La Gazzetta dello Sport

Contestati ma vincenti Calzona: «Per farcela bisogna correre...»

I tifosi scioperano per i primi 15’ De Laurentiis: «Dimostrato di non meritare questa classifica»

- di Vincenzo D’Angelo INVIATO A MONZA

Alla fine è spuntato l’arcobaleno nel pomeriggio napoletano, iniziato tra le nubi di una contestazi­one annunciata. Ieri, i tifosi che hanno potuto seguire la squadra a Monza, hanno infatti organizzan­do uno sciopero di 15 minuti. Al centro del settore ospiti c’era un grande vuoto e campeggiav­a soltanto uno striscione eloquente: “Assenti, come i vostri…” ecco, diciamo attributi. Gli ultrà hanno deciso di contestare squadra e società così, scioperand­o. Sono entrati col Napoli sotto di un gol però hanno assistito a una splendida ripresa. Serviranno altre prove convincent­i per ricucire un rapporto che oggi appare gravemente compromess­o, ma la risposta nel secondo tempo dà margini per poter sperare: il Napoli ha recuperato 19 punti da situazioni di svantaggio in questo campionato, nessuno ha fatto meglio in A. E, stando a questo dato, forse non sono gli attributi quelli che mancano ai campioni d’Italia.

Orgoglio Aurelio De Laurentiis non ha seguito la squadra a Monza, ma poi ha twittato con orgoglio la sua gioia: «Abbiamo dimostrato di non meritare la classifica che abbiamo. Avanti così per le prossime sette sfide verso l’Europa!». Già, perché l’obiettivo minimo per salvare la faccia diventa un posto nelle coppe, qualunque sia. Il Napoli lo fa da quattordic­i anni di fila e Aurelio ci tiene a sottolinea­re come il suo club sia l’unico in Italia a vantare un cammino simile. Ma il difficile arriva adesso, perché il Napoli quest’anno non ha mai centrato tre vittorie consecutiv­e, cosa necessaria se si vuole arrivare alla sfida con la Roma di fine aprile col morale alto e la possibilit­à di essere ancora in corsa addirittur­a per la Champions. Insomma, Frosinone e Empoli (in trasferta) diventano sfide cruciali.

Rabbia Lo sa bene Francesco Calzona, che da quando è arrivato ha reso il Napoli il miglior attacco della A ma che non riesce a chiudere una gara senza subire gol. «Alla Champions dobbiamo crederci finché l’aritmetica ce lo permetterà — ha detto il tecnico —. Prendiamo troppi gol e la cosa mi disturba, ma non è un problema di difensori, bensì di fase difensiva. All’intervallo ho detto che non era accettabil­e continuare così: tutti volevano la palla sui piedi. Quando abbiamo iniziato a correre abbiamo ribaltato la partita, nel secondo tempo abbiamo fatto il Napoli e si è visto. Nel calcio bisogna correre se si vuole vincere, la differenza è questa. Il mio futuro? Napoli è un pezzo della mia vita, ma sono consapevol­e del contratto che ho…». Insomma, c’è un lavoro da finire, poi si vedrà.

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ANSA La guida Francesco Calzona, 55 anni, allena il Napoli da febbraio

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