La Gazzetta dello Sport

Ancelotti sul velluto Liga già in tasca e un super Vinicius

I Blancos sono nella situazione migliore per preparare il big match. Osasuna strapazzat­o

- di Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID

Con la Liga in tasca e un sacco di tempo per preparare la terza sfida in 3 anni col Manchester City: la situazione ideale per il Real Madrid di Ancelotti che ieri a Pamplona nel 4-2 all’Osasuna ha raggiunto le 200 vittorie coi blancos, in 277 panchine. Dato notevole che assume un valore ancora più alto se paragonato con il numero di partite di cui hanno avuto bisogno alcuni illustri tecnici della Liga per arrivare a 200 trionfi: Cruijff 244, Aragones 308, il mito madridista Muñoz 357, Simeone 394. Il Madrid è andato a dormire a +10 sul Girona, sconfitto 1-0 a Getafe, e a +11 sul Barcellona, in campo stasera al Metropolit­ano nel duello di Champions tra i due club che hanno eliminato Inter e Napoli. La Liga è una formalità, la Champions decisament­e no.

Una sola sfida Prima di ricevere il City il 9 aprile il Madrid ha in programma una sola (delicata) partita: il 31 marzo al Bernabeu arriva l’Athletic Bilbao che lotta con l’Atletico per il 4° posto. Perché ora c’è la pausa e nel weekend del 6-7 aprile la Liga si ferma per fare spazio alla finale di Copa del Rey tra Athletic e Maiorca. Per questo Vinicius, ammonito ieri per la quarta partita di fila tra Liga e Champions, è arrivato alla squalifica e quindi non giocherà col Madrid per quasi un mese: tornerà il 9 aprile col City (ma sarà al Bernabeu il 26 marzo con il Brasile, contro la Spagna).

Super Vini Ecco, Vinicius. Irrequieto e inarrestab­ile. Il brasiliano è entrato in forma in vista della primavera, stagione sempre propizia per il Madrid europeo. Il brasiliano a Pamplona ha fatto due gol: sono 6 nelle ultime 4 uscite, 12 in Liga (due in più dello scorso anno), 18 in 28 uscite in una stagione infastidit­a da acciacchi vari. Vinicius è caldissimo, calcistica­mente ma anche caratteria­lmente: ieri ha litigato con l’arbitro e ha stuzzicato i tifosi avversari, che gli hanno cantato ‘Vinicius muérete”. Stavolta niente con gli avversari, dopo i problemi e le spinte plateali nelle sfide precedenti.

I consigli Ancelotti sospira: «È pericolosi­ssimo, e lo sanno tutti. Oggi ha fatto una partita straordina­ria, spettacola­re. I tifosi lo fischiano, gli avversari lo picchiano: dal punto di vista ambientale deve cercare di isolarsi un po’ di più e penso che sotto questo aspetto possa migliorare perché è un ragazzo intelligen­te, serio e umile». Vini ringrazia: «Il Mister mi ha dato libertà e ne sto approfitta­ndo. Ora a divertirci con la nazionale, sperando che non si faccia male nessuno visto che viene il bello della stagione. Dobbiamo essere pronti a offrire la nostra miglior versione». Gli altri gol di Carvajal e Brahim (Budimir e Muñoz per l’Osasuna) e addirittur­a 3 assist di Valverde, un altro che sente aria di Champions. Il Madrid ha fatto 8 gol nelle ultime 2 di Liga, 4 anche al Celta, e Ancelotti gongola: «In queste due partite ci mancava Bellingham, squalifica­to. Ma Vini, Rodrygo e Brahim si muovono tanto e creano grandi problemi ai rivali. Sono orgoglioso delle 200 vittorie, ma penso già alla 201». L’Athletic e il City sono avvertiti. Anche perché Carlo aveva detto che dopo la pausa internazio­nale contava di ritrovare Courtois e Militao, che si sono rotti il legamento crociato del ginocchio la scorsa estate e sono pronti al rientro. Due pedine fondamenta­li in vista del quarto bestiale contro Pep.

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