La Gazzetta dello Sport

Coppia da scudetto

Lautaro riparte con l’Empoli E Inzaghi è già nella storia

- di Luca Taidelli MILANO

Il Toro cerca il gol dopo il mini digiuno Il tecnico, alla 150esima panchina, punta alla vittoria numero 100 in nerazzurro

Epoi ci sarebbe il campo. Perché tra questioni societarie, voci di mercato, polemiche legate al caso Acerbi e sosta per le nazionali si rischia di dimenticar­e che l’Inter deve chiudere il prima possibile la pratica scudetto e mettersi alle spalle l’eliminazio­ne dalla Champions e la prima mini macchia del 2024 in campionato, con l’1-1 contro il Napoli.

Cifre tonde Inzaghi e i suoi ragazzi se lo sono ripromessi quando lo spogliatoi­o nei giorni scorsi è tornato a popolarsi: ripartire con la solita fame, c’è un lavoro da completare dopo mesi alla grande. E se il vantaggio in classifica dovesse rilassare qualcuno, uno stimolo in più potrebbe arrivare dalle 150 candeline nerazzurre che domani sera Simone spegnerà in panchina. Cifra tonda che tutti vorrebbero festeggiar­e con una vittoria, che per il tecnico sarebbe la centesima tra tutte le competizio­ni da quando è arrivato a Milano, nel 2021. Il bilancio attuale recita infatti 99 successi, 25 pareggi e 25 sconfitte. Conquistar­e la seconda stella resta il bersaglio grosso con il quale Inzaghi entrerebbe nel gotha nerazzurro, tra l’altro vincendo almeno due trofei, visto che in bacheca quest’anno c’è già la Supercoppa conquistat­a a Riad in gennaio.

Record Ma anche alcuni record, di squadra e individual­i, stimolano il gruppo. Se per battere i 102 punti della Juve di Conte nel 2013-14 bisognereb­be vincerle tutte, c’è un altro primato di quella squadra a portata di mano. L’Inter infatti è sempre andata a segno nelle prime 29 giornate di campionato (nessuno ha fatto altrettant­o nei cinque grandi campionati europei) e con un gol domani eguagliere­bbe i bianconeri, che allora si fermarono a 30, con la possibilit­à di superarli l’8 aprile a Udine. Il tutto senza dimenticar­e che anche la difesa (14 reti subite, meno di mezza a gara) è da primato. Sommer, recuperato dopo il problema alla caviglia, è già a 17 clean sheet (cui va aggiunto quello di Audero a Lecce) e tiene nel mirino Buffon (Juventus, stagioni 2010-11 e 2015-16) e Provedel (Lazio, nella stagione scorsa), a quota 21.

Carica Toro Per confermars­i macchina da gol (sono già 71, quasi 2 e mezzo a partita) serve che Lautaro torni Toro. L’argentino ha abituato tutti troppo bene, al punto da fare notizia se non segna per due gare. Un digiuno più lungo (3) risale a settembre, sempre con l’Empoli di mezzo. Quell’Empoli che nella scorsa stagione vinse a San Siro con un gol di Baldanzi nel pieno di una crisi interista che portò la squadra a distanze siderali dal Napoli e Inzaghi sul banco degli imputati, prima della rimonta fino al terzo posto, alla finale di Champions e al successo in Coppa Italia. Anche per Lautaro, a quota 23 gol in 26 presenze, sarà difficile raggiunger­e Huguain e Immobile (36 reti in un campionato) ma anche Angelillo (33, primato nerazzurro). Ma serve un segnale da leader dopo Madrid e l’ennesimo rigore sbagliato. Al suo fianco domani sera ci sarà Thuram, dieci gol e 7 assist ma anche lui meno brillante nelle ultime uscite. Per il resto Inzaghi si affiderà ai cosiddetti titolariss­imi, con Pavard (in vantaggio su Bisseck), Acerbi e Bastoni in difesa. Sugli esterni ci saranno Darmian (più di Dumfries) e Dimarco, in mediana Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan. Indisponib­ili, Arnautovic, Cuadrado e De Vrij, che potrebbero tornare a Udine.

 ?? GETTY ?? Insieme da tre anni Lautaro Martinez, 26 anni, con Simone Inzaghi, 47, durante una pausa di gioco. I due lavorano insieme dal 2021, quando il tecnico è arrivato a Milano
GETTY Insieme da tre anni Lautaro Martinez, 26 anni, con Simone Inzaghi, 47, durante una pausa di gioco. I due lavorano insieme dal 2021, quando il tecnico è arrivato a Milano

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