INTER QUASI A DUE STELLE MA IL MILAN QUEL DERBY NON PUÒ PERDERLO
Resta viva, anzi vivissima la possibilità che l’Inter vinca lo scudetto nel derby in casa Milan di lunedì 22 aprile. Tutto merito di Davide Frattesi: a Udine l’incursore azzurro ha risolto agli sgoccioli una partita cominciata male - Udinese in vantaggio con gollonzo di confezione interista -, proseguita senza troppi squilli e finita in gloria. Al prossimo giro, si giocheranno Sassuolo-Milan e Inter-Cagliari ed è facile pronosticare le vittorie delle due milanesi, anche se le avversarie non faranno da sparring partner perché corrono per la sopravvivenza in Serie A. Se si arriverà al derby con lo status quo attuale, più 14, l’Inter con un successo nel derby salirebbe a più 17 e si prenderebbe lo scudetto, perché a cinque giornate dalla fine il Milan non potrebbe più rimediare. Siamo ancora nel mare mosso delle ipotesi, la prossima giornata potrebbe ridefinire il quadro con risultati a sorpresa - l’Inter per esempio affronterà il Cagliari senza Pavard e Lautaro; erano diffidati, sono stati ammoniti, saranno squalificati -, ma il rischio incombe. L’ordine pubblico come preoccupazione principale, non sappiamo quali reazioni potrebbe provocare, dentro e fuori San Siro, per le vie di Milano, un evento simile.
Non abbondano i precedenti di squadre che abbiano vinto un campionato sul campo di una concorrente della stessa città. A Milano non è mai successo. A Londra sì, ma nella City i club sono tanti.
Nel 2004 l’Arsenal si prese la Premier a White Hart Lane, la casa dell’“odiato” Tottenham. Non accadde nulla di particolare, però ne nacque un coro che i tifosi dell’Arsenal ancora intonano: «We won the League at White Hart Lane», abbiamo vinto il campionato a White Hart Lane, sull’aria di “When the Saints go marching in”. Un particolare beffardo perché la canzone, resa universale da Louis Armstrong, è da decenni una specie di inno ufficioso dei tifosi del Tottenham («When the Spurs go marching in»). Non tutti gli scudetti sono uguali, una seconda stella vinta a casa del Diavolo resterebbe per decenni nell’immaginario interista.
Il deterrente più forte della seconda stella interista nel San Siro rossonero rimane la striscia negativa del Milan negli ultimi derby. Il Milan ha perso gli ultimi cinque e non può permettersi di fare tombola con il sesto scivolone di fila, pena lo smottamento in uno stato di sudditanza assoluta. Immaginiamo che i giocatori di Stefano Pioli affronteranno il derby del 22 con lo spirito di chi non può cedere un’altra volta. Se guardiamo all’ultimo mese, il Milan sta meglio, ha ritrovato la leggerezza di gioco e di passo. Ha però il problema del calendario, i quarti di finale d’Europa League contro la Roma, ma non è detto che sia un male. La Juve non ha sfruttato l’anno di esclusione dalle coppe europee. L’Inter è scesa di tono nel momento in cui è stata eliminata dall’Atletico Madrid in Champions. Può essere che sotto pressione si renda di più e che le uscite di scena deprimano un filo anche chi, come l’Inter, festeggerà lo stesso un grande titolo.
La partita di Udine non aggiunge né toglie nulla all’Inter. Ci sono giocatori stanchi, come è fisiologico che sia, e la squadra nel complesso ha un minimo di “braccino”, la sindrome emozionale che può destabilizzare chi è a un
Sempre più probabile che Inzaghi si giochi il match point scudetto a San Siro. Pioli però farà di tutto per evitare il sesto ko. Frattesi riserva di extra-lusso
passo dal punto decisivo o dal traguardo. L’Inter però ha gestito e superato la frenesia del successo, come dimostrano le ultime due partite, contro Empoli e Udinese. Frattesi è la prova di quanto sia forte l’Inter: in campionato è partito titolare soltanto per tre volte e ha segnato lo stesso cinque gol, due dei quali decisivi per la vittoria, contro il Verona a San Siro e a Udine ieri. Frattesi , con 5 reti, è quarto nella classifica marcatori di squadra in Serie A, assieme a Dimarco, dietro Lautaro (23 gol), Thuram e Calhanoglu (10). Se questa è una riserva...