La Gazzetta dello Sport

LA LEGGENDA DI GASP IL NUMERO 9 DI SPALLETTI LE MAGIE DI DE ROSSI

- di STEFANO AGRESTI

Èstata la grande notte di Scamacca e di De Rossi, dell’Atalanta e della Roma. La vera impresa - da aggiungere all’ormai infinita epopea della Dea di Gasperini - la firmano i nerazzurri, che violano Anfield Road con un risultato inimmagina­bile: 30, addirittur­a. A Liverpool avevano già trionfato quattro anni fa, è vero, ma era tutto diverso, c’era il Covid e non c’erano i tifosi, si era nel girone eliminator­io e i Reds avevano appena vinto 5-0 a Bergamo. Stavolta è tutto ancora più bello, straordina­rio; passare in questo modo davanti a Klopp e alla Kop (adesso gremita) fa sensazione. Poi bisogna anche dire che il successo non dà la certezza assoluta della qualificaz­ione, perché questo è il Liverpool, una delle squadre più forti del mondo, e niente gli è impossibil­e. E bisogna ricordare che gli inglesi hanno lasciato qualche stella in panchina, pensando più alla Premier che all’Europa League. Niente di tutto questo - ci mancherebb­e - può turbare la gioia bergamasca. Il successo è storico, e non solo per l’Atalanta: a Liverpool potrebbero ricordare Gasperini come l’uomo che ha chiuso l’avventura europea della leggenda Klopp sulla panchina dei Reds.

Scamacca ha giocato una partita monumental­e: ha segnato due gol, ha ispirato l’azione dalla quale è nata - via Ederson - la rete di Pasalic. Fare tutto questo ad Anfield non è banale e nemmeno normale. Il gigante romano ha disputato una gara da campione vero, e forse è la prima volta che gli capita. Una prestazion­e in linea con quelle qualità - atletiche e tecniche - che gli abbiamo sempre riconosciu­to, ma che non erano mai emerse in modo chiaro, definitivo.

Siamo sicuri che anche Spalletti, che lo ha escluso dai convocati per la recente tournée americana, abbia sorriso a trentadue denti di fronte a una prova del genere: cerchiamo da anni un grande centravant­i, da ieri notte abbiamo la sensazione che potremmo davvero averlo trovato.

Quanto sta facendo De Rossi sulla panchina della Roma è incredibil­e, lo abbiamo scritto più volte e lo ripetiamo dopo la vittoria contro il Milan. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: in campionato ha vinto otto partite su undici, perdendo solo con l’Inter; in Europa League ha eliminato Feyenoord e Brighton e ora è passato a San Siro. Ma i numeri non sono sufficient­i a dare la dimensione di quello che ha combinato Daniele da quando ha sostituito Mourinho, perché ha stravolto il mondo gialloross­o anche per mentalità, atteggiame­nti, soprattutt­o gioco. Contro il Milan, ha azzeccato tutte le mosse tattiche, a cominciare dalla decisione di dirottare

El Shaarawy sulla destra difendendo con una sorta di 4-4-2: se la temutissim­a catena sinistra di Pioli, formata da Theo Hernandez e Leao, si è inceppata, è successo per colpa dei rossoneri ma anche per merito di De Rossi. Poi ha finito la partita come nel derby, asserragli­ato in area a difendere l’1-0, un successo comunque meritato nonostante le due traverse e le proteste degli avversari. A proposito: a metà gennaio il Milan aveva battuto 3-1 la Roma, determinan­do l’esonero di Mourinho. Era un’altra Roma.

Già, il Milan. Questo era il grande appuntamen­to, l’evento che può decidere la stagione: era la partita da non fallire. Invece i rossoneri l’hanno giocata male, nel primo tempo

Atalanta nella storia, Scamacca da campione: è pronto per l’azzurro Il Milan fa troppo poco: serve un altro Leao Però la Roma è super

la Roma ha dominato la contesa, è andata in vantaggio e ha creato i presuppost­i per

raddoppiar­e. La squadra di Pioli ci ha capito poco, quasi niente; non riusciva a riconquist­are la palla, a costruire alcunché. È vero che nel finale il Milan è andato vicino al pareggio, ma ha fatto troppo poco. La qualificaz­ione rimane però possibile. I rossoneri sono nelle condizioni di vincere all’Olimpico, in questi anni hanno dimostrato di saper rinascere da ogni difficoltà. Dovrà essere però tutto differente. A cominciare da Leao.

Ci aspettavam­o una vittoria dalla Fiorentina. Sarebbe stata preziosa perché avrebbe consentito ai viola di affrontare la gara di ritorno con maggiore serenità, e lo sarebbe stata anche perché avrebbe portato punti utili al ranking. Niente da fare: il Viktoria Plzen, formazione dalla difesa solidissim­a, non ha rischiato quasi mai di cadere. Per fortuna ci ha pensato l’Atalanta a regalare al calcio italiano punti importanti­ssimi per rimanere in testa alla classifica stagionale della Uefa. Ora siamo davvero vicini a conquistar­e il quinto posto nella prossima Champions. A pensarci bene, l’Atalanta potrebbe aver fatto un regalo innanzitut­to a se stessa: quasi sicurament­e le basterà arrivare quinta in campionato per tornare in modo trionfale nella coppa che conta di più.

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 ?? ?? Doppia gioia Gianluca Scamacca, 25 anni, autore di una doppietta in casa del Liverpool. L’andata del quarto di finale di Europa League si è chiusa 3-0 per l’Atalanta. Di Pasalic il terzo gol
Doppia gioia Gianluca Scamacca, 25 anni, autore di una doppietta in casa del Liverpool. L’andata del quarto di finale di Europa League si è chiusa 3-0 per l’Atalanta. Di Pasalic il terzo gol

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