Liverpool fra Premier e regalo d’addio a Klopp
Eora testa all’Atalanta. Jürgen Klopp lo ha detto già nella pancia di Old Trafford, subito dopo il 2-2 col Manchester United che ha fatto perdere al Liverpool la testa della Premier, per ora solo per differenza reti. I nerazzurri sono, per il tecnico, «un avversario difficile per una partita difficile».
Forma Non inganni il pari di Old Trafford: il Liverpool è in gran forma. Klopp contro l’Atalanta non avrà Alisson, Trent Alexander-Arnold e Diogo Jota, ma nelle ultime settimane ha recuperato abbastanza giocatori rispetto all’emergenza assoluta di fine febbraio da potersi permettere rotazioni e variazioni a partita in corso che non comprendano solo qualche gioiellino dell’Academy. In Premier ha fatto 71 punti in 31 partite: dopo il k.o. contro l’Arsenal del 4 febbraio non ha più perso. Mo Salah non è ancora al massimo della forma, eppure da quando è tornato titolare nel ritorno con lo Sparta Praga dall’infortunio costatogli quasi due mesi di stop ha segnato in 4 partite su 5. La squadra gira, arroccata attorno all’egiziano, allo straordinario Virgil Van Dijk, tornato uno dei migliori difensori del mondo, e ad Alexis Mac Allister, campione del mondo in Qatar con l’Argentina e uno dei motivi per cui il centrocampo di Klopp (con lui, il giapponese Endo e l’ungherese Szoboszlai) è tornato ad essere il punto forte della squadra.
Europa League La Premier è vista come il regalo d’addio perfetto per Klopp, che col Liverpool l’ha vinta solo una volta. Ma anche l’Europa League da aggiungere alla Carabao Cup già in bacheca non sarebbe male. Il Liverpool ha dominato lo Sparta Praga, travolto con un complessivo 11-2, e aveva passeggiato nella fase a gironi fino a quando la qualificazione è stata in bilico. Ad Anfield però è una corazzata: in Europa 4 vittorie in 4 partite con 17 gol fatti e 2 subiti, in Premier 13 vittorie su 16, nessuna sconfitta, 43 gol fatti e 14 subiti. E Anfield, capienza portata oltre i 60mila posti, sarà il primo mostro che l’Atalanta dovrà esorcizzare.