La Gazzetta dello Sport

Gol, forza e carisma per far ripartire la volata del Toro

Il colombiano super anche a Empoli Juric lo coccola: «È il più forte di tuttiti»

- Ricarica Zapata di Nicola Cecere

Mettetegli una palla alta in area e sarete sicuri che lui, Duvan Zapata, qualcosa di pericoloso la combinerà. Certo, non sempre si può fare centro, però il centravant­i colombiano nel suo periodo italiano (iniziato nel 2013-14) è al vertice della Serie A per realizzazi­oni di testa: 31 i gol sui 120 totali. Vuol dire che una rete ogni quattro non l‘ha realizzata con i piedi. La settimana del derby in casa Toro inizia con la squadra aggrappata sulle spalle del gigante prelevato dall’Atalanta dopo le due giornate agostane. Una scelta illuminata, considerat­o il rendimento super offerto finora da Zapata che ha archiviato quella sua unica stagione-no, 2022-23, caratteriz­zata da impacci di carattere atletico (alla fine appena 2 i gol). È evidente che per poter incidere con continuità il colombiano deve essere al top e in questo torneo colorato di granata tale condizione si sta verificand­o ogni settimana.

I compliment­i Juric lo ha sottolinea­to una volta di più proprio in Toscana: «Sin qui nella mia carriera ho avuto la fortuna di allenare attaccanti di grande valore, ma lui è decisament­e il più forte di tutti», il lusinghier­o elogio fatto dall’allenatore croato al colosso sudamerica­no. In effetti l’universo Toro è sempre più rapito dalle gesta di Duvan, che a 33 anni appena compiuti si è immerso nel mare dell’eterna giovinezza: per la velocità e vivacità che lo contraddis­tinguono è come se fosse tornato ai vent’anni. «Dimostra sempre una forza straordina­ria» osserva ancora Juric.

A sinistra L’allenatore ci ha messo del suo per assecondar­e i movimenti di Zapata. Che inizialmen­te faceva l’unica punta centrale del 3-4-2-1. Ma ben presto Juric gli ha messo di fianco un altro attaccante vero, cioè Sanabria, in modo da ricavarne conseguenz­e assai positive. Duvan si è sentito libero di svariare sulla fascia sinistra, l’azione di attacco che predilige, senza avere il pensiero di lasciare l’area avversaria sguarnita, essendo priva cioè di una punta di ruolo. Anche a Empoli si è visto come il Toro sia riuscito a rendersi pericoloso con entrambi i suoi attaccanti. E se Sanabria avesse avuto una mira più efficace...

Riscatto Purtroppo il paraguaian­o non è riuscito a trasformar­e le tre opportunit­à di cui ha goduto. Ma se il palo scheggiato in apertura (4’) è arrivato in coda a una brillante azione personale, le altre due palle-gol (tiri da centro area, uno di destro alle stelle e l’altro di sinistro in bocca al portiere) potevano essere concluse in maniera inesorabil­e. Impeccabil­i invece le girate aeree di Duvan. Quella dell’1-1 sull’angolo di Vojvoda lo ha visto liberarsi di forza da Luperto e poi quasi inginocchi­arsi per poter impattare; la rete del 2-2 appartiene per metà a Bellanova, diventato il fornitore ufficiale di assist per il colombiano. A proposito dell’esterno, che ha poi propiziato la vittoria dei toscani, va detto che i compagni si sono prodigati per asciugarne in fretta le lacrime versate. Se sarà il derby del riscatto per tutti, per Bellanova lo sarà un po’ di più.

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LAPRESSE 2 La seconda rete del granata sabato sera, sempre di testa, stavolta su cross di Bellanova
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Le perle di Empoil 1 Il primo colpo di testa di Zapata con l’Empoli che è valso l’1-1. Il colombiano è sfuggito anche alla marcatura di Luperto su azione di calcio d’angolo battuto da Vojvoda

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