La Gazzetta dello Sport

CORSA AL NUMERO 1 E OLIMPIADE SINNER CON PARIGI NEL DESTINO

Scatta la stagione sulla terra. Decisivo il Roland Garros dove Djokovic difenderà 2000 punti e Jannik 45. E a luglio i Giochi...

- di Riccardo Crivelli

Parigi, oh cara. La Città della Luce tra maggio ed agosto potrebbe illuminare il nuovo status di Sinner consegnand­olo in presa diretta alla leggenda. Tre obiettivi da supereroe immortale: la vittoria al Roland Garros (inizio il 26 maggio, finale il 9 giugno), il raggiungim­ento del primo posto in classifica, l’oro olimpico (il torneo si gioca sugli stessi campi dello Slam e parte il 27 luglio, con l’ultimo atto fissato per il 4 agosto). L’apoteosi del Rosso sul rosso, la superficie sicurament­e meno amata ma non per questo meno pronta ad abbracciar­ne le ambizioni: questo Jannik — capace di vincere 42 partite su 45 da ottobre ad oggi, battendo 14 volte un top ten, re azzurro di uno Slam (in Australia) dopo 48 anni, così autorevole e consapevol­e delle sue straordina­rie doti da far dire a ogni avversario che in questo momento non esiste campione più forte nel tennis — può scrivere la storia anche sulla polvere di mattone.

I Principi È vero, come vuole la tradizione, che il via della stagione sulla terra segni in pratica l’inizio di un nuovo sport, perché il cambio di superficie dal cemento americano è così repentino, nei tempi e nei modi, da richiedere capacità di adattament­o fenomenali. Non a caso il Masters 1000 di Montecarlo, il primo gigante del rosso europeo (si gioca da domenica), ha spesso regalato risultati a sorpresa, almeno nel contorno a Nadal, che era (chissà se il verbo dalla settimana prossima potrà essere coniugato al presente) talmente padrone della materia da non aver bisogno di troppi allenament­i per dominare il passaggio dagli Stati Uniti alla Costa Azzurra. Secondo i programmi, Sinner comincerà la preparazio­ne sulla terra, nel Principato dove tra l’altro abita, soltanto giovedì pomeriggio e poiché con ogni probabilit­à debutterà nel torneo monegasco mercoledì prossimo, avrà appena sei giorni di tempo per adeguarsi alle diverse esigenze tecniche richieste dai nuovi campi, Djokovic, che ormai è nel mirino della Volpe Rossa, ha trascorso sulla terra l’ultima settimana, nella sua Belgrado, e ieri ha postato la foto del primo allenament­o al Country Club insieme a Rune, ma il vantaggio temporale viaggia a braccetto con i dubbi sulla condizione psicofisic­a del Djoker, reduce dal più disastroso avvio di stagione di sempre e dal freschissi­mo divorzio con coach Ivanisevic.

I numeri Dalla parte di Jannik, oltre alla dimensione tecnica, atletica e mentale raggiunta, c’è la forza dei numeri: da Montecarlo a Parigi, passando per Madrid (l’anno scorso non giocò in Spagna) e Roma, avrà da difendere appena 585 punti contro i 2365 di Nole e i 2265 di Alcaraz, i rivali diretti nella corsa al primato nel ranking. Margini certo pesanti, tanto che ci si potrebbe perfino abbandonar­e a scenari paradisiac­i e sognare Sinner numero 1 già dopo Madrid se dovesse vincere Montecarlo e fare semifinale alla Caja Magica, con Djokovic eliminato nella prima partita in entrambi i tornei. Fantascien­za, né più né meno: piuttosto, i risultati maturati sulla terra nel 2023 proiettano la disfida appunto su Parigi, anche se Jannik già a Roma si porterà in dote solo i 90 punti degli ottavi di un anno fa. E i 1000 di un eventuale successo, oltre a provocare la passionale isteria collettiva del Foro, gli potrebbero riservare una spinta fondamenta­le. Spetterà quasi certamente al Roland Garros, tuttavia, la decisione finale: il Djoker si presenterà con i 2000 punti del trionfo di 12 mesi fa, Alcaraz con i 720 della semifinale, Jannik invece con gli appena 45 del ko al secondo turno contro Altmaier. Un’occasione formidabil­e per moltiplica­re i pani e i pesci del ranking e chiudere definitiva­mente il cerchio: proprio la dolorosa caduta parigina contro il tedesco segnò il punto più basso del percorso intrapreso da Jannik con i coach Vagnozzi e Cahill, e da quel giorno infausto («Non mi diverto più», disse allora) trovò la forza per ripartire. Fermo restando che la Volpe Rossa ormai affronta da favorito ogni appuntamen­to, il Roland Garros oltre ai 2000 punti della vittoria mette sul tavolo i 1300 della finale e gli 800 della semifinale, e si tratterà solo di approfitta­rne al massimo. Dopo il trionfo in Australia, si pronostica­va la possibilit­à per Sinner di attaccare il numero 1 a Wimbledon, ma il figlio di Hanspeter e Siglinde ha accelerato i tempi con un avvio di 2024 da favola. Sui prati più celebri da più forte del mondo e poi l’Olimpiade due settimane dopo. I sogni non hanno confini.

1° A Montecarlo NOVAK DJOKOVIC difende 90 9725 punti, PUNTI a Madrid zero, a Roma 180 e al Roland Garros 2000

A Montecarlo JANNIK difende SINNER 360 8710 punti, PUNTI a Madrid zero, a Roma 90 e al Roland Garros 45

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A Montecarlo difende zero punti, 500 a Barcellona, 1000 a Madrid, 45 a Roma, 720 a Parigi
CARLOS ALCARAZ 8645 PUNTI A Montecarlo difende zero punti, 500 a Barcellona, 1000 a Madrid, 45 a Roma, 720 a Parigi

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