Nadal, altro stop addio Montecarlo «Brutto momento»
Lo spagnolo non gioca da inizio anno Adesso farà di tutto per essere a Roma
Neanche l’amata terra di Montecarlo lo ha convinto a tornare nell’arena. Rafa Nadal rimanda ancora il suo rientro e appare sempre più «triste, solitario y final» come ne Il lungo addio di Raymond Chandler. Quello dello spagnolo lo è davvero: l’undici volte campione nel Principato, con una serie di appena 6 sconfitte a fronte di 73 vittorie, di cui 46 consecutive tra il 2005 e il 2013, non gioca il torneo del cuore dal 2021, quando si arrese al russo Rublev nei quarti. Negli ultimi due anni, a fermarlo, erano stati il dolore cronico al piede e all’anca, mentre stavolta a tormentare l’ex Fab Four sono la schiena e gli addominali, che ne limitano il servizio e gli spostamenti. Poteva essere una grande festa, invece l’annuncio dato ieri pomeriggio sui suoi canali social riaccende tutti i dubbi relativi alle reali possibilità di rientro del ventidue volte vincitore di Slam.
Il messaggio Stando esclusivamente all’ultimo annuncio, Rafa non sembra ancora volersi arrendere: «Ciao a tutti! Questi sono tempi difficili per me dal punto di vista sportivo. Purtroppo vi comunico che non giocherò a Montecarlo. Il mio corpo semplicemente non me lo permette - ha scritto, a quasi un mese di distanza dal forfait di Indian Wells -. Anche se lavoro duro e faccio il massimo sforzo ogni giorno con tutta la voglia di giocare e competere di nuovo in tornei che sono stati molto importanti per me, la verità è che oggi non posso giocare». Lo spagnolo, a questo punto, lascia comunque aperto uno spiraglio: «L’unica cosa che posso fare è accettare la situazione e cercare di guardare al futuro mantenendo l’entusiasmo e la voglia di giocare per darmi la possibilità che le cose migliorino. Grazie ancora a tutti, come sempre, per tutto il sostegno e gli auguri!». A corredo del messaggio, un video che lo ritrae in allenamento nell’Academy di Manacor, sull’isola di Maiorca.
Futuro Quali siano queste possibilità, è tuttora un mistero. Rientrato a gennaio dopo quasi un anno di inattività, Nadal ha disputato appena tre incontri a Brisbane, in Australia, se si esclude l’esibizione di Las Vegas contro Alcaraz il 4 marzo scorso. Poi solo ritiri, recuperi e ancora ritiri: Australian Open, Dubai, Indian Wells. Ora il prossimo obiettivo dello spagnolo potrebbe essere il torneo di Barcellona (vinto 12 volte, dal 15 aprile) nel suo club di adozione, che sotto la direzione dell’amico ed ex tennista David Ferrer è pronto a festeggiarlo come un re, oppure direttamente Roma (dieci i suoi successi agli Internazionali), dando lustro al torneo nonostante sia ormai scivolato al 649° posto del ranking Atp. Intanto ventuno milioni di follower solo su Instagram ieri si chiedevano se mai lo rivedranno in campo. Una risposta ce la darà proprio la terra battuta, il suo terreno di conquista preferito che quest’anno, ironia della sorte, gli mette davanti una doppia chance di chiudere in bellezza: occhi puntati su Roland Garros e Olimpiade, che si disputano sugli stessi campi dello Slam parigino. Solo e soltanto al termine dei Giochi, Nadal non avrà più niente da chiedere e da chiedersi, a vent’anni da quell’esordio a Montecarlo in cui, appena diciottenne, sorprese il mondo.