ha avuto la cosa basta raccontare un fatto: ieri pomeriggio a Brighton, nelle ore che hanno preceduto il match di Europa League, i giornalisti della Bbc fermavano i tifosi non per chiedere della squadra di De Rossi, ma per una semplice quanto inquietante domanda: «Che cosa pensate della Roma che non tutela le donne?».
I fatti Partiamo dai fatti certi che la Gazzetta è riuscita a ricostruire. In autunno a Trigoria inizia a girare un video che ritrae una giovane dipendente (ha meno di 25 anni), tifosa della Roma e che per la Roma lavora con responsabilità sul convitto che ospita i più giovani, mentre vive serenamente la propria intimità con il fidanzato (non a Trigoria, come si è sentito dire in città ieri). A confessare di aver diffuso le compromettenti immagini - realizzate circa due anni fa e di certo non con l’intento di farle vedere a tutto l’ambiente giallorosso - è un promettente giocatore straniero della Primavera (all’epoca dei fatti minorenne) che aveva chiesto in prestito lo smartphone alla donna per ascoltare della musica: davanti a qualche autorevole personalità del club, ammette di aver preso il video dal telefono di lei. Altro fatto certo: all’inizio di novembre la dipendente viene licenziata. La lettera che comunica la fine del rapporto viene consegnata in presenza dall’avvocato Lorenzo Vitali e dalla responsabile delle risorse umane Arianna Sorrentino. Qui si legge: «È stato portato all’attenzione della Direzione Risorse Umane e dei vertici aziendali un video che inconfondibilmente La ritrae nel compimento di atti sessuali. Purtroppo, ci risulta che tale video sia stato visionato da gran parte del personale e dei giocatori della società». Fatto che avrebbe determinato «l’incompatibilità della prosecuzione del Suo rapporto di lavoro con il sereno e regolare andamento dell’attività della Società». In pratica la donna, la cui privacy è stata chiaramente violata, anziché essere tutelata, viene fatta fuori.
Silenzio In questa lettera non viene fatto riferimento ad alcuna circostanza terza se non l’entità del video stesso, parlando di «incompatibilità ambientale». E questo legalmente ha un peso. La Roma ieri ha deciso di non commentare, anche per tutelare la squadra in vista dell’impegno europeo. Decisione opinabile, figlia pure dell’assenza di una figura di riferimento visto che i Friedkin non hanno mai parlato e che il club è ormai da un mese e mezzo senza ds. C’è solo Lina Souloukou, che per il momento non ha voluto affrontare l’argomento. Quello che arriva però è che dietro la decisione di licenziare la donna ci sia il fatto che il compagno fosse, anche se in modo indiretto, un suo superiore (circostanza contraria alla policy giallorossa) e che nel video i due avrebbero poi parlato di un possibile aumento di stipendio per lei. Tanto che contestualmente al licenziamento di lei è arrivato quello di lui. Tutto è in mano agli avvocati. La donna sta valutando di muoversi a livello penale, intanto con il suo legale, Francesco Bronzini, ha chiesto il reintegro e pensa a un risarcimento dal ragazzo che ha sottratto il video, che finora non ha subito alcun provvedimento. Le trattative per un accordo al momento non hanno portato a nulla. La storiaccia continua.