La Gazzetta dello Sport

QUOTA 100 PUNTI, LAUTARO E DERBY INZAGHI ORA PUNTA LO SCUDETTO RECORD

Non solo il titolo: nelle ultime 10 giornate ci sono almeno 4 traguardi. Il tecnico motiva il gruppo deluso dopo il ko Champions

- di Davide Stoppini MILANO

C’è un solo modo per allontanar­e la testa da Madrid: fare un campionato da Champions, trasformar­e la rabbia post Atletico in...furore atletico. Si può, si deve. È questo il messaggio che Simone Inzaghi ha trasferito ai suoi dal minuto successivo all’eliminazio­ne di mercoledì. Perché c’è un lavoro da finire, che è la frase che tutti i giocatori hanno condiviso pubblicame­nte con le dichiarazi­oni o attraverso i social. E perché ci sono almeno quattro motivazion­i che vanno oltre lo scudetto, quattro traguardi che l’Inter ha voluto fissare davanti a sé.

Quota 100 Non solo la seconda stella. L’Inter vuole aggiungere storia alla storia. Alzare l’asticella è un obbligo, per nobilitare ancor di più uno scudetto di fatto già conquistat­o. Inzaghi ha messo nel mirino il record dei record, quello dei punti conquistat­i in un campionato. Oggi lassù c’è Roberto Mancini, che nel 2006-07 ne fece 97. Questa squadra può toccare per la prima volta nella sua storia la tripla cifra. Per arrivare a 100 servono ancora 25 punti, ovvero 8 vittorie e un pareggio nelle restanti dieci giornate. Ancor di più: se riuscisse a fare 9 successi e un pareggio, l’Inter arriverebb­e a quota 103, superando i 102 della Juventus di Antonio Conte che valgono il primato assoluto in Serie A.

Bomber Per riuscirci, servono i gol di Lautaro. Non solo quelli, ma di sicuro anche quelli. Il Toro è rimasto in silenzio dopo Madrid, è stato uno dei pochi a non commentare l’eliminazio­ne. Lo descrivono delusissim­o. Eccolo, il compito che ha Inzaghi in queste ore: spingere Lautaro ancora più su. L’argentino non è tipo che ha bisogno di essere motivato, sia chiaro. Ma certo lo stop di Madrid è stato duro da digerire, per di più condito dall’ennesimo errore dal dischetto. Non c’è tempo per guardarsi indietro. Se il record di Higuain e Immobile ora sembra più lonta

no - Lautaro dovrebbe segnare 13 gol nelle ultime 10 giornate per arrivare a quota 36 -, di sicuro c’è da blindare ancor di più la classifica marcatori. Ed entrare anche qui nella storia nerazzurra, perché solo altri cinque giocatori sono riusciti a diventare capocannon­ieri cucendosi lo scudetto sul petto: Meazza, Mazzola, Boninsegna, Serena e Ibrahimovi­c.

Clean sheet Un record tira l’altro. Anzi, meglio ancora: per un record è necessario un altro record. Sommer è quota 17 partite in cui è riuscito a tenere la porta inviolata, il clean sheet per dirla all’inglese. D’ora in poi gli basta fare... uno su due. Nel senso che se nelle prossime 10 giornate dovesse chiuderne la metà senza gol incassati, avrebbe scritto un primato assoluto. A quota 22 porte inviolate in un campionato nessuno è mai arrivato: il record di 21 è oggi di Cudicini senior, Sebastiano Rossi, De Sanctis, Buffon e Provedel.

Il derby Beh, una soddisfazi­one ulteriore sarebbe anche quella di non concedere gol al Milan nel prossimo derby. Ma in realtà

La tabella Per battere il primato di Mancini di 97 punti servono 8 vittorie e un pari. E poi c’è Conte...

Il motivo La stracittad­ina contro il Milan vale un vantaggio psicologic­o sulla prossima stagione

qui l’obiettivo è persino più alto. Vincere, certo. Ma non tanto per il traguardo sperato dai tifosi, ovvero festeggiar­e la seconda stella a San Siro proprio in faccia ai cugini. No, il traguardo da centrare è più “filosofico” e si allunga sul futuro. Perché vincere il 21 aprile vuol dire in qualche modo prendersi, o meglio, mantenere anche un vantaggio psicologic­o sulla prossima stagione. I nerazzurri vengono da una serie di cinque derby consecutiv­i vinti: non era mai accaduto. La sesta vittoria, oltre a rinforzare il primato, sarebbe un peso ulteriore sulle spalle dei cugini in otica futura. Basta immaginare il primo incrocio della prossima stagione, per capire con quale carico emotivo arriverebb­ero i giocatori del Milan in caso di ulteriore ko. Ce n’è abbastanza, dunque, per correre. Inzaghi lo sa e lo ha già spiegato a Lautaro e compagni. Il Napoli domani vale la certificaz­ione di un passaggio di consegne, certo. Ma è pure il primo di altri dieci capitoli da scrivere della storia.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy