AI GIOCHI DI PARIGI UN’ITALIA DI STELLE NEGLI SPORT COPERTINA
Nello scenario inimitabile dei Giochi sono le luci a rapire l’occhio. Quella del fuoco di Olimpia che segna l’inizio delle competizioni, quelle diffuse dalle imprese, dai record e dalle storie raccontate nei giorni di gara. E naturalmente quelle garantite dalle stelle dello sport mondiale. Da italiani, e da appassionati, siamo abituati ad avvicinarci a questo appuntamento con rispetto, pronti a esaltarci per le gesta di un campione a prescindere dalla nazionalità - è accaduto con Usain Bolt o con Michael Phelps, tanto per fare due nomi - ma il tempo dell’attesa in questo 2024 è scandito da una sensazione mai provata prima. La nostra ammirazione è infatti calamitata dagli italiani.
Parigi segna una sorta di ribaltamento. L’Italia non si limita più ad abbinare i suoi talenti migliori ai successi nelle discipline storicamente amiche: ora si ritrova gli occhi del mondo addosso grazie a una generazione di fenomeni capaci di primeggiare negli sport più amati e seguiti, calcio
escluso. Uomini e donne da copertina, così forti e numerosi da averci trasformato in una superpotenza.
Jannik Sinner è solo l’ultimo ad aver guadagnato le prime pagine dei giornali e le aperture dei siti di tutto il mondo. Prima di lui c’erano riusciti Marcell Jacobs, Gianmarco Tamberi e la 4x100 di Lorenzo Patta, Fausto Desalu e Filippo Tortu (con Jacobs), esplosi come una supernova nelle notti di un meraviglioso agosto di tre anni fa. A questi si aggiunge tra le protagoniste più attese Paola Egonu, la più famosa interprete della pallavolo, l’unica del suo sport ad aver avuto l’onore di accompagnare la bandiera con i cinque cerchi durante l’ultima cerimonia inaugurale, in Giappone. E la lista è ancora lunga: sarà un’Italia di stelle quella che sfilerà il 26 luglio lungo la Senna.
Nella storia olimpica il tennis e il volley non hanno mai portato all’Italia un oro. Nel 2021 l’atletica ne ha garantiti cinque, issandoci alle spalle degli Stati Uniti nel medagliere della regina degli sport, l’apice di una rassegna da 40 medaglie (10 ori, 10 argenti e 20 bronzi), il più alto numero di sempre. Ripetere Tokyo sarà molto complicato. Rituffarsi in quel clima euforico di un’estate in cui il tricolore sventolava ovunque (sportivamente parlando) è un’idea che appartiene alla categoria dei sogni, più che delle possibilità. Ma vincere aiuta, e molti dei nostri big hanno maturato l’esperienza per gestire il carico emotivo che ogni Olimpiade esige.
Le carte da giocare sono molteplici: da Gregorio Paltrinieri, impegnato anche nel fondo, a Thomas Ceccon (primatista del mondo nei 100 dorso), da Antonella Palmisano nella marcia ad Alice Volpi e al fioretto femminile nella scherma, dal quartetto della pista capitanato da Filippo Ganna a Irma Testa
nel pugilato. Aspettando il pass per le squadre di basket (la qualificazione si deciderà al preolimpico di luglio) e soprattutto quello di uomini e donne della pallavolo (una formalità) che con la sorte ha più di un credito. Insomma, siamo pronti a stupire e a goderci lo spettacolo offerto dalla Ville Lumière olimpica.
Da Sinner a Jacobs, da Egonu a Ceccon, all’Olimpiade stavolta contiamo su tante superstar