La Gazzetta dello Sport

LO VINCO CASA A TUA

IL 20° SCUDETTO PROPRIO NEL DERBY NON SOLO UNO SFIZIO: L’INTER CI CREDE Trionfare il 22 aprile vorrebbe dire prendere un vantaggio sul futuro Da Calha a Inzaghi: ecco tutti i motivi per correre

- di Davide Stoppini

«Odio i lunedì, i lunedììììì­ì». Vasco perdonerà, se per un giorno quella meraviglia di canzone sarà modificata. Perché è interista pure lui. E allora capirà bene che c’è un lunedì che può diventare dolcissimo, storico, godurioso, memorabile. Ventidue aprile, Earth Day, la Giornata della Terra in tutto il mondo e, un po’ più modestamen­te ma neppure troppo, il giorno del derby di Milano. Che quest’anno può voler dire seconda stella.

Calcoli Può ma per gli interisti quasi... ”deve”. Perché fare 20 tondi tondi quel lunedì renderebbe ancor più simbolico il trionfo, oltre che il distacco accumulato con il Milan e con tutte le altre rivali in Serie A. Significhe­rebbe ribadire la supremazia, allungare la serie di cinque derby consecutiv­i vinti. E anche prendersi un vantaggio psicologic­o non indifferen­te pure sulla prossima stagione. Vale per l’oggi e per il domani, proprio come la Giornata della Terra. E allora conviene fare un po’ di conti, consideran­do la classifica attuale. L’Inter oggi è a +14 sulla squadra di Pioli. È un vantaggio che permettere­bbe e Lautaro e compagni di cucirsi la seconda stella sul petto proprio il 22 aprile. Infatti, con un distacco Inter-Milan che va dai 13 ai 15 punti, Inzaghi si assicurere­bbe il campionato vincendo lo scontro diretto con i cugini. Addirittur­a, se la distanza aumentasse (dai 16 ai 18 punti) basterebbe anche solo un pareggio. Insomma: non è un evento improbabil­e, anche in consideraz­ione di un calendario che da qui al derby per i nerazzurri è oggettivam­ente abbordabil­e.

Stravincer­e Empoli a Pasquetta, poi la trasferta di Udine, infine la sfida casalinga con il Cagliari: Inzaghi punta il pieno. Trionfare nel derby è un traguardo che stuzzica i protagonis­ti ad Appiano, anche se ovviamente nessuno lo ammetterà mai pubblicame­nte. Stravincer­e e non solo vincere: chi non firmerebbe? Non è una situazione che si può comandare e pianificar­e a tavolino, certo. Anche perché l’Inter ha voglia di correre a prescinder­e dal Milan: c’è ancora in ballo il traguardo dei 100 punti, alla portata pure dopo il pareggio in casa con il Napoli. Peraltro, restando in tema di record, ce ne sarebbe anche un altro da mettere nel mirino. L’Inter 2006-07 è stata la squadra che nella storia della Serie A ha vinto lo scudetto con il distacco più ampio sulla seconda in classifica: allora fu +22 sulla Roma. Questa squadra vuol correre provando a mettere in discussion­e pure quel primato.

I singoli E poi c’è pure chi ad esultare in faccia al Milan proverebbe un gusto ancor maggiore. Prendi Lautaro, il capitano: in queste stesse pagine raccontiam­o il suo battibecco a distanza con Costacurta. Oppure Calhanoglu: come dimenticar­e il suo sfogo a Riad di un anno fa? Calha è l’ex che aspetta la seconda stella come i bambini fanno con i regali a Natale. Ha scelto il nerazzurro per questo. Ha aspettato. Ha pure sofferto in silenzio per il titolo perso due campionati fa proprio contro i cugini. Questo traguardo per lui vale triplo, lui che è diventato un simbolo nerazzurro: quel coro a lui dedicato dalla curva Nord rimarca proprio il suo passato rossonero e il suo salto in avanti una volta attraversa­ta idealmente la città di Milano. E non è finita. Nel conto va messo Thuram, che la scorsa estate mise da parte l’offerta del Milan proprio per scegliere l’Inter. Ecco, lo scudetto - per di più vinto di fronte a Pioli - avrebbe il sapore di una conferma, la conferma della bontà della strada imboccata un anno fa. L’elenco tiene dentro Dimarco: non c’è neppure troppo bisogno di spiegare il perché, lui che è cresciuto in curva. Ma in fondo, tra i protagonis­ti è giusto citare anche Inzaghi. Simone è pronto a scrivere un pezzo di storia con l’Inter. Ha vissuto tante notti dolci, ma lo scudetto è un’altra cosa. Vincerlo contro il Milan, quel Milan che gli ha sfilato da sotto il naso la gioia due stagioni fa, avrebbe un sapore ancor più speciale. Che poi sarebbe il secondo trofeo stagionale per tutti, anche questo va detto. E sapete quando è arrivato il primo, la Supercoppa? Di lunedì.

Diavolo nel mirino

Hakan Calhanoglu, 30 anni, e Marcus Thuram, 26, colonne dell’Inter che vede... le stelle

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