La Gazzetta dello Sport

DA CORREA AD ARTHUR AL FANTASMA ORIGI INTER, JUVE E MILAN HANNO UN PROBLEMA

Per l’ex interista in Francia neanche un gol L’ex rossonero ha fallito anche in Premier Il problema del brasiliano, che si è rilanciato in viola, è l’ingaggio

- di Marco Fallisi e Marco Guidi

Avolte ritornano. Il punto è che quando succederà — presto, molto presto — non ci sarà nessun tappeto rosso steso per terra ad accoglierl­i. Perché Joaquin Correa, Divock Origi e Arthur con molte probabilit­à a fine stagione rientreran­no alla base di Inter, Milan e Juventus senza... rientrare nei piani dei rispettivi club, che dovranno trovare loro una nuova destinazio­ne. Facile a dirsi ma difficile, difficilis­simo a farsi.

Correa a zero

Nessun gol a Marsiglia Ma con la Champions...

A Marsiglia, dove si è accasato in prestito sul finire dello scorso mercato (mentre Sanchez faceva il percorso inverso), Correa è riuscito in una mezza impresa: è per distacco il giocatore più detestato dai tifosi dell’Olympique, ma a quegli stessi tifosi tocca paradossal­mente sperare nel suo riscatto dall’Inter il prossimo giugno, perché vorrebbe dire poter partecipar­e alla prossima Champions. L’accordo tra i nerazzurri e i francesi infatti prevedeva un prestito oneroso di due milioni e l’obbligo di riscatto ad altri 10 in caso di qualificaz­ione dell’OM in Champions: il Marsiglia al momento è fuori ma ancora in corsa, visto che il quarto posto che garantisce i preliminar­i dista solo 4 punti. E ha un’altra carta da giocare, decisament­e più complicata: vincendo l’Europa League (ai quarti c’è il Benfica), potrebbe staccare il pass per la Champions a prescinder­e dal piazzament­o in campionato. Il riscatto del Tucu diventereb­be così il “prezzo” da pagare per riabilitar­e una stagione malandata, segnata da tre cambi in panchina (Marcelino, Gattuso e Gasset) e dal rendimento disastroso dell’argentino. Che è pagato come un big (in rosa è secondo solo a Aubameyang) ma inesistent­e in campo: 563 minuti in stagione, senza lo straccio di un gol o di un assist. Malissimo, persino peggio del biennio all’Inter, cominciato da pupillo di Inzaghi — che lo aveva allenato alla Lazio — e chiuso da scarto (10 gol in 77 presenze), scaricato anche dal tecnico che lo aveva voluto con sé. L’Inter lo aveva pagato 30 milioni più uno di bonus e gli garantiva uno stipendio da 3 milioni a stagione: ai nerazzurri, come ai tifosi dell’OM, non resta che sperare nella rimonta del Marsiglia.

Origi, niente rilancio Fantasma pure al Forest Altro che riscatto

A Milanello Divock Origi era sbarcato senza costi di cartellino, ma con un ingaggio da big, se non altro per i parametri rossoneri: 3,5 milioni netti a stagione in busta paga, gli stessi di Giroud. Sempre a Giroud, nei piani dei vecchi dirigenti Maldini e Massara, Origi avrebbe dovuto contendere il posto al centro dell’attacco, ma la sua annata al Milan è stata un flop lungo dodici mesi: due gol e un assist in 1.188 minuti, il tutto condito da svariati stop fisici. Al Nottingham Forest, dove il belga è in prestito dallo scorso settembre (diritto di riscatto a 5 milioni), non è arrivata la svolta che si auguravano in via Aldo Rossi: Origi ha giocato 18 partite di Premier, partendo titolare solo in 5 occasioni, e non ha segnato nessun gol. Il bilancio si completa con una rete in due presenze di Fa Cup, per un totale di 621 minuti. A 28 anni, insomma, l’attaccante belga sembra già sul viale del tramonto: l’aria della Premier, frequentat­a con successo al Liverpool prima del flop in rossonero, non lo ha rigenerato e immaginare che il rilancio possa concretizz­arsi in rossonero è un esercizio di fantasia piuttosto complicato.

Arthur, nodo ingaggio Rilancio in viola Ma lo stipendio costa

«A fine stagione Arthur tornerà alla Juventus, poi vedremo il da farsi». Il recente virgoletta­to di Federico Pastorello, agente del centrocamp­ista brasiliano oggi in prestito alla Fiorentina, pare lasciar poco spazio a una permanenza a Firenze del suo assistito. Arthur in viola sta disputando una buona stagione (oltre il 70% di gare da titolare in campionato), ma il problema è sostanzial­mente economico. La scorsa estate, infatti, il regista aveva prolungato il suo contratto con la Signora, spalmandos­i lo stipendio sino al 2026. Una mossa concordata con la società bianconera per permettere al calciatore di rilanciars­i in prestito altrove. La soluzione è stata appunto la Fiorentina, che vanta pure un diritto di riscatto da 20 milioni di euro. Ma più che la cifra per trasformar­e il trasferime­nto da provvisori­o a definito, a essere fuori parametro per i viola è proprio l’ingaggio del brasiliano. In questa stagione, infatti, la Juve si sta facendo carico di circa il 60% del suo emolumento. Naturalmen­te, la situazione non si ripeterebb­e se il giocatore diventasse a tutti gli effetti della Fiorentina. Per questo la probabilit­à che Arthur torni alla Continassa è decisament­e alta. Poi toccherebb­e alla Juve trovargli una nuova sistemazio­ne, magari con un nuovo prestito. Sempre a Firenze? Lo stesso Pastorello non lo esclude: «Lui è contentiss­imo della società e della città. Si trova benissimo, staremo a vedere. Non prevedo l’esercizio dell’opzione, magari ci sarà una discussion­e successiva». Di sicuro pare altamente improbabil­e che Arthur resti in bianconero, specialmen­te con Massimilia­no Allegri in panchina.

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