La Gazzetta dello Sport

JANNIK IL TRASCINATO­RE DI UN’ITALIA CHE SORRIDE C’È IL DERBY CON VAVASSORI

- Di Riccardo Crivelli

Ivocabolar­io della lingua italiana definisce l’effetto trasciname­nto come la conseguenz­a esercitata dalla stretta connession­e esistente tra due o più elementi, uno dei quali assume una funzione trainante. Nel tennis, Sinner e i suoi discepoli. Sotto la spinta dei risultati di Capitan Jannik, leader tecnico ed emotivo di tutto il movimento, l’Italia sta vivendo una fioritura prolungata che attraversa le generazion­i, riempie di 7 giocatori (di cui cinque sotto i 23 anni) la top 100 e porta 5 giocatori al secondo turno di Miami con vittorie di sostanza e qualità.

Imbattibil­e La Volpe Rossa, guida suprema tricolore, torna in campo oggi alle 19 per il debutto a Miami, torneo nel quale ha perso due finali (contro Hurkacz nel 2021 e Medvedev un anno fa) e a cui chiede finalmente, come impone il suo nuovo status di superstar, il lasciapass­are per il trionfo, magari da festeggiar­e nella rivincita in finale contro Alcaraz. A Indian Wells, la sconfitta in semifinale contro lo spagnolo ha interrotto una striscia positiva di 19 successi, accompagna­ndolo per la prima volta in stagione con la pressione di dover gestire una caduta. Metaforica e pure reale, visto che Sinner è uscito dal torneo della Florida con il polso e il gomito sinistri doloranti causa scivolata sul cemento: «Non sono al cento per cento, ma non mi preoccupo. Ogni torneo è una nuova opportunit­à e qui ho di nuovo l’occasione di mostrare un buon tennis. Nel corso dell’anno non ho pensato alla striscia di vittorie, sapevo che prima o poi avrei perso, e sono contento che la sconfitta sia arrivata alla fine di un grande torneo, nella semifinale di un Masters 1000 che è comunque un ottimo risultato». A confortarl­o, non solo le buone notizie sull’infortunio, ma anche i numeri irreali nelle partite Atp contro giocatori italiani: siccome all’esordio gli tocca Vavassori, è bene ricordare che l’attuale n.3 del mondo ha vinto 11 derby su 11, concedendo appena 3 set ai rivali e vincendone 24. In generale, dunque inclusi i Challenger, Jannik in carriera ha perso solo tre volte su 37 contro connaziona­li, il viatico migliore per cominciare l’inseguimen­to al titolo di Miami: «Questo torneo mi piace, ho giocato due finali ma rispetto a un anno fa, indipenden­temente dai risultati, sono cresciuto come persona e come giocatore. È normale, fai esperienze nuove. Io sono fortunato perché posso giocare in tutti i più grandi tornei del mondo per tutta la stagione. Mi

Il n.3 del mondo l’anno scorso perse la finale «Adesso sono un altro giocatore»

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Andrea Vavassori, n.148
Al 1° turno batte Cachin (Arg, n.79) Al secondo turno Sinner (Ita, n.3)
Matteo Arnaldi, n.38
Al primo turno batte Fils (Fra, 37) Al secondo turno Bublik (Kaz, 18)
● Andrea Vavassori, n.148 Al 1° turno batte Cachin (Arg, n.79) Al secondo turno Sinner (Ita, n.3) Matteo Arnaldi, n.38 Al primo turno batte Fils (Fra, 37) Al secondo turno Bublik (Kaz, 18)

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