La Gazzetta dello Sport

Max, unità anti crisi Lo sfogo di Roma e il patto coi senatori

- di Fabiana Della Valle TORINO

Se non dovessimo arrivare in finale di Coppa e tra le prime 4 in A, l’annata non sarà all’altezza

Quando i risultati non arrivano, l’allenatore è sempre sulla graticola: fa parte del mestiere

Allegri dopo la vittoria in Coppa Italia

All’Olimpico Duro confronto tra la squadra e Allegri, che poi ha chiesto aiuto a Danilo e agli altri «vecchi»

Un anno fa di questi tempi la Juventus viveva altre tribolazio­ni, stretta in mezzo a un balletto di punti tolti, ridati e poi (in parte) di nuovo scalati, con la spada di Damocle delle sentenze e del rischio concreto di perdere l’Europa in toto, come poi è effettivam­ente successo. Stavolta i patemi sono solo sportivi e la Signora non può che fare mea culpa se la Champions League a inizio aprile non è ancora diventata una certezza. Sembrava tutto facile, invece il ritorno nella Coppa che più conta è diventato parecchio più complesso. Il punto più basso — almeno così sperano società e tifosi — è stato toccato a Roma con la Lazio, col gol di Marusic all’ultimo respiro che ha gettato la squadra nella disperazio­ne. Prima gli urlacci a tutto il gruppo, poi un confronto più disteso con i senatori per serrare le fila in vista delle prossime partite: così Massimilia­no Allegri ha cercato di motivare i suoi dopo averli strigliati nella pancia dell’Olimpico, perché il calo di attenzione che ha permesso ai biancocele­sti di vincere la partita non gli è andato giù. Da lì però deve cominciare la risalita anche in campionato, dopo la vittoria in Coppa Italia, perché la Juventus non può permetters­i di non arrivare tra le prime quattro.

Confronto duro Allegri sa che Fiorentina e derby saranno decisive in chiave Champions. Dopo il Cagliari (che comunque deve salvarsi) inizierà una serie di pericolosi scontri diretti (Milan, Roma e Bologna) che suggerisce di fare punti prima. Per questo l’allenatore ha deciso che era arrivato il momento di alzare la voce e creare una sorta di unità di crisi per uscire dal tunnel in cui si è cacciata la Signora.

Unità anticrisi Il confronto a caldo tra allenatore e squadra è stato piuttosto acceso. Poi però, una volta smaltita la rabbia per la sconfitta, il tecnico ha riunito i suoi fedelissim­i per un colloquio più sereno. A Danilo, Rabiot, Alex Sandro e Szczesny, che sono il capitano, i due vice e il portiere titolare, Allegri ha chiesto una mano per sensibiliz­zare il resto della squadra. L’obiettivo di Allegri è tenere alta l’attenzione ed evitare altri crolli nei minuti finali che possano compromett­ere ulteriorme­nte il quarto posto. Ha fatto leva sul senso di responsabi­lità e sull’orgoglio della squadra, che fino a due mesi fa era in lotta per lo scudetto e adesso rischia di veder sfumare tutto per la gestione scellerata dell’ultimo periodo. Massima disponibil­ità da parte degli “anziani” del gruppo, che sanno benissimo che cosa significhe­rebbe un’altra stagione senza Champions: fallimento e inevitabil­e ridimensio­namento. Una sorta di patto per l’Europa, l’unica cosa che conta davvero in questo momento: il futuro passa attraverso il presente e adesso la Juve non può più sbagliare. La vittoria in Coppa Italia ha portato uno spiraglio di sereno, ma la vera prova del nove sarà con la Fiorentina: domani capiremo se la ricarica di Max avrà avuto effetti positivi.

Futuro in bilico Non è ancora tempo di bilanci: Allegri è convinto che la Champions arriverà, anche se con più sofferenza rispetto a quanto messo in preventivo, mentre i giocatori sembrano avere qualche timore in più. Il tecnico sa benissimo che il suo destino è appeso al sottile filo dei risultati: senza il quarto posto, obiettivo sbandierat­o fin da inizio stagione, difficile che si possa andare avanti con lo stesso timoniere sebbene Max abbia un altro anno di contratto. E magari senza Champions potrebbe essere lui stesso a fare un passo indietro, anche se al momento non ci sono segnali che vanno in questa direzione.

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Massimilia­no Allegri, 56 anni, allenatore della Juventus con cui ha vinto 5 scudetti di fila
LAPRESSE Timoniere Massimilia­no Allegri, 56 anni, allenatore della Juventus con cui ha vinto 5 scudetti di fila

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