La Gazzetta dello Sport

SAINZ, LA RED BULL E QUEI MESSAGGI A FERRARI E VERSTAPPEN

- di GIANLUCA GASPARINI

Che la Formula 1 sia una palestra politica di altissimo livello è noto da tempo. Una politica fatta, da sempre, di colpi bassi, modi spregiudic­ati e sottili malizie. Tutto per arrivare a vincere, o al contrario continuare a farlo. Una delle tattiche preferite – in ambito strategico - è la destabiliz­zazione dell’avversario, fatta spesso di insinuazio­ni quando non proprio frasi esplicite costruite ad arte per irritare i rivali. E solo il tempo è poi in grado di raccontare se si trattava di un lucido controllo della situazione oppure del tentativo di mascherare una debolezza. In quale delle due categorie rientrerà, a tal proposito, l’improvviso corteggiam­ento (reso addirittur­a pubblico) della Red Bull a Carlos Sainz? Lo spagnolo non ha fatto in tempo a tagliare davanti a tutti il traguardo del GP d’Australia, che hanno iniziato a circolare voci sull’interesse del team iridato nei suoi confronti. Fino alla dichiarazi­one di Chris Horner, team principal di Milton Keynes: «C’è un pilota che ha vinto domenica ed è disoccupat­o per la prossima stagione, non posso escludere che ci interessi». Sebbene sia assolutame­nte legittimo

prendere in consideraz­ione, per il futuro, chi ha dimostrato

di essere veloce e consistent­e, a colpire (ma neanche troppo…) è il tempismo con cui è arrivato il messaggio. Sainz è libero di trattare con chi vuole, dal momento che Maranello l’ha lasciato libero dopo aver annunciato l’ingaggio di Lewis Hamilton, ma il tentativo di disturbare il mondo della rossa è palese.

L’Australia ha mostrato una crescita importante del Cavallino, in termini di velocità e gestione delle gomme, e l’analisi a posteriori del comportame­nto della SF24 in gara (ma anche nelle prove libere del venerdì) ha indotto molti a non escludere che Max Verstappen poteva essere battuto anche senza il ritiro a inizio gara. Il suo compagno Sergio Perez, d’altra parte, ha chiuso a quasi un minuto da Sainz. Una vita, e non è mai stato in partita con entrambe le mescole di Pirelli a disposizio­ne. Viene da fare due più due e trarre la conclusion­e che questa rossa un pochino di agitazione nel campo Red Bull la stia portando. Ma – sempre restando nell’ambito della malizia applicata alla F.1 - c’è un ulteriore livello di lettura legato all’uscita pubblica di Horner. La lotta interna, tra lui da una parte e Helmut Marko e Verstappen padre dall’altra, è sopita ma non certo risolta. E l’interesse mostrato un paio di settimane fa da Toto Wolff (altro maestro di strategia) per provare a portare Max in Mercedes - un cuneo inserito astutament­e tra le pieghe della feroce contesa – ha fatto suonare in Chris un campanello d’allarme. Vuoi andartene? Ci sono altri piloti all’altezza, magari non così forti ma assolutame­nte capaci di vincere, tanto la monoposto migliore rimarrà la nostra. E se anche rimani ti possiamo mettere di fianco qualcuno che viaggia più forte di Perez. Qualcuno che nel 2015, quando entrambi eravate esordienti in F.1 con la Toro Rosso, ti è stato davanti in qualifica in 10 occasioni su 19. E con cui, guarda caso, non sei andato tanto d’accordo. Insomma, Horner ha mandato in un colpo solo due messaggi nemmeno troppo cifrati. Machiavell­i? Un mezzo dilettante…

Horner disturba la rossa e allo stesso tempo lancia un avviso al suo pilota

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 ?? ?? Trionfo Carlos Sainz, 29 anni, spagnolo, festeggia a Melbourne la terza vittoria in carriera. La prima nel 2022 in Gran Bretagna, a Silverston­e, la seconda nel 2023 a Singapore e infine l’ultima domenica scorsa in Australia
Trionfo Carlos Sainz, 29 anni, spagnolo, festeggia a Melbourne la terza vittoria in carriera. La prima nel 2022 in Gran Bretagna, a Silverston­e, la seconda nel 2023 a Singapore e infine l’ultima domenica scorsa in Australia

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