Stangata su Catania-Padova Il Massimino a porte chiuse
Dopo gli scontri dell’Euganeo il giudice sportivo svuota il ritorno del 2 aprile. Gli arrestati sono 11
Sarà una finale nel deserto. Gara-2 della Coppa Italia di Serie C tra Catania e Padova martedì 2 aprile si giocherà a porte chiuse per decisione del Giudice sportivo. Ventimila tifosi che prendevano la rincorsa per acquistare il biglietto rimarranno a casa.
La punizione Il provvedimento era già nell’aria vista la gravità degli incidenti avvenuti nell’intervallo dell’andata all’Euganeo, al termine dei quali otto rappresentanti delle forze dell’ordine sono rimasti feriti, con un vicequestore ancora ricoverato in rianimazione coronarica in ospedale. Una sessantina di teppisti erano entrati nella pista dell’impianto raggiungendo il settore dei tifosi del Padova per trafugare uno striscione a mo’ di affronto. Martedì scorso sono stati arrestati i primi tre, poi via via gli altri, fino a ieri quando la Digos di Catania e quella di Padova hanno portato in carcere altre tre persone, due in Sicilia e un’altra a Firenze. Tutti sono recidivi ed erano stati colpiti da Daspo, già scontati. Sono, adesso, undici le persone finite in manette e si preannunciano altri provvedimenti tra denunce e Daspo.
Le reazioni Ieri il sindaco di Catania, Enrico Trantino ha diffuso un messaggio durissimo nel quale tra l’altro ha scritto: «Ne è valsa la pena? Abbiamo compiuto sforzi importanti per ridare dignità al nostro stadio; speravamo diventasse di nuovo luogo di aggregazione per chi desiderava supportare i rossazzurri e gioire con amici e familiari. Invece qualcuno ancora crede che abbia senso compiere azioni che offendono la stragrande maggioranza dei catanesi». Il Catania prenderà posizione oggi con un comunicato in cui spiegherà perché non sarà inoltrato ricorso. Il Padova ha invece puntualizzato: «Con il massimo rispetto e senza voler entrare nel merito delle decisioni del Giudice sportivo, non si può non constatare che la conseguenza pratica delle decisioni penalizza in egual modo entrambe le società ed entrambe le tifoserie, sebbene i comportamenti non siano nemmeno lontanamente paragonabili». La Coppa, di fronte a questi episodi, è già passata in secondo piano.