Tudor si appoggia ai fedelissimi Casale, Guendouzi e Zaccagni
dere la luna. Anche perché nel 2021 lo pagò meno di 5 milioni di euro al Leverkusen. Ma siamo appena a marzo e, ovviamente, la Juve ha anche altri nomi sul taccuino. Stessa situazione contrattuale, ma forse prezzo più caro per Reinildo Mandava, 30enne mozambicano dell’Atletico Madrid, simile per caratteristiche al brasiliano. In Spagna, di ritorno da un brutto infortunio, non sta giocando tantissimo, sebbene il sembrava fatto: il suo ritardo di condizione ha fatto cambiare idea agli spagnoli, che hanno preferito non prenderlo più sapendo che prima di inizio marzo non sarebbe stato pronto. Così il figliol prodigo è tornato a casa e Max lo ha accolto a braccia aperte, convinto che prima o poi ci sarebbe stato bisogno di lui. Quel momento è arrivato: sabato l’azzurro avrà la sua occasione per convincere la Juve (a trattenerlo: contratto in scadenza nel 2025, in estate può finire sul mercato) e Spalletti a considerarlo. suo agente, Manuel Tomas, stia dialogando con i colchoneros per un possibile rinnovo. La Juve lo tiene comunque d’occhio, così come in giro per l’Europa è attenta pure ad altri profili. Mancino è anche Maximilian Mittelstädt, classe 1997 dello Stoccarda, una delle rivelazioni dell’attuale Bundesliga, tanto da meritarsi la convocazione in nazionale (ieri primo gol con la Germania nell’amichevole contro l’Olanda). È più giovane degli altri due (classe 1997) e le sue quotazioni sono in deciso rialzo. E pensare che un anno fa, di questi tempi, Mittelstädt faticava a trovare spazio nell’Hertha Berlino, poi retrocesso in Zweite Bundesliga, la Serie B tedesca. Lo Stoccarda l’ha pagato appena mezzo milione, facendogli firmare un contratto triennale.
Inglese, 20 anni, ha giocato sia in Primavera che in NextGen, prima del passaggio in prima squadra
Il tecnico s’affida al francese e al centrale che ha già allenato. E all’ala che conosce le sue mosse
onoscono bene, anzi benissimo, gli schemi di Igor Tudor. Nicolò Casale, Matteo Guendouzi e Mattia Zaccagni possono diventare le guide sul campo per applicare il 3-4-2-1 nella Lazio. Un tris di pretoriani, uno per reparto, per favorire l’impatto del nuovo modulo disposto dal tecnico subentrato a Sarri. Casale ha giocato nel suo Verona: nel 2021-22 l’exploit da centrale che attirò le attenzioni della Lazio. Guendouzi era con Tudor nella passata stagione al Marsiglia e rombava nel centrocampo. Zaccagni col tecnico di Spalato si è incrociato indirettamente. A fine estate del 2021 andò via dal Verona con destinazione Lazio dopo aver segnato, alla prima di campionato, una doppietta contro il Sassuolo. Alla quarta giornata sulla panchina veneta arrivò Tudor per rilevare Di Francesco. Il Verona voleva tornare al 3-4-2-1 di Juric, appena passato al Torino. Zaccagni si era messo in luce grazie alle giocate da trequartista in quel modulo che Tudor era stato chiamato a riavvitare nella squadra gialloblù.
CNella trequarti Ieri Zaccagni e il nuovo tecnico biancoceleste si sono visti a Formello. Il 28enne attaccante è tornato dalla Nazionale ed ha ripreso gli allenamenti. Sa come dovrà muoversi nella trequarti di Tudor. Sulla sinistra alle spalle del centravanti dopo aver agito per due anni e mezzo da ala nel tridente di Sarri. Zaccagni ha ritrovato la maglia azzurra (25’ col Venezuela) dopo aver saltato quattro gare per problemi fisici. Nell’ultimo periodo si è rilanciato: nella vittoria di Frosinone, prima della sosta, ha timbrato il suo quarto gol in campionato (uno anche in Coppa Italia). Sta ritrovando la migliore condizione. Sabato nella sfida dell’Olimpico contro la Juventus confida in un precedente. Nel campionato scorso (8 aprile), anche allora era la vigilia di Pasqua e si giocava a Roma, un suo gol (il decimo stagionale) mandò k.o. i bianconeri (2-1, con assist a Milinkovic nella prima rete).
In mediana Oggi tornerà a Formello Matteo Guendouzi dopo il rientro in nazionale (ieri subentrato contro il Cile). Il 24 enne francese ha totalizzato 43 presenze con 5 gol e 5 assist nel Marsiglia allenato da Tudor. Tra il centrocampista e il tecnico l’eco di attriti che però sembrano dissolti. «Cosa è successo a Marsiglia? Con Matteo ho un ottimo rapporto, è un tipo sanguigno, vuole giocare e vincere sempre - ha spiegato Tudor -. Siccome non si possono giocare tutte le partite, ogni tanto succedono cose di campo: niente di più, niente di meno. Sono contento di ritrovarlo. Ha un’esperienza importante, faremo bene insieme». Dal ritiro della Francia Guendouzi ha detto: «Tudor ha fatto cose belle al Marsiglia, anche se nel finale fu un po’ complicato per tutti e non siamo riusciti ad arrivare secondi. Ma Tudor aveva fatto bene anche al Verona e la sua idea di calcio può far danni alle altre squadre di Serie A». Nel mezzo della mediana, dalla destra, Guendouzi orienterà il gioco della nuova Lazio.
In difesa Nicolò Casale era a Formello già al primo allenamento di Tudor (mercoledì scorso). Quando il tecnico ha disposto la difesa a tre, il 26enne sapeva come muoversi. Lo scorso anno aveva avuto qualche impaccio nel calarsi in un assetto a quattro, anche se poi è diventato un pilastro di Sarri. Diversamente in questa stagione: ombre e tanta panchina. Ora Casale riprenderà il suo posto sulla sinistra. Con Tudor ha una seconda chance anche per la sua carriera.
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