«Grande Roma bella e umile: tante certezze in una partita»
La felicità dell’attaccante aggiunto «Tutti protagonisti, non solo io»
Gianluca Mancini, e chi altrimenti. Dal derby con la Lazio al derby d’Europa, è sempre lui il protagonista. Con personalità e carattere, come aveva chiesto alla vigilia Daniele De Rossi, e stavolta senza esultanze fuori luogo, il difensore si è preso la scena anche a San Siro, consegnando con il suo colpo di testa vincente una successo di enorme valore contro il Milan: un acuto che in Europa mancava dal settembre del 2023 (quando i giallorossi piegarono in trasferta lo Sheriff Tiraspol nella fase a gironi di Europa League) e a San Siro dal 1° ottobre 2017 (2-0 in Serie A con Eusebio Di Francesco in panchina).
Spietato Una notte da lupi a San Siro nel segno del centrale, al secondo gol in Europa League. Che ormai ci ha preso gusto: tra i difensori nei cinque maggiori campionati europei, Mancini è quello che ha realizzato più gol di testa in questa stagione in tutte le competizioni (5). Perché in area sono tutte sue, e ormai anche nell’area di rigore altrui. E se non vanno a segno Lukaku e Dybala, non è più un problema. A i gol di pensano loro, i difensori. Decisivi sottoporta, come hanno già dimostrato in campionato, per esempio, gli altri attaccanti aggiunti, Huijsen a Frosinone o Llorente a Firenze, per un bilancio di reti (esterni compresi) che adesso è salito a quota undici.
In copertina Di lui si è parlato molto dal triplice fischio nel derby con la Lazio, con quell’esultanza sfrenata, sventolando una bandiera biancoceleste con impresso un ratto (che gli è costata 5 mila euro di multa). Ieri ha parlato solo il campo: «Siamo tutti protagonisti — ha detto Mancini —, non solo io, ma anche chi era panchina e chi è entrato. Buona partita, ma è tutto aperto contro una grande squadra. Ora c’è l’Udinese, poi all’Olimpico ci aspetta un’altra grande partita». Il difensore ha spiegato poi com’è cambiata la squadra con DDR: «È cresciuta molto, ognuno sa quello che deve fare. Non vincevamo qui dal 2017. Come ho detto sabato, vincere il derby ti dà quella voglia di fare ancora meglio. Quando vedo Dybala, Lukaku ed El Shaarawy che rincorrono a tutta fascia vuol dire che possiamo portarla a casa. Siamo stati bravi e questo ci dà consapevolezza. Giovedì c’è un’altra partita, è tutto aperto». Due gol di fila? Non è più una sorpresa. «Sono felice, ho passato giorni durante i quali si parlava di me — ha aggiunto il difensore —. Vincere il derby e qui a San Siro giocare così con questa umiltà da squadra vera, senza paura, stando anche chiusi. Lo abbiamo fatto, grande serata da parte di tutti. Non potevo chiedere di meglio».