La Gazzetta dello Sport

L’allenatore si esalta: «Grande Roma Bravi tutti»

La mossa decisiva è arrivata a destra: «Siamo stati perfetti su Theo e Leao»

- di Andrea Pugliese MILANO

Lo aveva detto prima della partita, con grande sicurezza. «Abbiamo convinzion­i ben salde». Perché Daniele De Rossi la partita l’ha studiata – e bene – a tavolino ed allora era facile arrivarci con la giusta serenità, perché poi le convinzion­i nascono dal lavoro quotidiano. E dalle scelte. Come quella di spostare Stephan El Shaarawy a destra per dare una mano a Celik su una fascia dove c’erano due del livello di Hernandez e Leao. E’ stata la mossa giusta, con il Faraone che ha fatto un lavoro di sacrificio e di ripartenza da strapparsi le mani per gli applausi. De Rossi l’ha vinta lì, proprio nel giorno in cui a Roma, nel quartiere Monti, spunta un murale di Anonimo74 dedicato a lui in versione Iron Man. Perché questo De Rossi sembra davvero di ferro, è difficilis­simo da scalfire e da buttare giù.

La mossa E’ evidente come la mossa vincente del tecnico sia stata quella di spostare Stephan El Shaarawy a destra, per aiutare Celik a contenere la catena Hernandez-Leao. «Il Milan ha grandi campioni ovunque, ma soprattutt­o lì, a sinistra, con quella catena che l’ha portato a dominare sia quando ha vinto lo scudetto sia negli ultimi anni in generale – dice alla fine un soddisfatt­o Daniele De Rossi, nella pancia dello stadio San Siro -. Ma lì ha fatto un grande lavoro anche Cristante, che ha marcato Reijnerds ma era comunque sempre pronto al raddoppio. Allora ho messo da quella parte El Shaarawy perché andare sempre a rincorrere Theo per Bryan sarebbe stato troppo, anche se lui è uno sempre propenso al sacrificio. A volte i giocatori hanno delle fisse mentali, pensano di non poter giocare in un ruolo diverso. Ed invece alla vigilia ho parlato con Stephan e da lui ho avuto subito una risposta positiva. Ecco perché anche prima della partita avevo detto di essere super tranquillo da questo punto di vista».

L’analisi Insomma, De Rossi ha aggiunto un altro tassello al suo percorso. Non solo per il risultato, però, ma soprattutt­o per la gestione e per la prestazion­e della squadra contro una squadra forte ed in salute come il Milan. «A Lecce non avevamo gestito bene il possesso della palla, nel derby invece abbiamo palleggiat­o bene e qui a San Siro ancora di più – continua De Rossi – In alcuni casi bisogna tenere maggiormen­te il pallone e noi per sessantaci­nque minuti lo abbiamo fatto davvero bene. E stavolta ho visto il miglior Lukaku da quando sono arrivato io. Ha fatto le sponde, ci ha fatto uscire spesso dal pressing. Questa è la partita che vorrei vedere sempre da parte sua. Ne avevamo parlato insieme prima della partita, era proprio quello che volevo».

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De Rossi, 40 anni, mentre dirige la sua Roma nella sfida di San Siro contro il Milan. Il tecnico siede sulla panchina gialloross­a dal 16 gennaio 2024, quando ha sostituito José Mourinho
AP Condottier­o vincente Daniele De Rossi, 40 anni, mentre dirige la sua Roma nella sfida di San Siro contro il Milan. Il tecnico siede sulla panchina gialloross­a dal 16 gennaio 2024, quando ha sostituito José Mourinho

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