La Gazzetta dello Sport

Cavallino pimpante

Ferrari in crescita Fiducia Vasseur «A Melbourne per attaccare» Le prime gare della stagione hanno dato segnali positivi rispetto al 2023 L’obiettivo è avvicinars­i alle Red Bull E torna Sainz...

- di Mario Salvini

Siccome il termine di paragone è sempre (e impietosam­ente) lo stesso, una consideraz­ione: la Red Bull l’anno scorso arrivava a Melbourne con 87 punti, e con 87 ci arriva quest’anno. Cioè due doppiette aveva ottenuto allora, e due doppiette ha messo insieme fin qui nel 2024. La differenza che più di tutte salta all’occhio è subito dietro, ed è di colore rosso. Nel 2023 la Ferrari aveva 26 punti, adesso ne ha 23 di più: quasi il doppio, oltretutto dovendo rinunciare a uno dei suoi piloti titolari in una delle due gare corse. Un anno fa in mezzo tra il team con la livrea da lattina e quello del Cavallino in graduatori­a c’erano Aston Martin e Mercedes, ora non c’è nessuno: le auto verdi della famiglia Stroll sono precipitat­e (13 punti) e le Frecce d’Argento hanno i medesimi punti che Leclerc & Sainz avevano un anno fa (26). In compenso è risalita la McLaren, e ci voleva poco: nel 2023 in Australia era a 0 (zero!) ora ha 28. In definitiva: la Ferrari è seconda forza.

Progressi E non è nemmeno una questione di punti fatti: sulla distanza di due soli GP il metro potrebbe risultare fuorviante. E’ stata la pista, tra Bahrain e Arabia Saudita, a certificar­e il salto di qualità della rossa. Nel 2023 a Sakhir Sainz, migliore dei ferraristi, buscò 48” da Verstappen, quest’anno lo stesso Carlos ha dimezzato il disavanzo: 25”. Stessa cosa a Gedda, un anno fa Sainz a 35” da Sergio Perez, due settimane or sono Leclerc ha limitato i danni a 18”. Un appassiona­to di gialli aspettereb­be il terzo indizio per essere certo di avere una prova. Chi conosce la F.1, constatand­o le differenze tra i due tracciati fin qui affrontati, potrebbe essere indotto ad avere già qualche certezza. Poi, si capisce, non è ancora sufficient­e. Tutto quel che non è vittoria non può essere abbastanza se ti chiami Ferrari. «Possiamo essere soddisfatt­i del migliorame­nto che la SF-24 ha fatto rispetto all’auto precedente - ha detto il d.t. Enrico Cardile - non dei due terzi posti fin qui ottenuti. C’è ancora molto da lavorare!». Ma nella F. 1 di questi anni anche il minimo risultato è esito di processi lunghi. Non era verosimile aspettarsi chissà quali arrembaggi alla dominante Red Bull. Verosimilm­ente quel che sarebbe stato bello e giusto attendersi era una inversione di tendenza. Che c’è stata. E che i ferraristi si augurano con una certa ansia di vedere confermata a Melbourne. Anche se il confronto con il 2023 laggiù non farà molto testo. L’anno scorso il GP d’Australia della rossa fu un disastro, sebbene non sul fronte della performanc­e, quanto a causa di una serie di episodi per colpa e per sfortuna sfavorevol­i. Leclerc finì fuori alla terza curva (contatto con Stroll). Sainz fu quarto al traguardo dopo la terza bandiera rossa di giornata, ma penalizzat­o di 5” precipitò al 12° posto. Zero punti totali. Al momento di mettersi in volo verso l’Europa la Scuderia aveva 97 punti di deficit dalla Red Bull, Leclerc era a meno 63 da Max. Il campionato dopo tre gare era sepolto. Ecco, far meglio, anche alla luce delle prime due uscite tra Golfo Persico e Mar Rosso, non sarà difficile.

A noi due, Red Bull Contenere il gap sarebbe il minimo, provare a ridurlo, se non nei confronti dell’UFO Verstappen almeno relativame­nte alla classifica Costruttor­i, sarebbe un gran segnale. Dice Fred Vasseur: «Vogliamo avere un approccio aggressivo per mettere sotto pressione i nostri rivali che hanno avuto la meglio nelle prime due gare». Tra le righe ci sono due convinzion­i. La prima: non è detto che Max e la Red Bull debbano sempre essere nettamente superiori, tanto più che hanno i loro guai sotto forma della faida ogni giorno sul punto di riaccender­si, per quanto finora ininfluent­e sulla prestazion­e. In fondo Melbourne è storicamen­te poco amica del team di Chris Horner: ci ha vinto solo due volte, su nessuno dei circuiti di lungo corso ha raccolto così poco. E per lo stesso Max è il tracciato in cui ha la media-punti più bassa: 8.4, inferiore anche a quella di Leclerc (9). Il secondo sottinteso nella dichiarazi­one di Vasseur è che i rivali per la Ferrari sono loro, quelli da cui è stata battuta: è la Red Bull. Il vantaggio sugli altri è dato per acquisito. Poi si vedrà. Così come servirà l’okay dei medici per Sainz, dopo l’operazione di appendicit­e: dovrebbe essere una formalità da sbrigare nella mattinata italiana di oggi. In circuito, essendo prevista la terza gara della F.2, in qualità di riserva, ci sarà ancora Oliver Bearman.

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Charles Leclerc, 26 anni, in azione a Gedda: il monegasco ha chiuso 3° alle spalle del duo della Red Bull
GETTY IMAGES Primo podio Charles Leclerc, 26 anni, in azione a Gedda: il monegasco ha chiuso 3° alle spalle del duo della Red Bull
 ?? GETTY IMAGES ?? Una pedalata nel parco Dopo l’operazione di appendicit­e alla vigilia del GP dell’Arabia Saudita, Carlos Sainz, 29 anni, è pronto al ritorno: eccolo andare alla scoperta dell’Albert Park di Melbourne in bici
GETTY IMAGES Una pedalata nel parco Dopo l’operazione di appendicit­e alla vigilia del GP dell’Arabia Saudita, Carlos Sainz, 29 anni, è pronto al ritorno: eccolo andare alla scoperta dell’Albert Park di Melbourne in bici

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