La Gazzetta dello Sport

ASPETTANDO TUDOR LA LAZIO TORNA ALLA VITTORIA FROSINONE NEI GUAI

Martusciel­lo gioca e vince la sua prima, e ultima, partita da tecnico dei biancocele­sti e lo fa nel modo più “Sarriano”

- Di Stefano Cieri INVIATO A FROSINONE

In coda alla settimana più turbolenta della sua storia recente la Lazio torna al successo (che mancava da quasi un mese) e ritrova un briciolo di serenità. Quella che invece il Frosinone ha smarrito da tempo e non riesce proprio a recuperare nonostante ai ciociari non facciano difetto l’impegno, la dedizione e l’applicazio­ne. Non bastano, però, neppure contro una Lazio che parte distratta (eufemismo) ed entra in partita soltanto dopo la mezzora. Per la squadra di Di Francesco un’altra sconfitta (e appena 1 punto nelle ultime cinque gare) con una classifica che fa sempre più paura, dopo che per mezza stagione era stata più che dignitosa. Neppure quella della Lazio (consideran­do gli obiettivi di inizio anno) può considerar­si esaltante, ma i tre punti colti allo Stirpe consentono ai biancocele­sti di conservare il nono posto e di restare agganciati (sia pur nelle retrovie) al treno che porta all’Europa.

Alla Sarri L’ex vice di Sarri e tecnico pro tempore in attesa dell’arrivo di Tudor (domani l’annuncio ufficiale), apre e chiude con una vittoria la sua avventura da primo allenatore della squadra di cui è stato secondo negli ultimi tre anni. La vince, Martusciel­lo, con una Lazio ancora pienamente sarriana. Nel modulo e nel gioco e, soprattutt­o, nei pregi e nei difetti. Una squadra spesso sbadata, che commette ingenuità anche imperdonab­ili quando le vengono i cinque minuti, ma che

FROSINONE (4-2-3-1) Turati; Lirola (dal 35’ s.t. Valeri), S. Romagnoli, Okoli, Zortea; Barreneche­a, Mazzitelli (dal 17’ s.t. Seck); Soulé, Brescianin­i (dal 45’ s.t. Reiner), Gelli (dal 35’ s.t. Kaio Jorge); Cheddira (dal 45’ s.t. Cuni) PANCHINA Frattali, Cerofolini, Baez, Garritano, Kvernadze, Ibrahimovi­c, Ghedjemis, Monterisi ALLENATORE Di Francesco ESPULSI nessuno AMMONITI Barreneche­a per gioco scorretto CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO medio ( 53,3)

LAZIO (4-3-3)

Mandas; Marusic, Casale, A. Romagnoli, Pellegrini (dal 1’ s.t. Lazzari); Guendouzi, Cataldi (dall’11’ s.t. Vecino), Luis Alberto; F. Anderson (dal 37’ s.t. Isaksen) Immobile (dall’11’ s.t. Castellano­s), Zaccagni (dal 41’ s.t. Kamada) PANCHINA Sepe, Renzetti, Gila, Hysaj, A. Anderson, Pedro ALLENATORE Martusciel­lo ESPULSI nessuno AMMONITI Pellegrini e Castellano­s per gioco scorretto CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO medio ( 51)

ARBITRO Rapuano di Rimini VAR Abisso di Palermo NOTE spettatori 16 mila circa, incasso non comunicato. Tiri in porta: 5-8(2 pali). Tiri fuori: 5-5. In fuorigioco: 2-2. Angoli 8-5: Recuperi: p.t. 3’; s.t. 8’ poi sa rialzarsi, reagire e giocare trame di ottimo calcio. La Lazio di Sarri, quest’anno, è stata sempre così. Una squadra bipolare che, all’interno di una stessa partita, è capace di dare il meglio e il peggio di sé. A Frosinone concentra nella prima mezzora tutto il brutto di cui è capace. La formazione di casa, come è fin troppo comprensib­ile, si avventa sulla partita con tutta la foga e la disperazio­ne di chi è con l’acqua alla gola. E la squadra biancocele­ste che fa? Si mette a guardare, come se il tutto le interessas­se fino a un certo punto. I ciociari (che Di Francesco schiera con un 4-2-3-1 che prevede Brescianin­i finto trequartis­ta per bloccare la fonte di gioco

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LAPRESSE Il traghettat­ore Martusciel­lo ok Giovanni Martusciel­lo, 52 anni, ieri allo Stirpe: il tecnico di Ischia aveva allenato in Serie A l’Empoli nella stagione 2016-2017. Dopo il successo con il Frosinone lascerà la panchina della Lazio al croato Igor Tudor

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