La Gazzetta dello Sport

ACERBI L’ORA DEL GIUDIZIO

L’ACCUSA DI JUAN JESUS LA SENTENZA ATTESA OGGI L’INTERISTA RISCHIA GROSSO Nel passato recente in casi relativi al razzismo non è stata necessaria l’evidenza di una prova per dare dieci turni di squalifica

- di Elisabetta Esposito

L’attesa è enorme. La decisione sul caso Acerbi-Juan Jesus sta tenendo sulle spine non solo i protagonis­ti e i club di questa che - da qualsiasi punto di vista la si guardi - appare una storiaccia di cui il calcio italiano avrebbe fatto volentieri a meno. I fatti di domenica 17 marzo a San Siro hanno fatto discutere per oltre una settimana e, complici pure le versioni opposte dei due giocatori, hanno trascinato nella questione non solo lo sport ma anche la politica. La risposta è attesa nella giornata di oggi, proprio mentre Vinicius lancia in lacrime l’ennesimo grido dall’allarme, ma non è escluso che possa servire un minimo di tempo in più. Il capo della Procura federale Giuseppe Chinè ha trasmesso già sabato tutto l’incartamen­to della sua indagine al Giudice sportivo. A Gerardo Mastrandre­a, come noto, spetta l’ultima parola in questa vicenda. Domenica non ha lavorato e ieri ha iniziato a studiare la documentaz­ione. Il tema come detto è delicato, ma il lunedì di Mastrandre­a è stato particolar­mente intenso, per questo diverse fonti che gli sono vicine pensano che la decisione su Acerbi verrà presa oggi.

Le carte Di certo il Giudice ha visionato con la massima attenzione le testimonia­nze di Juan Jesus e Acerbi, raccolte in quest’ordine lo scorso venerdì da Chinè. I due non hanno fatto mezzo passo indietro rispetto a quando detto nei giorni precedenti. Il brasiliano del Napoli, particolar­mente provato da questa storia tanto da volerla vivere in completa autonomia anche rispetto al suo club, quando si è ritrovato in videoconfe­renza di fronte al procurator­e federale ha ribadito di aver subito un insulto razzista, ripetendo quello che aveva spiegato già lunedì sera in un duro e dettagliat­o post su Instagram: «Acerbi mi ha detto “vai via nero, sei solo un negro”. In seguito alla mia protesta con l’arbitro ha ammesso di aver sbagliato e mi ha chiesto scusa aggiungend­o poi anche: “Per me negro è un insulto come un altro”». Il difensore nerazzurro, anche lui collegato da remoto con accanto Beppe Marotta e il legale del club Angelo Capellini, ha confermato a Chinè la versione data in Nazionale (prima di essere allontanat­o dal ritiro azzurro), poi ai giornalist­i, quindi alla dirigenza dell’Inter: «Non ho mai pronunciat­o frasi razziste, Juan Jesus mi ha frainteso». Da quanto risulta Acerbi avrebbe ribadito anche davanti alla Procura di aver usato il termine «nero», ma non in senso dispregiat­ivo. Parole che avvalorano la tesi del «ti faccio nero» come possibile strategia difensiva del nerazzurro. Mastrandre­a prenderà in consideraz­ione anche le valutazion­i che Chinè ha fatto sul materiale video e audio (comprese le comunicazi­oni tra l’arbitro La Penna e la sala Var) raccolto nei tre giorni precedenti alle audizioni dei due giocatori. Materiale in cui non dovrebbe esserci una prova che riveli in

Io non ci sto più. Il razzismo si deve combattere qui e oggi

Acerbi in campo mi ha detto: «Vai via nero, sei solo un negro»

modo inconfutab­ile che cosa abbia detto Acerbi a Juan Jesus, ma in cui potrebbero essere stati raccolti i momenti immediatam­ente successivi, con le proteste del difensore del Napoli al direttore di gara e le presunte scuse dell’interista.

Precedenti È chiaro che una prova che accertasse la matrice razzista delle parole di Acerbi non lascerebbe alcun dubbio al Giudice sportivo, che a quel punto infliggere­bbe quelle «almeno dieci» giornate di squalifica previste dall’art. 28 del Codice di Giustizia Sportiva. Ma va ricordato che in casi simili, proprio per il peso morale, sociale e politico del tema al centro della discussion­e, è spesso bastata la presunzion­e di colpevolez­za per arrivare a una stangata. È vero, la possibilit­à che il Giudice possa virare sull’art. 39, quello sulla condotta gravemente antisporti­va che prevede una sanzione più ridotta (due giornate che potrebbero arrivare a 4-5 con eventuali aggravanti), esiste, ma i precedenti - soprattutt­o quelli più recenti - fanno pensare a una soluzione più severa. Gli ultimi tra casi dal 2020 in poi, tra Serie B e Lega Pro, non hanno mai portato a meno di dieci giornate di squalifica, anche in assenza di prove che certificas­sero il gesto razzista. E se così fosse, il futuro di Francesco Acerbi all’Inter si complicher­ebbe parecchio: il club non ha alcune intenzione di essere in alcun modo collegato al termine «razzismo». E se stangata davvero sarà, il club ha già pensato tutte le mosse per scaricare il suo giocatore.

Non ho mai detto una frase razzista, questo è poco ma sicuro

Juan Jesus mi ha sicurament­e frainteso. Io ho detto: ti faccio nero

 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy