GIGIO FLOP
I NUOVI INCUBI DI DONNARUMMA PAGELLE SPIETATE «SCENE GIÀ VISTE» Gli errori commessi in Psg-Barcellona riaccendono le critiche Anche sul gioco coi piedi
Al solito, i voti sono stati drastici. Difficile immaginare una pagella migliore per Donnarumma, dopo l’incubo di mercoledì col Barcellona. Ma la bocciatura da parte di tutti i media è stata anche indotta dall’aspettativa per una serata che avrebbe dovuto consacrare una stagione finora vissuta da protagonista dall’italiano, tanto che pure l’Equipe lo aveva incoronato come miglior portiere d’Europa. Sono bastati però i 90’ di Champions e la complicità sui tre gol catalani per riportare a galla i vecchi demoni. Anche se rimane un margine di credito, in vista del ritorno di martedì che il Psg, come Gigio, dovrà sfruttare per ribaltare una situazione scomoda.
Cambi Scomoda come il 3 rifilato dall’Equipe, che è pur sempre il nostro 4, essendo già il 5 una sufficienza in Francia. Il giudizio, in linea di massima condiviso dagli altri media, non cambia: «Ansioso ancora una volta quando le cime diventano alte». All’analisi della prestazione dell’ex rossonero l’Equipe destina pure uno spazio autonomo, partendo con un impietoso confronto con Ter Stegen autore di 4 interventi decisivi, quando invece l’italiano di parate ne fa 3, senza rivendicare lo stesso bilancio. Un paradosso, visto che anche il quotidiano sportivo riconosce che fino a mercoledì, Donnarumma aveva prodotto la miglior stagione in club. Non scontata, avendo dovuto adattarsi a uno nuovo staff che l’ha spinto anche a un approccio diverso al gioco. Secondo il giornale, l’errore in uscita sul primo gol, con quel cross di Yamal solo sporcato trasformandosi in assist per Raphinha, poteva ancora essere tollerato come un incidente di serata. Non il rilancio impreciso sul secondo gol: «Scena vista troppo spesso».
Vuoto E’ la solita accusa: di piede, il gioco di Gigio non è rassicurante. Un problema per una squadra come quella di Luis Enrique che pretende di costruire dal basso, sfruttando la dote del portiere nel lungo come nel corto. Certo, a inizio stagione andava registrata tutta la difesa, per non esporre il portiere alle incertezze di tutto il reparto. Mese su mese le cose sono migliorate e l’azzurro si è imposto come uno dei migliori numeri uno in circolazione, come riconosciuto più volte dall’Equipe nelle ultime settimane. E cancellando anche quel vuoto prima di Natale, quando Gigio era finito in panchina per squalifica permettendo così di verificare l’inadeguatezza del giovane Tenas, di scuola blaugrana, brevemente sostenuto dai media d’oltralpe come una possibile alternativa. Ma a completare il pasticcio di Donnarumma, mercoledì, è stata la sua non uscita sul corner che ha portato il terzo gol, fatale al Psg, con un ammasso di giocatori in area piccola, da dove è svettato indisturbato Christensen.
Demoni L’Equipe punta il dito così sulla mancanza di “progressione” dal punto di vista mentale per Gigio che da gennaio pertanto si è affidato a una mental coach. Così le bocciature sono state unanimi. Il Parisien gli ha rifilato un 3,5. Tre dal Figaro. E così via. E tra le righe dei giudizi sono tornati a galla i demoni della notte del Bernabeu nel 2022, quando da una sua incertezza su una carica discutibile di Benzema partì la rimonta del Real Madrid, che allora si guadagnò il biglietto per i quarti. Per andare in semifinale, mercoledì a Barcellona servirà una reazione di tutta la squadra e di Donnarumma in particolare: «Non ha più scuse», scrive perentoria RmcSport. Nel frattempo, l’azzurro può far valere la media voto più alta, almeno in campionato. Anche per l’Equipe.
Il giudizio L’Equipe gli dà 3 (il nostro 4): «Quando le cime sono alte lui diventa ansioso»