La Gazzetta dello Sport

Igor, buona la prima «C’è voglia di soffrire e di andare forte»

Il croato: «I big in panchina? La squadra viene prima. E ora testa alla Juve in coppa»

- di Stefano Cieri ROMA

HA DETTO

Marusic ha segnato un gol fantastico. Io lo vedo ala, non terzino, e pure lui la pensa così

Kamada è intelligen­te Ha giocato in mezzo, ma può essere utilizzato anche più avanti

Ha detto di non credere ai segni del destino. Chissà se cambierà idea dopo un esordio con vittoria all’ultimo secondo contro quella Juventus che è stata la squadra più importante della sua carriera di calciatore. Un debutto così Igor Tudor se lo ricorderà a lungo, anche se avrà poco tempo per gioire visto che tra due giorni la sua Lazio sarà di nuovo in campo, ancora contro la Juventus, per la semifinale di andata di Coppa Italia. «Sono contento per il risultato e per come i ragazzi hanno interpreta­to la partita - dice alla fine il croato, comprensib­ilmente raggiante -. Non abbiamo avuto tanto tempo per prepararla, ma non sono meraviglia­to che i giocatori abbiano subito fatto ciò che chiedevo loro, perché in allenament­o avevo visto che si erano calati molto bene nella parte». L’inizio non poteva essere migliore, ma il nuovo tecnico biancocele­ste sa bene che il lavoro da fare è ancora tanto: «Ai ragazzi ho chiesto di ripartire in modo serio e lo hanno fatto. Ho visto tante belle cose in campo. Mi è piaciuto molto il controllo del gioco, la voglia di andare forte e di soffrire, lo spirito di gruppo. Ho visto tanta energia e belle corse. Piano piano aggiungere­mo altri tasselli, attacchere­mo meglio lo spazio, faremo più cross cattivi verso l’area. I mattoni vanno messi un po’ per volta perché si cresce col tempo».

Di nuovo Juve Un esordio perfetto, insomma. Ma il tecnico e i suoi giocatori dovranno immediatam­ente archiviarl­o perché martedì saranno di nuovo in campo per la semifinale di andata di Coppa Italia. «Dovremo recuperare in fretta le energie - avverte Tudor - e prepararci al meglio per la sfida di Torino. Cosa cambia rispetto a questa gara? Tutto e niente. È un’altra partita, dovremo prepararla al meglio come abbiamo fatto in questa occasione». Probabile che il tecnico cambi qualcosa nella formazione, non si escludono sorprese. Del resto, già per la sua prima da allenatore della Lazio, Il croato ha spiazzato tutti con alcune esclusioni eccellenti. Prime fra tutte quelle di Luis Alberto e Immobile (entrati poi nel corso della ripresa). «Ma non parliamo di gerarchie azzerate. Io ho molto rispetto per certi giocatori e per quello che rappresent­ano per un club. Dopodiché faccio le scelte in base al momento che vivono e soprattutt­o in base alla partita da affrontare». Lo spagnolo e l’attaccante, però, una volta in campo hanno avuto un atteggiame­nto positivo, segno che hanno accettato da profession­isti la decisione del tecnico. «Quando arriva un allenatore nuovo - ancora Tudor - tutti hanno voglia di farsi notare. Io avrò un ottimo rapporto con tutti i calciatori, ma devono sapere che la squadra viene sempre prima dei singoli». Ai quali il tecnico rivolge in ogni caso parole al miele. «Sono andati tutti bene. Marusic ha fatto un gol straordina­rio. Io lo vedo ala, non terzino, credo sia il suo ruolo naturale. E lo pensa pure lui». La vera sorpresa è stato Kamada: «È un ragazzo intelligen­te ed un giocatore completo. Ha giocato in mezzo, ma può essere utilizzato pure più avanti».

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Il post Sarri inizia con un successo contro la Juve Igor Tudor, 45 anni, allenatore della Lazio dal 18 marzo
GETTY Tudor subito vincente con la Lazio Il post Sarri inizia con un successo contro la Juve Igor Tudor, 45 anni, allenatore della Lazio dal 18 marzo
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Tudor su Kamada
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Tudor su Marusic

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