Com’è dura Matteo Anche un malore prima di arrendersi
Contro Murray l’azzurro cede al terzo set, ma nel secondo quasi sviene per l’umidità
Gli altri Vincono Cobollli e la Giorgi che adesso trova la Swiatek. Battuto invece Darderi
Prima la paura, poi purtroppo la sconfitta. Matteo Berrettini, che a Miami non è mai andato oltre il match d’esordio, saluta subito l’Hard Rock Stadium per mano di Andy Murray dopo una buona partenza che aveva lasciato presagire ben altro tipo di serata. Invece l’azzurro, entrato in tabellone da numero 74 grazie al ranking protetto, è calato alla distanza dopo un buon primo set indirizzato dal break iniziale, fino al servizio dell’ottavo game, secondo parziale, con lo scozzese avanti 5-2. Il gigante romano, improvvisamente, ha fermato la pallina per appoggiarsi con tutto il peso del corpo sulla racchetta, nel tentativo di non cadere. Con il pubblico letteralmente ammutolito, si è poi portato lentamente verso il proprio angolo dove, una volta sedutosi, ha ingerito subito degli integratori sotto forma di gel e barrette.
Medico in campo Lo spavento è stato grande, anche ripensando al precedente del francese Arthur Cazaux, recentemente battuto da Berrettini a Phoenix, che martedì, durante le qualificazioni contro il connazionale Mayot, si è accasciato a causa di un malore ed è uscito dal campo in sedia a rotelle, per poi ritirarsi dal torneo. Alla base dei malesseri l’umidità asfissiante che a Miami non dà tregua. Il medico in campo, una volta misurata la pressione, ha dato l’ok alla ripresa del match, tra gli sguardi preoccupati del capitano di Coppa Davis Filippo Volandri e della leggenda rossonera Paolo Maldini. A quel punto Murray, che non vinceva due incontri di fila dall’agosto 2023 in Canada, ha prima chiuso il set al servizio e poi - con non poca fatica, va dato merito a Berrettini di aver lottato fino alla fine - ha aperto il set decisivo con un altro break, difeso fino alla fine. Niente da fare, dunque, per il 27enne romano finalista di Wimbledon nel 2021, alla ricerca di conferme dopo la finale conquistata nel Challenger di Phoenix la settimana scorsa.
Cobolli c’è La spedizione italiana festeggia lo stesso per il primo passaggio al 2° turno di Andrea Vavassori e Flavio Cobolli. Il 21enne romano, in particolare, si è reso protagonista di una splendida rimonta sul giapponese lucky loser Nishioka, che aveva vinto in due set senza storia l’unico precedente giocato il mese scorso al primo turno di Los Cabos. Perso il primo set per 6-1, l’allievo di papà Stefano ha restituito subito lo stesso trattamento, per poi imporsi 6- 4 al terzo set, chiudendo a zero l’ultimo game. Ora Cobolli se la vedrà con il britannico Cameron Norrie, trentesima testa di serie, che in Florida è arrivato agli ottavi nel 2022. Niente da fare, invece, per Luciano Darderi, al secondo main draw di un “1000” in carriera, eliminato dal canadese Shapovalov col punteggio di 6-3 6-7 (3) 6-4 e un match point annullato. Nel femminile, buon esordio di Camila Giorgi che al primo turno regola in due set la polacca Frech e si “regala” la sfida contro la numero 1 Swiatek. È di uno pari il bilancio dei confronti diretti, curiosamente sempre al 2° turno degli Australian Open.