La Gazzetta dello Sport

«Con me giocava poco ma da tecnico Igor vale Allegri stia attento»

- di Marco Guidi @MARCOGUIDI­13

Fabio Capello ha conosciuto l’Igor Tudor calciatore in uno degli ultimi anni alla Juventus del croato. «Devo dire la verità, con me non ha visto molto il campo. Però si è sempre comportato con grande correttezz­a. E da allenatore ho apprezzato molto le sue prime dichiarazi­oni alla Lazio: mi pare avere le idee chiare».

► Potrebbe contare sull’appoggio immediato dei giocatori, se è vero che una fronda ha contribuit­o all’addio di Sarri, come dichiarato dal presidente Lotito?

«I dirigenti e i presidenti tendono sempre a difendere l’allenatore nei momenti di difficoltà. Ma se c’è la sensazione che i giocatori in campo non stiano dando il 100%, è inevitabil­e poi si arrivi a una separazion­e. Ecco, la Lazio della stagione in corso mi dava l’idea di non essere più la squadra di Sarri dell’anno prima, dove ognuno correva quel metro in più per aiutare il compagno. Si deve per forza essere rotto qualcosa».

► Anche la cessione di Milinkovic ha avuto un suo peso?

«Beh, di sicuro. I giocatori contano, a dispetto di quel che si dice. L’altro giorno ho visto un’azione del Brasile contro l’Inghilterr­a strepitosa: stop eccezional­e e imbucata di Paquetá per Vinicius che è andato quasi in porta con la palla. Hai voglia a parlare di schemi e teorie...».

► Tudor, però, ha parlato anche di moduli nella sua presentazi­one.

«Ho sentito che vorrebbe passare dalla difesa a quattro a quella a tre. È una cosa che richiede tempo, per questo lo stesso Tudor ha poi aggiunto che l’obiettivo im

mediato è fare risultato e poi verrà il resto».

► Dovrà provarci contro la “sua” Juve, non proprio l’esordio più facile che potesse capitargli.

«Sarà una partita difficile e importante per entrambi i tecnici. Tudor deve iniziare bene, ma Massimilia­no Allegri ha bisogno di fare punti, altrimenti mette a rischio la qualificaz­ione in Champions. Dietro corrono eh. E se la Juve dovesse continuare a non fare risultato, proseguire­bbe la discesa. Frenare in discesa le garantisco che è complicato».

► Da quali giocatori della Lazio si aspetta qualcosa in più dopo il passaggio da Sarri a Tudor?

«Da quelli che, secondo me, hanno reso meno del loro valore quest’anno. Penso soprattutt­o a Luis Alberto e Zaccagni».

► Allegri, invece, sarà senza Vlahovic squalifica­to.

«Assenza pesante, che si aggiunge a quella di Milik. Max come centravant­i all’Olimpico avrà solo Kean, che non gioca una gara intera da mesi e mesi. Ma è il modo in cui Vlahovic si è fatto espellere col Genoa a lasciarmi dubbi: perché quel nervosismo?»

► La Juve non è di certo reduce da un periodo positivo. La sosta per le nazionali, in questo senso, può essere un aiuto?

«Alcuni giocatori possono aver beneficiat­o dallo staccare per due settimane dai problemi nel proprio club, sì. E magari ora non vedono l’ora di tornare a casa per ripartire. Anche se le nazionali, soprattutt­o per gli infortuni, sono sempre un’insidia».

► Senza Vlahovic, è Chiesa a doversi prendersi sulle spalle l’attacco bianconero?

«Io non sto vedendo un brutto Chiesa. È molto attivo, si dà da fare, forse è solo un po’ precipitos­o nelle scelte, ma proprio perché vuole lasciare il segno. So che è criticato, ma io non condivido».

► Dopo la gara in campionato, c’è di nuovo Juve-Lazio in Coppa Italia. Per chi sarebbe più importante arrivare in finale?

«Premessa: nessuna delle due penserà già sabato alla coppa, a meno che la Lazio non dia già per finita la rincorsa Champions. Ma io ho vinto un campionato recuperand­o 9 punti al Barcellona, quindi non sarei d’accordo. Comunque per Tudor raggiunger­e subito una finale sarebbe un bel modo di presentars­i, mentre per Allegri la Coppa Italia è l’unico modo per non chiudere con zero trofei in tre anni. E Max è sempre stato abituato a vincere...».

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Bianconero Igor Tudor in una foto del 2001 quando giocava nella Juve
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