La Gazzetta dello Sport

L’ora delle verità

L’INTERISTA SARÀ SENTITO DOMANI L’INDAGINE CHIUSA GIÀ NEL WEEKEND

- di Mario Canfora e Filippo Conticello ding.

La procura interroghe­rà il brasiliano oggi poi il giudice riceverà subito la relazione Sentenza attesa per la prossima settimana

Tempi strettissi­mi. Il capo della Procura federale Giuseppe Chinè vorrebbe chiudere possibilme­nte in pochi giorni il caso Francesco Acerbi-Juan Jesus sul presunto insulto razzista partito dall’interista nei confronti del brasiliano del Napoli. La volontà è di consegnare entro questo fine settimana la relazione al Giudice Sportivo Gerardo Mastrandre­a che aveva chiesto martedì un supplement­o di indagine alla Procura. Per farlo, serve naturalmen­te l’audizione dei due giocatori coinvolti nella spiacevole vicenda. Nelle prossime ore toccherà a Juan Jesus raccontare quello che è successo domenica in Inter-Napoli. Dal club azzurro non arriva nessuna conferma ufficiale, c’è una chiusura totale sul caso, non filtrano notizie. Ieri, in serata, s’era anche sparsa la voce che Juan Jesus, di rientro da una mini-vacanza, si fosse messo subito a disposizio­ne della Procura, ma non ci sono stati riscontri in tal senso. Anzi, secondo calendario Juan Jesus dovrebbe essere ascoltato oggi, mentre ad Acerbi toccherà domani, in videoconfe­renza dalla Pinetina, affiancato dall’avvocato del club nerazzurro. È probabile che la Procura ascolti anche l’arbitro del match, il romano Federico La Penna. Inoltre, Chinè ha già acquisto le immagini per la prova tv. La Procura, infatti, quando effettua i controlli gara, oltre ai tre ispettori che si trovano in campo in Serie A per relazionar­e tutto ciò che accade sul rettangolo di gioco e fuori, ha anche un altro uomo che da casa registra la partita per poi segnalare gli episodi meritevoli di attenzione.

Video Intanto, ieri i canali social del Napoli sono tornati “attivi” sulla vicenda, con un post su X: «Napoli e Juan insieme contro ogni forma di razzismo», e a corredo è stato pubblicato un video in cui, venerdì 15 marzo (48 ore prima della gara), il difensore parla di razzismo con un giovanissi­mo calciatore delle giovanili, il 15enne della Guinea Mohamed Mane Seik. È anche un video profetico, perché Jesus dà un consiglio a Seik che poi lui stesso ha messo in atto: «Se qualcuno ti offende non rispondere ma poi fagli gol». In rete si è visto anche un video nel quale ex calciatori del Napoli dicono la frase: «No al razzismo, siamo tutti Jesus». Vi partecipan­o Lozano, Ghoulam, Alemao, Allan, Cruz, Santacroce, Canè, Vidigal, De Sanctis, Montervino, Schwoch, Policano e

Krol. Oggi riprendono gli allenament­i a Castelvolt­urno per coloro che non sono impegnati nelle rispettive nazionali: dovrebbe esserci anche Jesus.

Quotidiani­tà Acerbi, per quanto possibile, riprende oggi l’allenament­o quotidiano: ad Appiano alle 15 si raduna ciò che resta dell’Inter dispersa tra le nazionali e presente pure il difensore finito nel tritacarne. Sarebbe voluto essere anche lui al caldo della Florida con gli altri azzurri e una delle cose che più l’hanno ferito in questa storia è proprio l’essersi visto respinto dalla Nazionale. Ieri il difensore si è tenuto alla larga dal centro sportivo, in cui il giorno prima aveva incontrato la dirigenza nerazzurra, e si è dedicato interament­e alla famiglia. Nessuna comunicazi­one pubblica: non è certo il momento di usare i social, di cui il difensore di Inzaghi fa comunque un uso moderato. Nonostante i colloqui con la società, la sua linea difensiva non è comunque cambiata di un’unghia: al procurator­e federale domani ribadirà di non aver detto o fatto nulla di razzista, che la parola era “nero”, senza la g, ed era stata usata per rivolgere un semplice “ti faccio nero” a Juan Jesus. Insomma, un presunto grande misunderst­an

Deciderà la Procura Federale che relazioner­à poi al Giudice Sportivo: rischia non meno di dieci turni di stop. Si legge all’articolo 28 comma 2 del Codice di Giustizia sportiva: «Il calciatore che commette una violazione per comportame­nto discrimina­torio è punito con la squalifica per almeno 10 giornate di gara o, nei casi più gravi, con una squalifica a tempo determinat­o».

Gestione In attesa della conclusion­e delle indagini, l’Inter avrebbe, però, voluto una gestione del caso diversa dall’inizio. Ad esempio, non erano necessarie le parole pronunciat­e da Acerbi alla Stazione Centrale di Milano appena tornato da Roma, dove si era radunata la Nazionale: quelle dichiarazi­oni, di fatto, hanno aperto ancor di più il vaso di Pandora causando la reazione del collega napoletano. Come ribadito anche nel confronto con il giocatore, in casa nerazzurra sono tutti ben consapevol­i che la via per la difesa sia stretta, ma in ogni caso nessuna decisione sarà presa dal club prima che arrivi una sentenza, attesa probabilme­nte la prossima settimana. Alla base di ogni possibile punizione ci sarà una precisa volontà societaria: la parola “razzismo”, associata all’Inter negli ultimi giorni, dovrà essere allontanat­a senza se e ma. Lo dicono i valori del club, lo dice la storia.

Acquisite le immagini per la prova televisiva L’italiano risponderà in videoconfe­renza, poi toccherà all’arbitro

Il nerazzurro, deluso, alle 15 torna ad allenarsi: rischia almeno 10 turni Il club aspetta il giudice, poi deciderà cosa fare

 ?? ?? Diverbio Juan Jesus, 32 anni, e Francesco Acerbi, 36 anni, discutono in campo sotto lo sguardo dell’arbitro Lapenna
Diverbio Juan Jesus, 32 anni, e Francesco Acerbi, 36 anni, discutono in campo sotto lo sguardo dell’arbitro Lapenna

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