La Gazzetta dello Sport

INTER GIÀ NEL FUTURO MILAN, JUVE E ROMA SI DIANO UNA MOSSA

- di ARRIGO SACCHI

Il futuro non è mai frutto del caso, e quando lo è raramente riserva soddisfazi­oni. Per costruire il domani servono idee, ragionamen­ti, discussion­i: è, insomma, un processo programmat­ico, molto simile a quello che fanno gli architetti o gli ingegneri quando devono progettare un edificio. Per una società di calcio la primavera è il periodo giusto per tracciare la linea lungo la quale si deve correre nella stagione successiva. E, da quello che si legge e si ascolta, l’Inter si è già portata avanti con i lavori: Taremi, Zielinski, Gudmundsso­n, forse Hermoso dell’Atletico Madrid sono gli obiettivi, e probabilme­nte qualcosa di più.

In questo caso bisogna applaudire i dirigenti nerazzurri che non sono stati fermi e hanno deciso di imprimere una decisa sterzata: il segreto per continuare a vincere è rinnovarsi proprio nel momento del successo. Mi spiego: quando trionfi, sei ottimista e positivo, hai le energie giuste per pensare al futuro e per programmar­e.

Questa è stata la strategia di Marotta, di Ausilio e dei loro collaborat­ori: si devono anticipare le mosse degli avversari e, soprattutt­o, si devono avere le idee chiare riguardo a ciò che si vuole fare nella prossima stagione.

La prima cosa, logico, è avere alle spalle un club con una proprietà solida che dà fiducia e risorse economiche agli uomini di mercato. Poi si deve scegliere la guida tecnica, e qui mi sembra che la conferma di Simone Inzaghi sia scontata, visto l’ottimo lavoro svolto negli ultimi anni. Dopo queste operazioni, è necessario valutare con attenzione, senza farsi prendere da facili sentimenta­lismi, il rendimento dei giocatori che sono in organico: bisogna capire chi ha reso al massimo, chi può dare ancora qualcosa di più e chi, invece, non è stato all’altezza della situazione. Ogni decisione dev’essere figlia di queste analisi. Inoltre, cosa tutt’altro che secondaria, è importante dare all’allenatore i giocatori che chiede in base al tipo di gioco che intende sviluppare. Se un tecnico vuole un centravant­i di sfondament­o e il dirigente gli compra un centravant­i di manovra non viene aiutato, e non si aiuta il club. Per questo mi auguro che gli allenatori abbiano un peso sempre maggiore nelle scelte di mercato: sono loro che vanno in campo tutti i giorni, che lavorano con la squadra, che hanno il compito di disegnare uno stile di gioco. I dirigenti, per quanto bravi ed esperti, non sono allenatori: questo non va mai dimenticat­o.

Certo che, dopo aver dimostrato di essere la più forte dell’attuale Serie A, l’Inter si sta prendendo un vantaggio importante anche per la prossima stagione. Viene da chiedersi: e le avversarie che fanno? Sicurament­e stanno lavorando, magari a fari spenti, e stanno progettand­o la rincorsa ai nerazzurri, ma è necessario che imprimano un’accelerazi­one alla loro azione. Il rinnovamen­to del Milan, ad esempio, passa da qualche necessario ritocco. A mio avviso sarebbero fondamenta­li gli inseriment­i di due difensori, di un centrocamp­ista e di un attaccante.

Pare che Zirkzee sia orientato al sì ai rossoneri: sarebbe un ottimo acquisto, anche se io penso che il Milan avrebbe bisogno di un centravant­i alla Haaland, mentre Zirkzee mi sembra più manovriero, più mezzapunta che punta. Comunque vada, che i dirigenti ascoltino le indicazion­i di Pioli e scelgano rinforzi affidabili.

I giocatori non si acquistano in base al numero dei palleggi che fanno: contano le qualità morali. Io, prima di decidere di acquistare Rijkaard, lo feci seguire da un mio collaborat­ore per quindici giorni, e quando ero direttore tecnico del Parma andai a vedere personalme­nte Adriano, perché volevo capire

La capolista s’è portata avanti con il mercato. Per colmare il divario nel prossimo anno, le rivali partano subito con i piani per i rinforzi

innanzitut­to che tipo di ragazzo fosse.

La Juve, secondo me, ha già un buon gruppo di giocatori: due difensori che fanno parte della nazionale brasiliana, un centrocamp­ista che è in azzurro, un altro che gioca con la Francia, due attaccanti che sono ad alti livelli in Europa come Chiesa e Vlahovic.

Ciò che manca ai bianconeri è l’idea di gioco, lì probabilme­nte bisogna intervenir­e. Sarà la proprietà a decidere. E anche la Roma, che sta risalendo bene in classifica, deve capire che cosa vuole fare da grande: continuare con De Rossi, che finora mi ha ben impression­ato, oppure prendere un’altra strada?

Le scelte degli interpreti saranno una conseguenz­a di questa delicata scelta.

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Da rivali a compagni Nicolò Barella contrasta Mehdi Taremi durante Inter-Porto 1-0, andata degli ottavi di finale della Champions 2022-23. Il centrocamp­ista della Nazionale e l’attaccante iraniano saranno compagni di squadra in maglia nerazzurra la prossima stagione

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