La Gazzetta dello Sport

«Inter, Milan e Juve più forti Con le altre ce la giochiamo»

De Rossi: «Crediamo alla Champions, il calcio non è solo numeri» Pellegrini: «Prima non ero libero in mezzo al campo, ora sì»

- di Andrea Pugliese

L’abbraccio con Lorenzo Pellegrini è stato l’abbraccio sincero di due amici, anche se poi dentro c’erano tanto cose. Compresa la paura scacciata via di non riuscire a farcela. E invece Daniele De Rossi ha portato a casa la settima vittoria in 9 partite e resta in piena corsa per la Champions League. «Da giocatore ho fatto galoppate con 10-11 vittorie e non tutte le ho vinte massacrand­o gli avversari», dice l’allenatore della Roma. «Le partite le vinci con il gioco o con le giocate dei campioni. Io ho la fortuna di avere un capitano come Pellegrini, perfetto. E’ positivo, profession­ale, fortissimo. E portare la fascia a Roma non è facile, io lo so bene, quando le cose non vanno bene porta mugugni, rotture di scatole. Ma lui lo fa con una serenità che mi stupisce». Già, proprio nel giorno in cui lo stesso Pellegrini a fine partita era stato sincero: «Nell’ultimo anno e mezzo non mi sono sentito libero in mezzo al campo. Ora c’è De Rossi, che per me è un riferiment­o. Io mi godo lui allenatore, lui si gode me giocatore».

La rincorsa Daniele continua la sua rincorsa verso la Champions, restando nella scia del Bologna e poi chissà, vedendo anche un po’ più vicina la Juve. «Ho sempre detto che la Roma deve lottare per questo traguardo. Siamo inferiori a Milan, Juve e Inter, ma con le altre ce la giochiamo. Il calcio non sono solo numeri, monte ingaggi e cartellini, altrimenti il Bologna sarebbe decimo. Bisogna crederci e noi lo stiamo facendo dall’inizio, quando non so neanche in quanti fuori da qui ci credessero davvero». Così tanto da portare a casa anche una vittoria “sporca” come quella di ieri. «Nell’intervallo ai giocatori ho detto che avrei preferito perderla pur di iniziare a giocare. Con il Sassuolo non è stato facile, loro hanno giocatori forti, è stata una vittoria importante perché andare alla sosta con un pareggio sarebbe stata una mazzata. Quando fai bene si dice sempre che la sosta non va bene, invece questa volta secondo me ci serve».

Le scelte E allora ieri De Rossi ha iniziato con Spinazzola («Ha avuto un induriment­o, spero non sia nulla di grave») e Aouar al posto di Dybala, invece di Baldanzi. «Tommaso è uno degli interpreti più simili a Paulo, ma la mia è stata una scelta tecnica: Aouar sta facendo grandi migliorame­nti, Tommaso in più aveva fatto 90 minuti a Brighton». E dopo 287 giorni, ieri è tornato tra i convocati anche Tammy Abraham. «E’ importante, finalmente riassapora quell’atmosfera che gli è mancata», chiude De Rossi. «Ma è importante per i suoi compagni, che ritrovano un protagonis­ta, e per i tifosi, che gli vogliono bene. Era importante riportarlo al piano di sotto…». Per il campo ci vorrà ancora un po’, ma intanto il peggio è alle spalle.

 ?? ?? Idolo dei tifosi Uno striscione per De Rossi: «DDR, giocatore, capitano, allenatore... Mai finirà questo amore»
Idolo dei tifosi Uno striscione per De Rossi: «DDR, giocatore, capitano, allenatore... Mai finirà questo amore»

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