Pronti a stupire Pogacar, una gara: Strade Bianche da dominatore
Negli allenamenti c’è altissima qualità. Il preparatore Mazzoleni: «Tutto è nato nel post-Covid»
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Vincerà chi è uscito dalla Tirreno-Adriatico o dalla Parigi-Nizza? È una delle domande classiche pre-Sanremo, che in tempi recenti già nel 2022 era stata smentita dagli eventi – trionfo di Matej Mohoric, assente in entrambe – e che ‘trema’ pure quest’anno. I grandi favoriti sono Mathieu Van der Poel e Tadej Pogacar: il campione del mondo è al debutto stagionale su strada, per lo sloveno ‘solo’ la partecipazione alla Strade Bianche, dominata con una fuga di 81 chilometri. Un giorno di competizione in due verso la Classicissima. Mai visto. Detto che comunque, nelle ultime tre edizioni, analizzando i primi 5 all’arrivo, ben 13 volte su 15 alle spalle c’erano o Tirreno-Adriatico o ParigiNizza, perché succede?
«Si tratta di un andamento iniziato dalla ripartenza del 2020 post-Covid – spiega Maurizio Mazzoleni, sport manager dell’Astana -. Ricordate il Giro a ottobre, con valori delle prestazioni molto alti? Si era cominciato a vedere come dopo periodi senza corse, ma lavorando bene in allenamento, si riuscisse ugualmente ad arrivare preparati al meglio. Più freschi, e senza logorio e stress da competizione. Grazie ai progressi in ogni campo, dall’alimentazione all’analisi delle prestazioni con i software, la qualità della preparazione è cresciuta. Si può gareggiare un po’ di meno senza che la performance ne risenta. Vale soprattutto per i campioni». È d’accordo Paolo Slongo, storico ex allenatore di Vincenzo Nibali e adesso alla Lidl-Trek dove segue (anche) Elisa Longo Borghini: «Ora siamo sul Teide, a Tenerife, e tra gli altri c’è Van Aert. Per lui vale lo stesso principio. Per preparare Fiandre e Roubaix, Wout lavora tre settimane in quota. L’esperienza ha insegnato che, lavorando a basse e alte intensità, questo metodo paga. Pogacar, poi, ha davanti il doppio impegno Giro e Tour. Normale che abbia un po’ alleggerito la sua primavera».