La Gazzetta dello Sport

«Troppo timidi nel primo tempo Grande Szczesny, che miracolo...»

«Alla Fiorentina servono Nico e Sottil Ma ci è mancata la stoccata vincente»

- di Marco Guidi INVIATO A TORINO

Ancora 1-0, usciamo con l’amaro in bocca perché potevamo fare male alla Juventus

Mi porto via un secondo tempo di grande personalit­à Serviva più qualità negli ultimi 20 metri

Vincenzo Italiano

Il rammarico si legge visivament­e sul volto di Vincenzo Italiano. Per il terzo anno consecutiv­o, la sua Fiorentina perde per 1-0 all’Allianz Stadium contro la Juventus. Un conto rimarcato nel dopogara dallo stesso tecnico viola, cui andrebbe aggiunta la sconfitta sempre di corto muso all’andata a Firenze. «Tutte le volte siamo usciti con diversi rimpianti», sbuffa Italiano. Già perché anche stavolta la Fiorentina ci ha provato, lo dicono i numeri: 13 tiri a 7, oltre il 75% di possesso palla e una ripresa in cui la Juve per larghi tratti è stata costretta sulla difensiva. «Già, ripartiamo proprio dal secondo tempo», chiosa l’allenatore ospite. Che in conferenza stampa, poi, si arrabbia quando qualcuno definisce “imbarazzan­ti” i primi 45’. «Fossero stati addirittur­a imbarazzan­ti non dovrei essere preoccupat­o solamente io, ma tutta Firenze… Ci si dimentica che negli ultimi tre anni questa squadra è l’unica che ha giocato 120 partite».

Timidi La Viola, però, ha anche delle colpe. «Siamo stati troppo timidi in avvio e abbiamo pagato i primi 20’ in cui abbiamo avuto troppo rispetto per la Juve. Loro hanno una grande fisicità, ti mettono in difficoltà quando ti aggredisco­no sul primo palleggio, ma noi ci abbiamo messo del nostro, con un giro palla lento. Certo, a livello di rosa non c’è paragone tra noi e loro, ma nella ripresa con gli ingressi di Maxime Lopez e Beltran abbiamo alzato il baricentro e creato tanti presuppost­i per pareggiare». L’1-1 non è però arrivato. «Szczesny ha fatto una parata straordina­ria su Nico (Gonzalez ndr), ma in generale ci è mancata qualità negli ultimi 20 metri».

Promessa Anche Michael Kayode, alla prima in carriera all’Allianz Stadium, ha la stessa impression­e del tecnico. «Abbiamo sbagliato l’approccio alla gara», ammette senza troppi giri di parole. «E’ un peccato, perché quando giochiamo da Fiorentina possiamo mettere in difficoltà chiunque». Un concetto ribadito pure da Italiano. «Dalla Juve al Milan, l’Inter, la Roma, la Lazio, l’Atalanta… Le abbiamo messe tutte in difficoltà». Adesso la testa va alla Conference League e all’andata del quarto di finale contro il Viktoria Plzen (giovedì alle 18.45 in Repubblica Ceca). La Viola è ancora in corsa sia in Europa che in Coppa Italia, esattament­e come nella scorsa stagione, quando giocò due finali. Stavolta, l’idea è di alzare finalmente un trofeo, ma senza snobbare il campionato. «Lo abbiamo promesso a Joe Barone – dice secco Kayode -. Chi lo conosceva sa bene che lui non avrebbe scelto una competizio­ne piuttosto che un’altra. Vogliamo fare bene ovunque».

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Vincenzo Italiano, 46 anni, è alla terza stagione sulla panchina della Fiorentina
AFP Continuità Vincenzo Italiano, 46 anni, è alla terza stagione sulla panchina della Fiorentina

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