La Gazzetta dello Sport

La magia del Fiandre S

Trent’anni fa la vittoria del monzese. La domenica di Pasqua toccherà agli eroi di oggi. «Con quei due davanti non c’è storia...» BUGNO SCEGLIE IL RE DEL PAVÉ «VAN DER POEL O VAN AERT»

- di Alessandra Giardini BETTINI

ono passati trent’anni. A gennaio Clinton e Yeltsin avevano firmato al Cremlino l’accordo per congelare l’installazi­one di armi nucleari. In Italia Berlusconi aveva annunciato la discesa in campo. C’era una guerra nel cuore dell’Europa, in Bosnia. A febbraio avevano rubato l’Urlo di Munch, a marzo Schindler’s List aveva vinto 7 Oscar. Il 3 aprile, la domenica di Pasqua, Gianni Bugno vinse il Giro delle Fiandre. «Io faccio sempre fatica a ricordare. Però ho in mente l’ansia, perché rischiai di buttarlo via». Arrivò nel finale con Ballerini, Museeuw e Tchmil, «loro erano i mostri sacri del pavé, io non ero bravo come loro, ma se mi porti su un rettilineo finale in leggera salita divento pericoloso».

► Bugno parte ai 250 metri dall’ultima posizione, si sposta tutto a sinistra e anticipa la volata. Negli ultimi metri smette di pedalare e alza le braccia.

«Ero convinto di avere vinto. Invece da dietro arrivava Museeuw. Ho rischiato. Suo padre continuava a dire che aveva vinto Johan».

► Vi sentite ancora?

«No, con Museeuw non siamo mai stati nemici. E neanche rivali: quelle erano le sue corse, non le mie. Era un fuoriclass­e».

► Che ha chiamato suo figlio Gianni.

«Ammirava me. Strano no?».

► Torniamo a quel giorno di Pasqua. Freddissim­o.

«All’inizio nevicava. Roba da non uscire neanche dall’albergo. Entrai davanti nel primo tratto di pavé, uscii per ultimo. Faticavo. Ma la squadra aveva fiducia».

► Lei invece non ne aveva. ► Primo Bugno, quarto Ballerini, sesto Baldato, poi Bontempi. Un ordine d’arrivo da sogno.

«Oggi sarebbe impossibil­e. Ci sono i fenomeni, vincono tutto loro. Visto Pogacar al Catalunya? Gli basta uno scatto e addio».

► Sabato alla Sanremo è stato battuto il suo record di velocità.

«Con queste bici è incredibil­e che ci abbiano messo 34 anni».

► Che effetto le ha fatto vedere il campione del mondo fare da gregario per Philipsen?

«Van der Poel ha dimostrato intelligen­za tattica, aveva capito di non poter vincere e ha fatto vincere il suo compagno. Che lo aveva aiutato a vincere la Roubaix».

► Van Aert che va in altura e non corre Strade Bianche e Sanremo: giusto o sbagliato?

«Fanno tutti così. Ma non gli puoi dire niente: perché scendono al livello del mare e vincono».

► Chi lo vince il Fiandre?

«Se lo giocano Van der Poel e Van Aert, alla pari. Mathieu ha l’accelerata secca, Van Aert una progressio­ne diversa, dipende da come arrivano».

► Bettiol va forte.

«Ha dimostrato una buona condizione. Ma al Fiandre ci sono quei due là, se non succede niente di strano si lotta per il podio».

► Milan cosa può fare? ► Fa bene Ganna dunque?

«Sì. La Roubaix ti massacra. Fa bene a pensare alla crono. E anche al quartetto, non abbiamo mica già vinto».

► Van der Poel può vincere tutte le Monumento?

«Difficile, è più limitato in salita. Infatti il Lombardia non lo corre mai».

► E Pogacar?

«Lui può fare tutto, non ha limiti. Senza Van der Poel, a Sanremo sarebbe arrivato da solo. E il giorno che si metterà in testa la Roubaix vincerà anche quella. Magari a fine carriera».

 ?? ?? Volata vincente Bugno precede Museeuw e Tchmil nello sprint del Fiandre 1994 «Mi piace, però ha mollato sulla Cipressa... L’importante è che non si snaturi, quest’anno ci sono le Olimpiadi. La Roubaix l’avrei evitata».
Volata vincente Bugno precede Museeuw e Tchmil nello sprint del Fiandre 1994 «Mi piace, però ha mollato sulla Cipressa... L’importante è che non si snaturi, quest’anno ci sono le Olimpiadi. La Roubaix l’avrei evitata».

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