Napoli, per la difesa si punta su Hancko colosso slovacco
Il difensore del Feyenoord è un vecchio pallino azzurro E ora il tecnico, anche suo c.t., può aiutare il club a trovare il nuovo Kim
Caratteristiche Difensore col vizio del gol: 188 cm di muscoli, bravo di testa e rigorista affidabile
La situazione Ha rinnovato fino al 2028: piaceva in estate, ora costa più dei 25 milioni chiesti un anno fa
C’è un filo invisibile che da anni unisce Napoli alla Slovacchia. Un legame forte, come forti sono state – e sono ancora – le personalità che hanno portato in alto i colori della squadra azzurra e della nazionale dell’est Europa. Marek Hamsik è stato il pioniere: arrivato a Napoli nell’estate 2007, Marek col tempo è diventato un simbolo della città che un tempo fu di Maradona: è stato il primo giocatore a superare Diego Armando Maradona nella classifica all time dei migliori marcatori, prima di essere superato da Mertens e Insigne. Ed è stato capitano per tanti anni, diventandone bandiera. Ha alzato trofei, ma non lo scudetto: a quello ci ha pensato Stanislav Lobotka lo scorso anno. Lobo oggi è la mente e il motore del Napoli di Francesco Calzona, arrivato a febbraio per provare a salvare una stagione tribolata, mantenendo il suo ruolo di c.t. della Slovacchia. E nella sua Slovacchia da anni giganteggia anche David Hancko, difensore centrale del Feyenoord finito da tempo nel mirino dello scouting azzurro. Dopo un timido approccio nella scorsa estate, adesso il Napoli sembrerebbe essersi convinto a sferrare l’affondo decisivo sul 27enne difensore goleador, che ha tutto per colmare il vuoto lasciato dall’addio di Kim Minjae.
In ascesa Hancko conosce già l’Italia: nel 2018 fu acquistato dalla Fiorentina, ma collezionò appena cinque presenze (con un assist), una proprio contro il Napoli. Mancino, 188 centimetri di muscoli e personalità (rigorista se serve), David è un difensore goleador, merce rare e fondamentale nel calcio moderno: in Olanda in un anno e mezzo ha messo a referto 7 reti e 8 assist in 84 presenze totali, mettendosi in mostra anche a livello internazionale. Già, perché nell’ascesa europea del Feyenoord c’è anche la sua firma: 12 presenze, due gol e un assist in Europa League, 6 partite con una rete – quest’anno – in Champions. Prestazioni che hanno attirato l’interesse di molti club e rinforzato la certezza del Napoli: serve uno così per ritirare su il muro davanti a Meret. Hancko ha da poco rinnovato il contratto col Feyenoord fino al 2028, ma questo non spaventa il Napoli che sa già che dovrà investire pesantemente per colmare una lacuna strutturale. La scommessa Natan è stata persa, c’è bisogno di andare sull’usato sicuro per ricostruire una squadra crollata prematuramente e inaspettatamente dopo lo scudetto.
Top in patria Col senno di poi è sempre facile parlare, ma è chiaro che l’investimento su Hancko sarebbe stato da fare la scorsa estate, per garantirsi un giocatore già pronto al salto in una big di A. Errore di valutazione più che di programmazione, al quale il Napoli ora vuole porre rimedio. Il problema, però, è che oggi il valore di David si alzato parecchio rispetto ai 20-25 milioni con cui si poteva acquistare un anno fa. Potenza di una Champions giocata su buoni livelli e di una qualificazione al prossimo Europeo con la Slovacchia conquistata da leader difensivo accanto a Skriniar. È consigliabile, allora, provare a stringere i tempi dell’affare: dopo Euro 2024, potrebbe costare anche di più. Lui, intanto, è finito sul podio al premio di miglior giocatore slovacco 2023 vinto da Lobotka davanti anche a Skriniar, altre due colonne della nazionale di Calzona. Che magari potrà incidere sulla scelta finale di Hancko. Napoli è pronto ad accoglierlo: sarebbe un ottimo punto di partenza nell’estate della nuova rivoluzione.