DA CORREA AD ARTHUR AL FANTASMA ORIGI INTER, JUVE E MILAN HANNO UN PROBLEMA
Per l’ex interista in Francia neanche un gol L’ex rossonero ha fallito anche in Premier Il problema del brasiliano, che si è rilanciato in viola, è l’ingaggio
Avolte ritornano. Il punto è che quando succederà — presto, molto presto — non ci sarà nessun tappeto rosso steso per terra ad accoglierli. Perché Joaquin Correa, Divock Origi e Arthur con molte probabilità a fine stagione rientreranno alla base di Inter, Milan e Juventus senza... rientrare nei piani dei rispettivi club, che dovranno trovare loro una nuova destinazione. Facile a dirsi ma difficile, difficilissimo a farsi.
Correa a zero
Nessun gol a Marsiglia Ma con la Champions...
A Marsiglia, dove si è accasato in prestito sul finire dello scorso mercato (mentre Sanchez faceva il percorso inverso), Correa è riuscito in una mezza impresa: è per distacco il giocatore più detestato dai tifosi dell’Olympique, ma a quegli stessi tifosi tocca paradossalmente sperare nel suo riscatto dall’Inter il prossimo giugno, perché vorrebbe dire poter partecipare alla prossima Champions. L’accordo tra i nerazzurri e i francesi infatti prevedeva un prestito oneroso di due milioni e l’obbligo di riscatto ad altri 10 in caso di qualificazione dell’OM in Champions: il Marsiglia al momento è fuori ma ancora in corsa, visto che il quarto posto che garantisce i preliminari dista solo 4 punti. E ha un’altra carta da giocare, decisamente più complicata: vincendo l’Europa League (ai quarti c’è il Benfica), potrebbe staccare il pass per la Champions a prescindere dal piazzamento in campionato. Il riscatto del Tucu diventerebbe così il “prezzo” da pagare per riabilitare una stagione malandata, segnata da tre cambi in panchina (Marcelino, Gattuso e Gasset) e dal rendimento disastroso dell’argentino. Che è pagato come un big (in rosa è secondo solo a Aubameyang) ma inesistente in campo: 563 minuti in stagione, senza lo straccio di un gol o di un assist. Malissimo, persino peggio del biennio all’Inter, cominciato da pupillo di Inzaghi — che lo aveva allenato alla Lazio — e chiuso da scarto (10 gol in 77 presenze), scaricato anche dal tecnico che lo aveva voluto con sé. L’Inter lo aveva pagato 30 milioni più uno di bonus e gli garantiva uno stipendio da 3 milioni a stagione: ai nerazzurri, come ai tifosi dell’OM, non resta che sperare nella rimonta del Marsiglia.
Origi, niente rilancio Fantasma pure al Forest Altro che riscatto
A Milanello Divock Origi era sbarcato senza costi di cartellino, ma con un ingaggio da big, se non altro per i parametri rossoneri: 3,5 milioni netti a stagione in busta paga, gli stessi di Giroud. Sempre a Giroud, nei piani dei vecchi dirigenti Maldini e Massara, Origi avrebbe dovuto contendere il posto al centro dell’attacco, ma la sua annata al Milan è stata un flop lungo dodici mesi: due gol e un assist in 1.188 minuti, il tutto condito da svariati stop fisici. Al Nottingham Forest, dove il belga è in prestito dallo scorso settembre (diritto di riscatto a 5 milioni), non è arrivata la svolta che si auguravano in via Aldo Rossi: Origi ha giocato 18 partite di Premier, partendo titolare solo in 5 occasioni, e non ha segnato nessun gol. Il bilancio si completa con una rete in due presenze di Fa Cup, per un totale di 621 minuti. A 28 anni, insomma, l’attaccante belga sembra già sul viale del tramonto: l’aria della Premier, frequentata con successo al Liverpool prima del flop in rossonero, non lo ha rigenerato e immaginare che il rilancio possa concretizzarsi in rossonero è un esercizio di fantasia piuttosto complicato.
Arthur, nodo ingaggio Rilancio in viola Ma lo stipendio costa
«A fine stagione Arthur tornerà alla Juventus, poi vedremo il da farsi». Il recente virgolettato di Federico Pastorello, agente del centrocampista brasiliano oggi in prestito alla Fiorentina, pare lasciar poco spazio a una permanenza a Firenze del suo assistito. Arthur in viola sta disputando una buona stagione (oltre il 70% di gare da titolare in campionato), ma il problema è sostanzialmente economico. La scorsa estate, infatti, il regista aveva prolungato il suo contratto con la Signora, spalmandosi lo stipendio sino al 2026. Una mossa concordata con la società bianconera per permettere al calciatore di rilanciarsi in prestito altrove. La soluzione è stata appunto la Fiorentina, che vanta pure un diritto di riscatto da 20 milioni di euro. Ma più che la cifra per trasformare il trasferimento da provvisorio a definito, a essere fuori parametro per i viola è proprio l’ingaggio del brasiliano. In questa stagione, infatti, la Juve si sta facendo carico di circa il 60% del suo emolumento. Naturalmente, la situazione non si ripeterebbe se il giocatore diventasse a tutti gli effetti della Fiorentina. Per questo la probabilità che Arthur torni alla Continassa è decisamente alta. Poi toccherebbe alla Juve trovargli una nuova sistemazione, magari con un nuovo prestito. Sempre a Firenze? Lo stesso Pastorello non lo esclude: «Lui è contentissimo della società e della città. Si trova benissimo, staremo a vedere. Non prevedo l’esercizio dell’opzione, magari ci sarà una discussione successiva». Di sicuro pare altamente improbabile che Arthur resti in bianconero, specialmente con Massimiliano Allegri in panchina.