La Gazzetta dello Sport

«Intervento perfetto E la scuola italiana ha talenti in quantità»

- di Matteo Brega

Il riflesso questa volta è stato mentale. Il 17 ottobre del 1987 fu fisico. Quando Walter Zenga ha visto Marco Carnesecch­i scattare a deviare il colpo di testa di Nico Gonzalez mercoledì sera è stato come guardarsi allo specchio. Tant’è che ieri ha pubblicato sul profilo Instagram un fermo immagine delle due parate. Quella di Firenze del portiere dell’Atalanta e quella di se stesso a Berna in un SvizzeraIt­alia valido per le qualificaz­ioni all’Europeo del 1988 chiusa sullo 0-0. Eccezional­i.

► Zenga, si è emozionato a vedere il gesto di Carnesecch­i e a rivedersi in lui?

«È stata un’associazio­ne immediata. È sempre bello vedere queste parate, specie se fatte da un italiano. Perché fa bene a tutti e fa bene al nostro movimento».

► Ci spieghi il segreto di quella parata sul colpo di testa di Nico Gonzalez.

«Ci sono tutti gli elementi che vanno a creare la parata perfetta. La posizione del corpo, la reattività, i piedi sistemati correttame­nte a terra, l’esplosivit­à fisica di Marco lungo un corpo di un metro e 91. Sarebbe bastata un’imprecisio­ne, un piede sistemato qualche centimetro fuori posto e quella parata non si sarebbe potuta proporre».

► Mercoledì sera Carnesecch­i ha compiuto anche altri interventi decisivi, specie distendend­osi.

«La palla bassa è la più difficile da gestire per la velocità e la reattività che bisogna avere nel scendere a terra. Devi essere sistemato bene anche in quel caso, perché parare in così poco tempo è complicato».

► Gasperini alla vigilia aveva scherzosam­ente detto che la crescita di Carnesecch­i sta procedendo e che gli sarebbe servito solo un po’ di ammorbiden­te per i piedi...

«La battuta ci sta e va presa così, con il sorriso. D’altronde il calcio è già andato verso questa direzione in cui i portieri sono determinan­ti per lo sviluppo del gioco palla al piede. E Gasperini fu uno dei primi a sostenerlo, fu lungimiran­te, nel prevedere che i portieri avrebbero avanzato il raggio d’azione fin sulla linea dei difensori centrali. Però poi devono saper fare la cosa principale, cioè parare. E Carnesec

chi sta dimostrand­o di saperlo fare bene, oltre allo spettacola­re gesto di Firenze».

► Carnesecch­i è un esempio della florida scuola italiana dei portieri...

«Fare l’elenco di tutti i portieri italiani di altissimo livello che ci sono in giro è complicato, si rischia di dimenticar­ne qualcuno. Donnarumma, Vicario, Provedel, Meret, Di Gregorio, Caprile, Montipò, Terraccian­o, Falcone giusto per citare i titolari. E cosa vogliamo dire di Ravaglia e Perin che quando entrano giocano bene? C’è abbondanza di talenti e c’è sempre la struttura alle spalle che li alleva, li aiuta a migliorare e a restare costanti nelle prestazion­i. Tutto questo grazie ai bravi preparator­i che abbiamo in Italia. La forza di questi profession­isti è di migliorare le qualità di chi già ne ha di suo, a livello naturale, e di tenerle allenate».

► Giocando con continuità si migliora?

«Sì, però ribadisco quanto detto prima: come mai Perin e Ravaglia che giocano poco quando entrano fanno bene? Evidenteme­nte il lavoro di un certo tipo unito alle qualità dei singoli fa tenere alto il rendimento anche senza la continuità di utilizzo».

► Tutta questa abbondanza in porta non può che far felice il c.t. Luciano Spalletti...

«Ha l’imbarazzo della scelta in vista dell’Europeo e anche del post-Europeo. E credo proprio che sia felicissim­o così. Se avesse tutta questa abbondanza anche per il centravant­i...».

► Tornando a Carnesecch­i, si aspettava questa crescita?

«Si vedeva che aveva grandi qualità e che in questi anni era pronto sulla rampa di lancio per spiccare il volo».

► Un po’ come tanti dei portieri che ha elencato poco fa...

«Penso che questa sia una stagione splendida per la scuola italiana dei portieri. Poi bisognereb­be vedere come si comportere­bbero nelle competizio­ni europee. Ma questo è un discorso molto più articolato che coinvolge anche le tre big della Serie A dove i titolari sono stranieri».

Posizione, reattività, piedi preparati: c’è tutto nella parata di Carnesecch­i. Ricorda la mia con l’Italia nel 1987

Walter Zenga Ex portiere, ora allenatore dell’Emirates Club

 ?? ??
 ?? ?? Che parata A Berna il 17 ottobre 1987 Walter Zenga volava a deviare un colpo di testa in Italia-Svizzera per le qualificaz­ioni all’Europeo 1988
Che parata A Berna il 17 ottobre 1987 Walter Zenga volava a deviare un colpo di testa in Italia-Svizzera per le qualificaz­ioni all’Europeo 1988

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy