Acosta è già nella storia: staccate paurose e podio
A 19 anni il talento della GasGas è 3° dopo aver duellato con i migliori: «Il sorpasso a Pecco il più bello»
In Qatar si era preso una raffica di applausi e lodi per un debutto in MotoGp che lo aveva subito visto giocarsela con i migliori: 8° nella Sprint e 9° nel GP, con un finale di sofferenza dopo aver finito le gomme. «Ma a me interessava stare con i migliori e imparare il più possibile» si era giustificato Pedro Acosta. Che due settimane dopo conferma ancora di essere uno destinato a bruciare le tappe: in una gara dove i sorpassi sono stati al lumicino, il due volte iridato in Moto3 e Moto2 ha mandato in scena manovre entusiasmanti, mostrando già una padronanza assoluta della sua KTM colorata GasGas, con staccate violente e al limite, ma indenni da sbavature e che gli hanno permesso di lasciarsi alle spalle, tra i tanti, quello che è riconosciuto come il leader della KTM, Brad Binder, e poi Marc Marquez e Francesco Bagnaia. «E sono contento di averlo passato prima che cadesse» ridacchia Pedro. Che rivela di avere studiato molto attentamente il campione del mondo: «Ho provato a capire come si muove sulla moto, perché lui è uno che consuma poco le gomme — racconta con nonchalance — Ho provato a passarlo una prima volta e mi ha ripassato, mi è piaciuto. Ho dovuto faticare ma poi sono riuscito a farcela alla 3. È stato il mio sorpasso più bello».
Nella storia Già il quarto posto sarebbe stato un ottimo risultato per lo squalo di Mazaron, ma poi il cambio ha tradito Maverick Viñales e per Pedro ecco spalancarsi la strada del podio: a 19 anni, 9 mesi e 28 giorni Acosta è diventato così il 3° più giovane della storia a riuscirci dopo Randy Mamola (19 anni, 8 mesi e 19 giorni, Finlandia ‘79) ed Eduardo Salatino (19 anni, 9 mesi 1 giorno, Argentina ‘62). «Se penso che venerdì pomeriggio ero fuori dalla Q2, sono super contento». Felice ma con i piedi per terra, nonostante lo stesso Marquez si sia già sbilanciato nell’indicarlo come uno di quelli che si giocheranno il Mondiale. «Ho ancora tantissimo da imparare, restiamo calmi» frena lui.