Taty accelera la crisi: con la Lazio è finita?
L’esplosione di Castellanos nel momento più buio: passaggio di consegne in arrivo
Esce Immobile, entra Castellanos. E segna due gol, grazie ai quali la Lazio torna a vincere e sorridere. Il calcio, quando vuole, ha pochi eguali nel condensare in attimi fuggenti passaggi epocali. Quanto accaduto allo Stirpe, sabato sera, ha tutto il sapore di essere uno di quei momenti. Immobile, il capitano, l’uomo dei record, che esce a testa bassa dopo l’ennesima prestazione deludente (e l’ennesimo gol sciupato). Il suo sostituto che entra e, alla prima palla giocata, realizza il gol del sorpasso. E, cinque minuti più tardi, ne fa pure un altro, quello della sicurezza.
Io e i miei compagni volevamo che Sarri restasse ma le sue dimissioni sono state irrevocabili Immobile su Sarri
Gli anni passano e serve equilibrare allenamenti e minuti in campo per avere meno acciacchi... Sarri su Immobile
Con Tudor si apre un nuovo ciclo: il capitano si allontana dal club
Andare a giocare in Arabia? Per ora no. La Lazio resterà per sempre nel mio cuore Immobile a ottobre 2023
Tutti sanno tutto ciò che ho fatto e farò per la Lazio. Sono super orgoglioso di esserne il capitano Immobile in Champions
A fine stagione l’attaccante valuterà le offerte che arriveranno
La crisi di Ciro Sarà il tempo a dire se, davvero, quanto accaduto a Frosinone è un passaggio di consegne definitivo. Mai dare anticipatamente per finito un campione capace di segnare 200 gol in Serie A, vincere una Scarpa d’oro e per quattro volte la classifica marcatori di Serie A (unico italiano ad averlo fatto). Ma - a 34 anni compiuti - e in coda ad una stagione nella quale, dopo le avvisaglie della scorsa annata, il calo di rendimento è stato evidente, il problema di un Ciro non più al centro della Lazio si pone in tutta la sua evidenza. Sono giorni difficili per l’attaccante laziale, finito nel mirino della contestazione dopo le dimissioni di Sarri. Ha reagito, Ciro, con un comunicato ed ha incassato le tante testimonianze di solidarietà che gli sono arrivate da più parti. Tante, tantissime anche quelle dei (veri) tifosi laziali. Ma avrebbe voluto (e vorrebbe ancora) mettere tutti a tacere sul campo. Con i gol e con quelle prestazioni da trascinatore che per sette anni hanno fatto le fortune della Lazio. Ma è dall’inizio dell’anno (anzi, dalla seconda parte della scorsa stagione) che Immobile si ripromette di farlo, senza riuscirci. È vero, in Champions ha fatto reti pesanti, ma sono parsi più scatti d’orgoglio (per quanto importantissimi) che una reale inversione di tendenza. L’ascesa di Taty Gestire la parte discendente della parabola di un grande campione è sempre complicato. Soprattutto se, quel campione, è il capitano della squadra ed una bandiera del club. Ne sanno qualcosa Del Piero alla Juventus e Totti alla Roma. Forse anche per questo, per non correre il rischio di diventare un peso dopo essere stato per anni la punta di diamante, Immobile sta seriamente accarezzando l’idea di lasciare la Lazio a fine stagione. Quella che fino allo scorso anno era stata una tentazione affiorata di tanto in tanto e sempre velocemente allontanata, ora rischia di trasformarsi in realtà. Dopo Sarri, insomma, a fine anno potrebbero arrivare pure le «dimissioni» di Immobile. L’arrivo ormai imminente di Tudor può dare una brusca accelerazione in tal senso. Con il tecnico croato inizierà un nuovo ciclo, che la società vuole mettere in piedi con giocatori giovani. Da qui alla fine della stagione ci sono buone probabilità che il centravanti titolare diventi quel Castellanos che a Frosinone sembra finalmente essersi sbloccato. Certo, l’esperienza di Immobile potrà far comodo anche al nuovo allenatore. Specie in quelle partite (la doppia semifinale di Coppa Italia con la Juventus, il derby) in cui la temperatura sarà alta. Ma Immobile non sarà più il totem cui aggrapparsi come è stato dal 2016, quando arrivò in biancoceleste, fino allo scorsa stagione.