LA RED BULL È PIÙ VICINA
Dopo due anni per la prima volta la RB20 si mostra vulnerabile Ma Verstappen fa ancora la differenza FERRARI A SOLI 4 PUNTI TUTTO CAMBIATO IN TRE GP SUZUKA BANCO DI PROVA
In tutto il 2023 solo una volta Verstappen era stato sorpassato mentre era al comando, era successo a Las Vegas. E a superarlo era stato Charles Leclerc. Ieri, al netto dei guai alla Red Bull, è accaduto di nuovo, e ancora a riuscirci è stata una Ferrari, con Carlos Sainz. Il quale con correttezza ha specificato: «Ho visto che Max ha perso la macchina tra le curve due e tre». La manovra insomma è probabilmente stata condizionata da un problema tecnico. Lo stesso comandante ferrarista, Fred Vasseur, si è premurato di dire che è il caso di restare con le ruote ben piantate sull’asfalto e di non illudersi troppo. Ma se amiamo le gare è perché ogni sorpasso è un simbolo e una metafora. E dunque da ieri e per due settimane ce ne staremo contenti come non eravamo da tempo con l’immagine di Carlos che sfila Max. Di una rossa che finalmente si mette davanti a quell’accidente di astronave dipinta da lattina di bibita energetica.
Ciao frecce e papaye Da qui a Suzuka si potrà santificare la Pasqua rimirandoci una classifica che - stranamente ieri non l’ha detto nessun ferrarista - «non è ancora quella che vorremmo», ma di sicuro è parecchio più bella di quelle a cui siamo stati abituati da un po’ di stagioni in qua. E il solo fatto di guardare avanti, alla testa della corsa, anziché a chi rincorre, è un sollievo. Dopo Gedda attorno alla Ferrari si celebrava quasi con sorpresa il consolidamento del ruolo di seconda forza. Sono passate due settimane e riportando tutto a casa da Melbourne si direbbe che l’argomento sia chiuso. Più verosimilmente sarà meglio ricontrollare gli equilibri su altri tracciati e alla luce degli sviluppi che in tutti i garage vedremo tra Suzuka e Imola. Di sicuro però non c’è più nessuno stupore nel vedere la Ferrari lassù. Perché ieri, per quanto le abbiano provate tutte, le McLaren sono rimaste dietro. Con le Mercedes non pervenute. Le papaye adesso sono a -38 punti, le frecce argentate a -67, dopo appena tre gare, inimmaginabile.
Pensiero Costruttori E la Red Bull è lì, con soli 4 punti in più: 97 contro 93. Un anno fa la Ferrari rientrava dall’Australia quarta in graduatoria a quota 26. Le lattine blu di Verstappen & Perez erano 97 (!) punti più in alto. Se qualcuno volesse la misura di quanto ha fatto la Scuderia nell’ultimo anno è a quei numeri che deve guardare. E probabilmente non sarebbe nemmeno tutto. Perché all’improvviso a Melbourne per la prima volta in più di due anni la Red Bull si è scoperta abbordabile. Ci sono stati indizi venerdì, per quanto incerti siano i riscontri delle prove libere. C’è stato il sorpasso di Carlos su Max di cui s’è detto. E l’unica RB20 rimasta in pista è finita desolatamente indietro. D’accordo, trattandosi di quella di Sergio Perez non la si può esattamente considerare una novità. Ma stavolta s’è buscata quasi un minuto (56”309). Nella peggiore delle ipotesi, se vogliamo dare per scontato che Verstappen da Suzuka ristabilirà la sua dittatura, una tale superiorità su una delle due vetture di Christian Horner giustificherebbe l’ambizione di giocarsela almeno per il titolo Costruttori. Intendiamoci: la possibilità resterebbe remota, servirebbe, come ieri, la complicità di altri team nell’allontanare Checo, e anche così non ci sarebbero certezze. Nel 2023 Max il Mondiale a squadre lo avrebbe vinto anche da solo. Ma solo immaginare di porselo come obiettivo è un progresso che davvero non si poteva pronosticare.
Caccia a Max E poi comunque Max è ancora lì, visibile, a 4 soli punti da Charles. Certamente ha fatto uno zero, cosa che in tutto il 2023 non gli era mai capitata. Ma anche Sainz ha saltato una gara: solo con un quarto posto a Gedda oggi sarebbe in testa al Mondiale. Con tutto che il bravo Oliver Bearman ha tenuto la truppa in carreggiata per quanto riguarda i Costruttori. Poi Verstappen riscapperà via, non illudiamoci. Non avevamo bisogno della desolazione di ieri per sapere che la differenza la fa lui. Che è lui a battere la Ferrari e tutti gli altri. Però dopo quel che abbiamo visto a Melbourne le parole dello stesso Sainz in Bahrain suonano in modo molto diverso da come erano sembrate allora, dopo un terzo e quarto posto. «In alcuni circuiti se riusciremo a stargli davanti con due macchine in qualifica poi in gara quantomeno potremo provare a giocarcela». Certo, fin qui Max in qualifica ha fatto tre pole su tre. Ma è di un inseguimento che stiamo parlando, Non di un trionfo, non ancora.