A JANNIK IL FARO AZZURRO A MIAMI DAVIS, DALL’URNA RIECCO L’OLANDA
Dopo 2 finali perse insegue il titolo in Florida dove ci sono i migliori italiani A settembre a Bologna ritroverà la squadra contro cui iniziò la striscia vincente
volte, il destino ti riporta all’inizio del cammino, per non interrompere il filo con le emozioni. L’ascesa al cielo di Sinner, dopo i lampi alle Finals di Torino e la sconfitta in finale contro Djokovic, cominciò a fine novembre nelle Finali di Davis nel quarto contro l’Olanda. Il singolare contro Griekspoor, il n. 1 degli Oranje, era già una sfida senza appello, con l’Italia sotto 1-0. Jannik vinse agevolmente il match, rilanciò le nostre speranze e poi in doppio con Sonego ci regalò il biglietto per la semifinale contro la Serbia e la successiva gloria eterna. Da quel pomeriggio, la Volpe Rossa è stato capace di inanellare altre 18 successi in singolare che, oltre al trionfo in Davis dopo 47 anni, hanno impreziosito la bacheca personale del primo Slam in carriera, gli Australian Open, e poi del torneo di Rotterdam. Una cavalcata interrotta soltanto dal redivivo Alcaraz nella semifinale di Indian Wells lo scorso sabato notte. E forse per lenirgli la delusione della prima caduta stagionale, la sorte ha voluto metterlo di fronte al piacere di ricordi vincenti e così, nel girone dei playoff di Coppa Davis a settembre a Bologna, con Belgio e Brasile ha di nuovo estratto dall’urna l’Olanda come rivale degli azzurri.
Pensieri positivi Quasi un segno: dopo la prima sconfitta del 2024, ecco il ritorno dell’avversaria contro cui presero forma i primi sogni. Un incitamento a ripartire, anche se Sinner ha sempre trasformato le sconfitte in lezioni e di certo non è abituato a voltarsi indietro per coltivare rimpianti: «Come sono stato positivo durante la serie di successi, rimango positivo anche adesso, perché ho perso comunque in semifinale a Indian Wells, che è un ottimo risultato. Ma il prossimo torneo è Miami, ed è lì che sono concentrato. Certo, ho dovuto accettare che fosse finita in quel modo perché Indian Wells è un posto davvero speciale in cui giocare, ma mi sento orgoglioso per quello che sto facendo. E poi Miami è un torneo importante, a cui tengo molto perché ci ho già giocato due finali ed è l’ultimo sul cemento prima della stagione sulla terra». Forte del nuovo status di superstar, confortato dalle condizioni in netto miglioramento di polso e gomito sinistri e da un tabellone non troppo aggressivo fino alla possibile semifinale con Medvedev, nonché sempre all’inseguimento del n.2 (che otterrà se vincerà il torneo e Alcaraz non andrà oltre i quarti), Jan è pronto da venerdì o sabato a fare un passo in più in Florida rispetto alle finali perse nel 2021 con Hurkacz e l’anno scorso con Medvedev. L’obiettivo, insomma, è il titolo: «Non mi piace perdere nemmeno quando gioco a carte. Ce l’ho nel sangue la competitività. Anche da piccolo quando camminavo con la famiglia stavo sempre davanti». E d’altronde non si fece regali neppure dopo il trionfo di Malaga e la conquista dell’Insalatiera: «La vera festa fu andare due giorni a sciare, tornare sulle mie montagne per ritrovare me stesso nella neve».
Ricordi Gli stimoli della Davis peraltro sono ancora lontani, prima di arrivare a Bologna lo atten
Sono quattro gironi tostissimi, la qualità delle squadre è forse la più alta di sempre
Il prossimo step sarà una mentalità vincente sulla scia della vittoria di novembre
Non vediamo l’ora di difendere il titolo: giocare a Bologna ci dà una spinta in più
I ko a Miami Sinner è stato sconfitto da Hurkacz nel 2021 e da Medvedev un anno fa
Con l’Olanda A novembre il successo su Griekspoor in Coppa aprì la serie di 19 vittorie
dono ancora tre Slam, l’Olimpiade e perché no il n.1 del mondo, obiettivi dichiarati per chi ormai si è collocato nel consesso delle divinità tennistiche. La conferma della Coppa, in ogni caso, resta un traguardo fondamentale della stagione, anche alla luce di una squadra davvero mai così forte e compatta, con l’auspicato recupero di Berrettini e l’esplosione di nuovi talenti come Nardi. C’è ovviamente l’incognita di un appuntamento in programma due giorni dopo la finale degli Us Open che si spera colorata d’azzurro, ma la profondità della rosa è una garanzia in un girone oggettivamente non troppo complesso, anche se la Davis mischia sempre le carte. L’Olanda resta
l’avversaria più accreditata, il Belgio è una nobile decaduta (finalista nel 2015 e nel 2017) ma ha un ottimo doppio, il Brasile debutta ai playoff e sembra il vaso di coccio, anche se evoca brutti ricordi perché lo guida dalla panchina Jaime Oncins, colui che nel 1992 ci costò la disfatta di Maceiò, una delle sconfitte più sanguinose della nostra storia. Il c.t. Volandri a Miami si godrà tutti i migliori azzurri ma naviga giustamente tra prudenza e fiducia: «Sono quattro gironi tostissimi e la qualità delle squadre che arrivano a questo round robin è forse la più alta di sempre. Nel nostro gruppo c’è una squadra pericolosa come l’Olanda, non dimentichiamoci che a Malaga siamo riusciti a batterla solo al doppio di spareggio. Il Belgio e il Brasile hanno comunque ottimi giocatori, ma noi ci faremo trovare pronti. Il prossimo step è quello di costruire una mentalità vincente sfruttando la scia della grande vittoria di novembre. Giocare a Bologna per noi è un fattore importantissimo: anche nei momenti di grande difficoltà, come quelli dell’anno scorso, il pubblico ci hanno dato una spinta fondamentale. Sarà bellissimo poter giocare ancora in Italia e non vediamo l’ora di difendere il titolo». Sotto lo scudo di Capitan Sinner.