La Gazzetta dello Sport

SUPER ZAPATA RIPRENDE PER DUE VOLTE L’EMPOLI POI DECIDE NIANG AL 94’

Doppietta di Duvan che arriva a 12 centri stagionali, ma gli errori in attacco e i tre gol subìti condannano i granata. Sabato c’è la Juve

- di Pierfrance­sco Archetti INVIATO A EMPOLI

Sarà per il suo passato granata, colmo di momenti che valgono un campionato sia da giocatore che da allenatore, che il Toro concede a Davide Nicola di uscire da una serie nera di quattro sconfitte consecutiv­e (senza mai segnare) e di poter scatenare la baldoria. Il Torino si butta via, regalando i tre gol sugli unici tre tiri degli avversari, ed è disastroso soprattutt­o il modo in cui permette il sorpasso finale, al 94’. Una palla che Bellanova non copre e che Niang (altro ex) si trova sui piedi a porta quasi vuota, dopo assist di Cacace. Il Toro potrà provare ancora ad acchiappar­e i treni per l’Europa, l’aritmetica lo concede, ma l’occasione gettata è enorme. Poteva dormire al settimo posto, invece nella settimana che introduce al derby il passo falso sarà sentito, anche perché quello che cede è il sistema difensivo, di solito affidabile, pensando alle 15 gare su 30 finite in precedenza senza incassare reti. Spetta a Juric e al gruppo esaminare gli orrori e cercare di rimettersi in piedi, ripartendo soprattutt­o da Zapata, che con la sua doppietta consente due volte di pareggiare. Ma quando arriva la sberla del 3-2, non c’è più tempo nemmeno per Duvan, a quota 11 centri in granata, più uno con l’Atalanta.

Scossa Empoli La rinascita dell’Empoli invece produce uno scossone in fondo alla classifica: gli azzurri si rimettono quasi in testa al gruppetto delle pericolant­i. Nicola era partito con 12 punti nelle sue prime sei partite, poi una caduta dietro l’altra. Adesso vince il match dell’ex con i cambi, perché secondo e terzo gol vengono dalla panchina, come costruzion­e (Maleh e Cacace) e finalizzaz­ione (Cancellier­i e Niang). Il tecnico prevale anche perché capisce quando il suo impianto sta crollando, prova a porvi rimedio. Mentre Juric non è elastico nelle sostituzio­ni e tiene in campo a lungo giocatori in evidente difficoltà, vedi Tameze, ma non solo.

I motivi La sconfitta viene da lontano, da quasi inizio partita, perché il Toro si trova subito controcorr­ente, deve costruire la gara in una maniera a cui non è abituato. Finora nella prima mezz’ora aveva subito soltanto due gol e nei primi tempi aveva chiuso senza reti incassate 26 volte su 30. Ma quella che è una qualità diventa ora una zavorra, perché i granata vanno sotto tra troppe distrazion­i, visto che la sassata di Cambiaghi (primo gol stagionale al 64° tiro) ha inizio su rimessa laterale in cui nessuno stringe, non solo Tameze che inizia così il suo calvario contro il marcatore. Costretta a rimontare, la banda di Juric si schiaccia contro le barriere di Nicola (5-4-1) e quando trova delle aperture in verticale manca la conclusion­e soprattutt­o con Sanabria. La coppia Bellanova-Zapata costruì l’unico gol del successo dell’andata. All’inizio l’esterno non riesce a sprigionar­e la sua corsa, si trova spesso nell’uno contro uno quasi da fermo con Pezzella e ne perde parecchi. Nel secondo tempo invece cresce di intensità e comincia a trovare il compagno: la scena del 2-2 al 91’ ne è la dimostrazi­one.

In difesa Già Nicola non è ossessiona­to dal possesso palla, anzi. Figurarsi dopo il gol dell’1-0, che gli risolve il problema più immediato dato che non ne festeggiav­a da 367 minuti e aveva il peggior attacco della A. L’Empoli resta basso, alza i recinti dalla propria trequarti, stende la difesa a cinque e punta su riconquist­a e lancio per poi far arrivare il pallone all’agile Cambiaghi. Marin non è soltanto un aiuto costante per uscire dalla difesa per iniziare l’azione, ma si sposta anche in porzioni meno centrali per coprire gli spazi divenuti incustodit­i perché Zurkowski e soci sono fuori in pressione. Cerri è il centravant­i titolare al posto di Niang, al via: la prima punta ha addosso Buongiorno che vuole evitargli con l’anticipo anche il gioco di sponda alta o di scarico basso. Ci riesce spesso e Luciano Spalletti, in tribuna, ha anche la penna in mano.

La reazione Il Toro riesce a segnare nel secondo tempo perché alza la pressione soprattutt­o a destra, anche se l’1-1 arriva di testa da corner dopo che Zapata atterra in un duello fisico Luperto. Anche Vlasic sale e preme, Nicola capisce che è cambiato il vento sulla fasce, sostituisc­e Pezzella con Cacace in zona Bellanova ed è il nuovo entrato a impedire il raddoppio al diretto avversario, poi gli scipperà l’assist del successo. Il Toro ha il carattere per recuperare il 2-1 di Cancellier­i, ma poi sbaglia ancora. E viene punito.

Salvezza I toscani ripartono dopo 4 ko di fila senza segnare e riprendono la corsa per non retroceder­e

 ?? ??
 ?? ??
 ?? ?? Zapata che testa inarrestab­ile in aria Duvan Zapata, 33 anni, esulta con Vojvoda che gli ha servito da calcio d’angolo il pallone dell’1-1 e poi ancora di testa ha realizzato di prepotenza la rete del 2-2
Zapata che testa inarrestab­ile in aria Duvan Zapata, 33 anni, esulta con Vojvoda che gli ha servito da calcio d’angolo il pallone dell’1-1 e poi ancora di testa ha realizzato di prepotenza la rete del 2-2
 ?? ANSA ?? Punti d’oro Mbaye Niang, 29 anni, esulta dopo aver realizzato nel recupero il gol della vittoria: 3 punti pesantissi­mi per l’Empoli nella lotta salvezza
ANSA Punti d’oro Mbaye Niang, 29 anni, esulta dopo aver realizzato nel recupero il gol della vittoria: 3 punti pesantissi­mi per l’Empoli nella lotta salvezza

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy