AUMENTO DI CAPITALE ORA DEBITI RIDOTTI E MERCATO SBLOCCATO
La Juventus ha completato l’aumento di capitale da 200 milioni. È l’ultima tappa di un delicato percorso che negli ultimi mesi ha messo in sicurezza il versante finanziario e patrimoniale del club bianconero. Ora alla Continassa possono concentrarsi sul prossimo, cruciale obiettivo: tornare in Champions e aggredire il piano di risanamento e sviluppo con vista sul 2026-27.
Investitori ok La ricapitalizzazione è andata meglio del previsto. Il 27 marzo si è conclusa l’offerta delle azioni, con la sottoscrizione del 97,6% per un ammontare di 195 milioni. Poi, nel corso della prima seduta a Piazza Affari, svoltasi mercoledì, sono stati subito venduti tutti i diritti di opzione non esercitati, corrispondenti al 2,4% delle azioni di nuova emissione. Integralmente sottoscritto, quindi, l’aumento di capitale da 200 milioni. «Tale risultato - sottolinea il club - conferma nuovamente il pieno supporto da parte del mercato nei confronti della società nel contesto dell’offerta». Non c’è stato bisogno della scialuppa di salvataggio di Exor che, dopo aver sottoscritto la quota di sua competenza (127 milioni per il 63,8%), si era detto disposto a coprire l’eventuale inoptato. In base all’analisi dei volumi trattati, sembrerebbe che il fondo Lindsell, secondo azionista della Juventus, abbia sottoscritto la sua quota pari al 9,7%. E il 26,5% di flottante? Per due terzi apparte- neva ai cosiddetti investitori retail (per lo più azionisti-tifosi) e per un terzo a investitori istituuzionali. L’aumento di capitale e avrebbe visto un leggero incre- mento di questi ultimi. Potrebbe e essersi trattato di un arrotondaa mento delle quote già detenute o di nuovi ingressi, visto che il prezzo del titolo ha tenuto più ù del previsto. Un bel segnale, ann che considerato che lo sconto per le nuove azioni era inferiore alla ricapitalizzazione precedente.
Scenario positivo L’aumento di capitale completa una fase di necessario consolidamento dei conti. La Juventus ha rimborsato il bond “Ronaldo” da 175 milioni e ha rifinanziato il debito spostando la maggior parte delle scadenze nel medio-lungo termine. Con questo apporto di equity l’indebitamento finanziario netto, che al 31 dicembre 2023 era pari a 327 milioni, è sensibilmente sceso, come emergerà dal bilancio al 30 giugno 2024. L’aspetto rilevante è che la Juve è rientrata nel limite dell’indice di liquidità previsto dalla Federazione: al 30 settembre 2023 (data di riferimento per il mercato dello scorso inverno) l’indice era 0,22 contro lo 0,6 richiesto, per effetto di 122 milioni di attività correnti e 557 milioni di passività correnti: di conseguenza, il mercato era bloccato. Decisivo, ora, il fatto di aver completato la parte preponderante della ricapitalizzazione (cioè il 97,6%) entro il 31 marzo. Perché? Quella è la data che fa testo per la sessione estiva. L’incasso dell’aumento di capitale ha fornito liquidità e abbattuto il passivo contribuendo (assieme al rimborso del bond e al rifinanziamento del debito sul medio-lungo termine) a portare l’indice di liquidità sopra la nuova soglia federale dello 0,7. La Juve, quindi, non sarà più obbligata a pareggiare il saldo tra acquisti e cessioni. Nelle ultime finestre lo ha fatto anche perché lo imponeva la disciplina di bilancio. Ora, però, il piano prevede un margine di spesa, al netto degli acquisti, di alcune decine di milioni, in modo da assecondare l’esigenza di rinforzare la rosa. A patto di continuare a ridurre la massa salariale e di effettuare investimenti razionali e prospettici. Sistemata la parte patrimoniale e finanziaria, dovrà essere il campo a dare le risposte attese dalla proprietà. Il business plan si basa sul presupposto della qualificazione continuativa alla Champions. Se la squadra di Allegri non centra l’obiettivo, saltano tutti i calcoli del management. Ma se conclude il campionato nei primi quattro posti e guadagna la finale di Coppa Italia, il prossimo anno si aprono scenari interessanti, sia per i tifosi sia per gli sponsor: una Juve eccezionalmente impegnata in cinque competizioni, la Serie A, la Champions, la Coppa Italia, la Supercoppa italiana e il Mondiale per club.
I 200 milioni hanno rimesso il club in linea con l’indice di liquidità: via il blocco degli acquisti