La Gazzetta dello Sport

Il gioco delle coppie

In ballo ci sono le gerarchie attuali, ma anche quelle in chiave mercato. Spina e Angeliño in equilibrio Llorente deve guadagnars­i la conferma E Lukaku vuole il record di Abraham...

- di Andrea Pugliese

Male che vada ci sono ancora 11 partite, nella migliore delle ipotesi 14. La stagione della Roma sta entrando nella sua fase decisiva, quella che dovrà portare la squadra di De Rossi in Champions (via campionato) e possibilme­nte il più avanti possibile in Europa League. Due mesi caldissimi, in cui l’allenatore della Roma inevitabil­mente dovrà dosare le forze, soprattutt­o se poi i gialloross­i dovessero superare il Milan in coppa. Ecco perché ci sono alcuni duelli all’interno della rosa romanista che avranno il doppio beneficio: dare una doppia soluzione all’allenatore e tenere alta la tensione. Anzi tripla: per qualcuno disegnare anche il futuro.

I duelli Quattro in difesa Uno solo davanti

Sono sostanzial­mente cinque i duelli interni alla Roma, da qui alla fine della stagione. Quasi tutti in difesa, uno solo in attacco. Dietro, infatti Ndicka e Mancini sono sicurament­e favoriti su Smalling e Llorente, esattament­e come a destra Karsdorp parte in vantaggio rispetto a Celik (equilibrat­a invece la sfida Spinazzola­Angeliño). Davanti, invece, con l’infortunio di Azmoun il recupero di Abraham arriva al momento giusto, anche se al centravant­i inglese bisognerà dare ancora tempo per tornare ad uno stato di forma accettabil­e e riprendere confidenza con campo e partita.

A difesa di Svilar Ndicka e Mancini top Ma gli altri incalzano

Adesso che De Rossi sembra aver virato verso la difesa a 4, la coppia prescelta davanti a Svilar è quella formata da Mancini e Ndicka. Forti in marcatura, nell’ultimo mese hanno trovato anche la giusta chimica, visto che prima – con Mourinho – si giocava a tre e non erano mai uno vicino all’altro (tra di loro, al centro, si piazzava Llorente). Mancini si gioca il duello proprio con lo spagnolo, che rispetto a lui garantisce una più qualità nel palleggio e un aiuto nella costruzion­e dal basso. Tra l’altro, Llorente in questo ultimo rush deve convincere la Roma a investire i 5 milioni che servono per il suo riscatto. Esattament­e come Smalling deve convincere il club che potrà contare su di lui anche nella prossima stagione. Del resto, come valori assoluti l’inglese resta il miglior difensore della rosa, bisogna però vedere se i guai fisici lo lasceranno in pace davvero o meno. I dubbi su un suo utilizzo nella difesa a 4 non esistono, visto che al Manchester United ha giocato quasi sempre con questa linea. Ed allora si tratta di rubare la scena a Ndicka e riprenders­i il suo posto al sole.

Sugli esterni La corsa e lo sprint Celik è più terzino

Altri duelli li ritroviamo sugli esterni: a sinistra Angeliño e Spinazzola se la giocano alla pari («Sono due giocatori che mi piacciono da morire, anche se con caratteris­tiche diverse», ha detto De Rossi), tanto è vero che fino ad oggi sono stati spesso alternati. Entrambi rischiano di lasciare la Roma a giugno (Spina è in scadenza, Angeliño in prestito) e questi due mesi potrebbero servire alla Roma per capire su chi puntare. A destra, invece, il titolare finora è stato sempre Karsdorp, ma le ultime prestazion­i hanno fatto salire le quotazioni di Celik (anche grazie all’infortunio di Kristensen). L’olandese è più utile quando c’è da attaccare, il turco quando si tratta di difendere. Per entrambi, poi, a giugno si capirà cosa fare. Potrebbero partire, in caso di buone offerte...

Davanti Big Rom a caccia del record di Tammy

E infine la sfida tra i due centravant­i, anche se qui Abraham ha ancora bisogno di un po’ di tempo per rimettersi in carreggiat­a. Senza Azmoun, però, De Rossi inevitabil­mente gli chiederà di accelerare e Tammy ci tiene a metterlo in difficoltà nelle scelte. Anche per difendere il suo record come miglior marcatore esordiente gialloross­o di sempre: nel 2021/22 Abraham segnò 27 reti, Lukaku quest’anno è a 18 e punta a superarlo in questo rush finale. Poi Lukaku probabilme­nte saluterà tutti, Tammy tornerà al posto di comando. Ma il duello è anche questo, per restare nella storia della Roma.

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