La Gazzetta dello Sport

Faccia a faccia per l’Europa

Allegri rischiatut­to guai a complicare la corsa Champions Rivoluzion­e Tudor

- di Sebastiano Vernazza

La Juve per la Champions, la Lazio per l’Europa League o per la Conference. Questo il senso della partita di sabato pomeriggio sul tardi all’Olimpico. Nelle ultime otto giornate, la Juve ha vinto un’unica volta, a fatica contro il Frosinone, e nello stesso segmento di tempo ha accumulato 7 punti, per una media di 0,87 a gara: un’andatura da retrocessi­one. Altrove ci sarebbero gli estremi per il cambio di allenatore, ma Massimilia­no Allegri è saldo in panchina, con lo scudo spaziale del mega contratto. Il tecnico l’ha cambiato la Lazio, Igor Tudor al posto del dimissiona­rio Maurizio Sarri. E la curiosità di Lazio-Juve sta tutta qui, nella nuova Lazio, con difesa a tre e non più a quattro. Dal 43-3 sarriano al 3-4-2-1 del nuovo timoniere croato, a suo tempo vice di Andrea Pirlo alla Juve e però più vicino al calcio del connaziona­le Ivan Juric: l’aggressivi­tà come principio cardine.

Credito esaurito La Juve deve fare attenzione, ha dilapidato il credito acquisito nella prima parte di stagione e i bonus accumulati. Sembrava fatta, non è più così. Deve ricomincia­re a vincere, anche perché il calendario non l’aiuta: dopo la Lazio, dovrà vedersela con Fiorentina e Torino. Un trittico aspro, denso di salite e strettoie. Alto è il rischio di essere risucchiat­i dal Bologna, oggi a meno cinque, e fin qui, pazienza, sarebbe lo stesso quarto posto. Diverso sarebbe se la Juve precipitas­se fino alla quinta-sesta piazza. Forse come quinta potrebbe entrare lo stesso in Champions, se l’Italia si mantenesse prima o seconda nel ranking Uefa per nazioni. Come sesta dovrebbe accontenta­rsi dell’Europa League e il fallimento sarebbe conclamato.

Tre volte Lazio e Juve si affrontera­nno per tre volte in meno di un mese, tra campionato (sabato 30) e semifinali di Coppa Italia (semifinali del 2 e del 23 aprile). La Coppa Italia può permettere ad Allegri di alzare un trofeo – sarebbe il primo della sua seconda esperienza in bianconero -, ma per la Champions non sposta nulla. Sotto questo aspetto, nella coppa nazionale sarà più motivata la Lazio, perché la Coppa Italia assegna un pass per l’Europa League. Tudor ha due euro-opzioni tra campionato e Coppa; Allegri una sola, la Champions via Serie A, perché l’Europa League via Coppa Italia non varrebbe neppure come medagliett­a consolazio­ne, se la Juve fallisse l’ingresso nella competizio­ne massima e più ricca. La partita di sabato dirà molto sulla crisi della Juve e non ci saranno vie di mezzo: una vittoria chiuderebb­e il periodo no, una sconfitta lo amplifiche­rebbe a dismisura, lo renderebbe quasi insostenib­ile.

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Massimilia­no Allegri, 56 anni, e Igor Tudor, 45 anni, nuovo tecnico biancocele­ste con un passato alla Juve da giocatore e vice allenatore di Pirlo
GETTY Sfida al passato Massimilia­no Allegri, 56 anni, e Igor Tudor, 45 anni, nuovo tecnico biancocele­ste con un passato alla Juve da giocatore e vice allenatore di Pirlo
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