La Gazzetta dello Sport

NEL NUOVO ORDINE TUTTO SI ROVESCIA COSÌ MBAPPÉ DETTA I SUOI TEMPI AL REAL

- di ALESSANDRO DE CALÒ

C’è quasi uno scambio di ruoli in commedia, quello di Mbappé e del Real comincia a essere un mondo capovolto. Il grande campione da una parte, il club più poderoso del pianeta dall’altra. Chi comanda e chi invece si adegua? Finora tutto era sembrato abbastanza chiaro.

Ai tempi del primo Madrid galattico – quello di Figo, Zidane, Ronaldo, Beckham – era la Casa Blanca, se non proprio Florentino Perez in persona, a fissare il calendario degli annunci e delle presentazi­oni delle nuove star.

Lo stesso meccanismo si era ripetuto con la seconda ondata di arrivi galattici, attorno agli anni Dieci, quella di Kakà, Benzema e CR7. Stavolta, come riporta il quotidiano spagnolo “Marca” –

molto attendibil­e quando scava in casa Real – è il Madrid ad aver chiesto a Mbappé di trovare la data idonea per l’annuncio del suo trasferime­nto nella capitale

spagnola. È un segno dei tempi, la definizion­e di un nuovo ordine che sta cambiando i rapporti di forza anche nel calcio.

In questa opzione ci sono una serie di ragioni decisament­e legate allo stato delle cose e al buon senso. Da quando Mbappé, il 13 febbraio, ha comunicato ai vertici del Psg che nella prossima stagione non avrebbe continuato a indossare la maglia del club il suo status è cambiato. Il capitano della nazionale francese ha perso quella specie di franchigia che lo rendeva intoccabil­e. Luis Enrique ogni tanto non lo fa giocare dall’inizio e molto probabilme­nte lo risparmier­à anche stasera nel match di campionato contro il Clermont, ultimo in classifica. Con una certa regolarità, il tecnico spagnolo sostituisc­e Mbappé nel corso del match, facendone

lievitare la rabbia e lo scontento.

Dopo l’ultimo episodio, quando Luis Enrique l’ha fatto uscire al minuto 64 nel big match col Marsiglia, Kylian si è lamentato in modo indiretto, attraverso il suo entourage, per la mancanza di rispetto. È una sfida aperta. L’allenatore giustifica le sue scelte, spiegando che la squadra deve abituarsi a giocare senza Mbappé, visto che ha deciso di andarsene.

Per ora, il braccio di ferro produce discreti risultati: il Psg vola verso il titolo con 12 punti di vantaggio sulla seconda, che è il Brest, giocherà la finale di Coppa di Francia contro il Lione, e mercoledì se la vede col Barcellona di Xavi nell’andata dei quarti di Champions. Teoricamen­te, dunque, il “triplete” per il Paris è ancora possibile e – nonostante tutto – il bottino personale di Mbappé resta molto significat­ivo: 39 gol segnati in 39 presenze (alcune, come detto, piuttosto precarie) sono un dato che continua a fare la differenza. Due anni fa, all’asso del Psg erano servite 46 partite per segnare lo stesso numero di gol. All’epoca aveva ancora tra i piedi Neymar e Messi, un intralcio da cui si era liberato dopo aver ribaltato i rapporti di forza e conquistat­o un potere decisivo all’interno del club. Adesso, a quanto pare, l’urgenza di Mbappé è di non legare in alcun modo il suo nome a quello del Real finché continua a esistere la possibilit­à che Blancos e Psg si affrontino in Champions. L’ipotesi non del tutto remota riguarda la finale, in programma a Londra il primo giugno. Tutti sanno che presto Kylian giocherà col Madrid – avrebbe firmato un quinquenna­le – ma ufficialme­nte non si dice. Toccherà allo stesso Mbappé decidere quando farlo, tenendo conto della fine dei campionati in Francia e Spagna oltre che delle evoluzioni in Champions. Il Bernabeu sarà allestito a festa per i concerti di Taylor Swift – la cantautric­e che incide sulle elezioni Usa – in programma a fine maggio. La presentazi­one del Mbappé neogalatti­co potrebbe seguire sullo stesso palcosceni­co dopo qualche giorno. Sulla carta sarà un Real quasi ingiocabil­e.

In realtà il potere debordante di Mbappé nel club bianco rischia di minare gli equilibri dello spogliatoi­o. Come reagiranno Vinicius, Bellingham e le altre star all’arrivo del nuovo re?

Toccherà a Carlo Ancelotti, con la sua infinita empatia, trovare la formula giusta per cucire tutto assieme. Non sarà un gioco da ragazzi, ma se gli riuscirà potrà davvero segnare un’epoca.

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Top player Kylian Mbappé, 25 anni, punta del Psg e della Francia
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