Malagò lancia Sinner
«Jannik portabandiera? Non dimenticatevi della cerimonia finale»
Il presidente del Coni: «Siamo orgogliosi di lui, è diventato un simbolo dello sport azzurro»
L’idea lanciata da Klaus Dibiasi per un Sinner portabandiera ai Giochi di Parigi piace parecchio, come confermano pure le quote in discesa dei bookie. È piuttosto evidente che Jannik sia l’atleta italiano più in vista del momento e vederlo guidare la delegazione azzurra durante la suggestiva cerimonia di apertura dell’Olimpiade lungo la Senna sarebbe un enorme orgoglio, capace anche di attirare sul numero 2 del tennis mondiale - e di conseguenza sull’Italia intera - l’attenzione degli appassionati di sport (e non solo) di tutto il pianeta. Certo, si tratterebbe di un’eccezione perché, come ha ricordato ieri il presidente del Coni Giovanni Malagò, «il mondo dello sport apprezza che ci sia una regola non scritta in base a cui chi ha vinto un oro olimpico rappresenti il Paese». E Sinner, che a Parigi vivrà la sua prima avventura ai Giochi, ovviamente non ci è (ancora...) riuscito.
Super Jannik Però le eccezioni sono esistite. È accaduto per Myers a Sydney 2000 e Carolina Kostner ai Giochi invernali di Torino 2006. Sempre Dibiasi, che è perfettamente consapevole del possibile problema, a questo pro
posit oh adett oche Sinner meriterebbe lo stesso trattamento ,« perché ha già fatto grandi cose e per come si comporta diventando un simbolo dello sport azzurro». Malagò lo sa bene e ieri, a margine di une vento perla giornatan azionale dell’ impiantistica sportiva al Salone d’Onore del Coni, ha lanciato un’affascinante soluzione alternativa che darebbe comunque ampio lustro all’Italia e a Jannik, che di certo se lo merita: «Non dimenticate che ci sono anche i portabandiera della cerimonia di chiusura, non sottovalutate questo aspetto». Cerimonia in programma l’11 agosto, con il tennis che deciderà il suo vincitore il 4. Il presidente ha poi celebrato l’azzurro vincitore (tra l’altro) della Coppa Davis: «Sinner sta riscrivendo la storia. Siamo orgogliosi del suo atteggiamento oltre che dei suoi risultati. Il Coni, ma in generale tutto l’ambiente sportivo, sono felici di leggere e sentire quanta voglia abbia Jannik di fare bene a Parigi». Quindi ha sottolineato: «C’è un elemento che fa capire l’intelligenza di questo ragazzo. L’aver compreso quanto sia difficile conquistare un oro ai Giochi: qui hai una chance ogni quattro anni, i tornei più prestigiosi del tennis come i quattro
Slam tornano ogni anno. Se sei in forma in quel determinato momento è giusto approfittarne». Ha ragione il presidente del Coni, basti pensare che Djokovic e Federer non sono mai saliti sul gradino più alto del podio olimpico nel torneo individuale, mentre Nadal ci è riuscito una sola volta, a Pechino 2008. Quanto agli italiani, dal tennis è arrivata un’unica medaglia: il bronzo di Uberto de Morpurgo proprio a Parigi esattamente cento anni fa.
Attesa La decisione su chi sventolerà il tricolore tra altri 10.500 atleti nell’apertura dei Giochi ver
rà presa nel Consiglio Nazionale del 22 aprile, dopo averne discusso in Giunta Coni il 17. L’orientamento mostrato finora fa pensare che saranno un uomo e una donna. Seguendo il ragionamento di Malagò gli olimpionici più gettonati tra gli azzurri sono Gregorio Paltrinieri, vincitore a Rio 2016 nei 1500 stile libero, e Gianmarco Tamberi, che si è imposto nell’alto a Tokyo 2020. Per entrambi il rischio che si possa trattare dell’ultima Olimpiade esiste e un riconoscimento sarebbe comunque meritato. E dal Giappone arrivano anche gli ori femminili di Antonella Palmisano nella 20 km di marcia e di Caterina Banti nella vela classe Nacra 17 (ma con lei c’era Ruggero Tita, avrebbe senso dividerli?). C’è poi la questione cerimonia di chiusura tirata in ballo dal presidente Malagò. In questo caso il portabandiera si decide a Giochi in corso con l’idea di premiare le grandi imprese degli azzurri. Tre anni fa a Tokyo fu scelto l’eroe dei 100 e della 4x100 Marcell Jacobs, a Rio 2016 Daniele Lupo per lo storico argento del beach volley conquistato con Paolo Nicolai. Facile dedurre quindi che il presidente abbia un’enorme fiducia nel potenziale olimpico di Jannik...