La Gazzetta dello Sport

«Kim nei 3 funziona ma non da centrale Smalling? Direi no»

«Se si vuole puntare su un giovane meglio Bisseck di Mavropanos»

- di Matteo Nava MILANO

Improvvisa­mente, Il centrale del futuro è diventato un tema in casa Inter, un argomento su cui cominciare a ragionare in attesa di capire cosa sarà di Francesco Acerbi. Trattandos­i di un titolare e di un calciatore di primo livello, il pensiero di trovare un sostituto all’altezza si scontra con la realtà di un’asticella alta da fissare per una posizione delicatiss­ima nel 3-5-2 di Simone Inzaghi. È il punto di partenza di uno dei migliori difensori della storia dell’Inter, Giuseppe Bergomi, che analizza i profili dei nomi accostati ai nerazzurri per il prossimo calciomerc­ato estivo.

► Bergomi, partiamo dal principio: quale qualità di Acerbi è difficile da trovare sul mercato?

«Il carattere, l’attenzione e la concentraz­ione, perché non sbaglia mai partita. Ma soprattutt­o ha una personalit­à forte: se ricordate i mugugni quando stava arrivando dalla Lazio, io dicevo sempre “ragazzi, questo signore ha l’orgoglio, ha gli attributi”. Non ha avuto paura di San Siro, né di marcare Giroud faccia a faccia, Osimhen o chiunque altro, è molto forte. E infatti l’ha dimostrato, è nel giro della Nazionale. Insieme a Buongiorno del Torino, in quel ruolo, è il miglior difensore italiano. Con la Nazionale gioca a quattro, con l’Inter a tre: non ha problemi ad adattarsi ai sistemi di gioco».

► Iniziamo da Kim Min-jae, del Bayern Monaco.

«Se parliamo di centrale di una difesa a tre, credo non sia il suo ruolo. Non ha quella personalit­à o quel carisma per comandare una linea difensiva, secondo me farebbe fatica. Ha velocità e ha qualità, ma ci vogliono altre peculiarit­à, non lo sceglierei. In generale è affidabile e conosce il nostro campionato: rispetto al suo Napoli, l’Inter ha però anche delle uscite diverse da dietro. Personalme­nte lo vedo meglio come braccetto di destra, anche se lì la squadra è coperta, tra Pavard e Bisseck».

► Se diciamo Chris Smalling, dalla Roma?

«In questi anni l’ho visto giocare con José Mourinho ed era perfetto, perché era una squadra che difendeva bassa e ti dava poco campo, quindi poteva sfruttare sia la fisicità sia il colpo di testa. Era a suo agio. Qui però gli si chiederebb­e qualcos’altro.

Quello di Inzaghi è un calcio di relazione, si deve giocare di più e scappare meno indietro, bisogna farsi vedere sempre… Onestament­e farei fatica a vederlo in questa Inter. Però c’è da dire una cosa».

► Prego.

«C’è sempre il lavoro dietro, per esempio la trasformaz­ione di Paredes tra la gestione Mourinho e quella De Rossi. Insomma, bisogna capire molte cose. Se però oggi nomini “Smalling”, non credo sia il profilo giusto».

► Chiudiamo con un vecchio obiettivo dell’Inter ai tempi dello Stoccarda: Kostantino­s Mavropanos, oggi al West Ham United.

«Non mi convince, se devo optare per un profilo più giovane e da formare preferisco farlo con Bisseck, visto che ha la personalit­à e l’incoscienz­a giusta per giocare lì in mezzo. Onestament­e Mavropanos non lo conosco bene come Kim e Smalling, fatico a dare un giudizio definitivo. Se Acerbi e De Vrij stanno bene, tengo tutta la vita loro due. Secondo me all’Inter serve un difensore veloce per completare la rosa, così da poter stare ancora più alti o fare le marcature preventive in un altro modo».

Soluzione Bisseck ha la personalit­à e l’incoscienz­a per quel ruolo

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